DEI GIUDIZI DEGLI ASTROLOGHI E DEL DEMONE
Porfirio dice che se qualcuno riuscisse a conoscere l'immagine della propria nascita, ed il significato di essa, troverebbe il suo demone e per mezzo di esso si potrebbe liberare dal destino della nascita, ma aggiunge che è impossibile conoscere quella e trovare questo e che le regole dell'astrologia e dell'astronomia, sono incomprensibili ed incerte, come asserisce anche Cheremone.
Giamblico dice che il demone non può essere conosciuto né è concesso da quell'immagine né dal suo influsso. Altrimenti non ci libererebbe dal fato della nascita, ma questo è possibile per mezzo di un principio primo e più alto, cioè degli dei superiori, quando per la prima volta l'anima si volse a cose sensibili, prima della concezione; quindi noi possiamo sfuggire al fato; non tanto per mezzo del demone, quanto attravarso il culto degli dei superiori.
Infatti le supposizioni di Porfirio sono in contrasto non solamente con se stesso ma anche con la verità. Poiché il demone non è assegnato a ciascuno a seconda dell'immagine della propria nascita, ma bisogna risalire assai più indietro. Se di qui si conoscesse il demone non sarebbe felice colui che riuscisse a conoscere il demone della sua nascita. E chi potrebbe sceglierlo come guida per sfuggire al destino?
Se pensi che esso ci sia stato assegnato per farci giungere alla conoscenza di queste cose, dimentichi completamente le principali questioni sull'essenza e dell'ordine dei demoni, e tocchi le ultime da cui sono discese. Dici inoltre che innumerevoli sono le regole dell'astrologia e le ipotesi sulla genesi. Donde appare che di queste cose non si può avere conoscenza. Io quindi penso che si possa ottenere una verità certissima nei riguardi delle stelle col vaticinio divino.
Noi non manchiamo di un gran numero di regole né di predicazioni artificiose ed inoltre aggiungo che non è del tutto impossibile che tu mostri molta sapienza per quanto riguarda la scienza matematica, perché essa porta ad opinioni diverse, e ciò che dice Cheremone può contraddirlo qualunque altro. Ma in questo modo, a causa delle opinioni contrastanti in qualsiasi scienza od arte, potremo dire che la scienza non ha nessun valore: ma certamente ovunque, non solo le falsità sono in contrasto fra di loro, ma lo sono anche con la verità, ed ovunque si può giungere alla verità, scartando quanto è falso.
Porfirio dice che non si possono comprendere le regole dell'astronomia o dell'astrologia e che in esse vi sono molte contraddizioni e che possono essere oggetto di critica da molti. Risponde Giamblico che il vaticinio divino può rivelare la natura e l'influsso degli astri senza alcun artificio.
L'astronomia e le altre arti concesse dagli dei da gran tempo, si sono confuse con le opinioni umane e conservano ben poco di divino e di vero. Nell'astronomia vi è qualcosa di vero per quanto ben poco che appare dal reciproco influsso delle stelle, che appaiono in cielo secondo determinate misure, così che si può prevedere un eclissi di sole o di luna o l'aspetto dei pianeti.
Le regole delle misure, delle distanze e dei movimenti delle comete e simili, a lungo osservate, presso i Caldei e presso di noi, testimoniano che l'astronomia è una scienza vera. Porfirio dice che il significato della figura od i significati, se sono molti, non possono essere compresi dagli studi degli astronomi e degli astrologhi, ma che bisogna indagare sul demone di ciascuno.
Giamblico dice che gli astrologhi danno delle regole, alcuni ne danno cinque, altri meno, altri di più, per trovare e distinguere i significati delle figure. Non dice che vi siano delle regole e che si possano trovare e distinguere ma così si pensa ed è tramandato da quelli contro le ipotesi di Porfirio. Che cosa proibisce che il significato dell'immagine ed il demone, che così difficilmente si possono trovare per mezzo dell'astrologia, possano invece essere facilmente capiti con il vaticinio divino ed i sacrifici? Né si deve pensare che il demone sia tutto nel significato dell'immgine. Vi sono infatti, di esso, molti e più antichi principi. E non con arti umane, ma divine, ciascuno può trovare il poprio demone.
Infatti a ciascuno è assegnato il proprio demone, non secondo la particolare disposizone del cielo e degli elementi, ma secondo tutta la disposizione del mondo che è in vigore quando l'anima discende e che ad essa adatta il demone come sicuro esecutore della vita che l'anima ha scelto; ed il demone la concilia al corpo ed ha cura della vita affidata al corpo; governa la vita, propria dell'anima e ci mostra continuamente principi del pensiero, così che noi sviluppiamo quei ragionamenti che esso ci ha portato in mente; e si cura di noi, fino a quando, resi perfetti per le cose sacre, cambiamo il demone con il dio. Allora il demone, che cede il posto al dio, o lascia la sua opera o ci conduce ad esso; una sorte propria è assegnata all'anima di ciascuno quando discende da tutto il mondo nel corpo e gli dà vita e la stessa sorte è condotta e compiuta dal demone. E' quindi impossibile giudicare da certi eventi, perchè non possiamo capire il concorso di tute le cause se non giungiamo a ciò per ispirazione divina.
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