COMMENTO ALLA TAVOLA DI SMERALDO DI JESBOAMA
I° - Ermete e la Sua Tavola
Prima proposizione
E' vero, cioè è vero in realtà (in fatto ed in applicazione); è vero senza errore, cioè è cosa veritiera (in teoria); è certo e verissimo, cioè è cosa assolutamente vera (in principio). Con questa proposizione Ermete fin dalle sue prime parole inizia l'ammirevole simbolo conosciuto col nome di Tavola di Smeraldo con una triplice affermazione corrispondente ai tre Mondi della Magia, cioè colla esposizione di un ternario rappresentante la legge che governa la intera Natura. Infatti questo Ternario si può ridurre alla gerarchia di una stessa cosa considerata sotto tre aspetti differenti che vengono presentati al tuo esame dalle tre parti della proposizione. Allo stesso modo che la Trinità Cattolica e la Trimurti Indiana che rivelano un solo ente, che comprende Padre, Figliuolo e Spirito Santo o Brama, Visnu e Siva, e che San Paolo ti dice l'Uomo composto di Corpo, Anima e Spirito, così la proposizione in esame ti addita una Verità, la quale devi considerare nel suo triplice aspetto fisico, metafisico e spirituale, e che nella sua triplice manifestazione nei tre mondi puoi elucidare nel modo seguente:
E' VERO-Verità semplice corrispondente al Mondo Fisico; ed è questo l'aspetto sotto cui è studiata dalla scienza contemporanea.
E' VERO SENZA ERRORE - Verità in opposizione all'aspetto precedente per formare il binario, cioè verità filosofica ossia certezza corrispondente al mondo metafisico o spirituale.
E' CERTO E VERISSIMO - Verità che riunisce i due aspetti precedenti per formare il ternario, cioè tesi e antitesi riunite nella sintesi, quindi verità intelligente che corrisponde al Mondo Divino.
Così la Verità confermata dall'esperienza della fisica, la certezza liberata dal peso di ogni errore nella filosofia, è il vero assoluto indicato dall'analogia nel dominio dell'infinito, sono le tre necessità della vera scienza e riuniscono in modo completo tutto ciò che la Magia può dare ai suoi adepti.
Seconda Proposizione
Ciò che è in basso, cioè nel mondo fisico e materiale, è come ciò che è in alto, cioè come ciò che è analogo e proporzionale al mondo spirituale ed intelligibile, è ciò che è in alto è come ciò che è in basso, cioè la reciprocità complementare, per fare il miracolo di una cosa sola, cioè per compiere i prodigi di una cosa unica, ossia per applicazione ed estrinsecazione della legge suprema, in virtù della quale si compiono le armonie della Creazione Universale nella sua Unità ammirevole.
Questa proposizione per essere esaminata come conviensi al lume dell'occulta legge numerica dev'essere disposta come segue:
CIÒ CHE È IN ALTO È COME CIÒ CHE E' IN BASSO |
e |
CIÒ CHE È IN BASSO È COME CIÒ CHE È IN ALTO |
PER FARE IL MIRACOLO D'UNA COSA SOLA
Dalla esposta disposizione si rileva non solo la costituzione del Quaternario con la riduzione dei due Ternari alla Unità stessa per mezzo della frase caratteristica per fare il miracolo di una cosa sola. E poiché tanto il Quaternario quanto il Settenario rappresentano dei dotti Cabbalisti due cose analoghe ed unitarie, tu poi con sicurezza adottare indifferentemente l'una o l'altra di queste due applicazioni per interpretare proposizioni consimili a quella che ora ci occupa.
Ma torniamo al nostro commento, ed ora che ne abbiamo esaminato insieme esaminiamo qualcuna delle singole parti della proposizione.
Colla prima parte di essa ti si attesta che la forma è proporzionale all'idea, che l'ombra è la misura del corpo calcolata nella sua relazione al raggio luminoso che la produce. Il fodero è profondo quanto è lunga la spada, e la negazione è proporzionale all'affermativa contraria; così la produzione è uguale alla distruzione rispetto al movimento che conserva la vita, e non v'ha punto nello spazio infinito che non sia centro di un circolo la cui circonferenza si allarga infinitamente nello spazio. Ogni individualità pertanto è indefinitamente perfettibile, giacchè il morale è analogo al fisico, e quanto è applicabile all'anima intera si può applicare a tutte le singole facoltà dell'anima stessa. Quindi l'atto, ossia l'intelligenza e la volontà dell'uomo, aiutato dal basso, ossia dall'immaginazione, detta dai Cabbalisti diafano o translucido la cui onnipotenza appartiene appunto al solo dominio della Magia, sono strumenti di una forza e di una portata incalcolabili ed atti perciò a produrre i cosiddetti Miracoli.
Colla frase ciò che è in alto è come ciò che è in basso Ermete rivela il Binario, il quale serve di misura all'Unità, e la Relazione della Analogia fra i termini alto e basso, la quale completa il Ternario.
L'Unità è il principio Creatore, il Binario è il principio Creato, e la loro riunione forma lo Stauros dei Gnostici ossia la Croce filosofica dei Massoni primitivi. Così è che dallo incrociamento di due rami si producono i quattro della Croce Essenica, la quale girando attorno il suo centro descrive la circonferenza su cui gli ebraizzanti hanno inscritti i nomi di 360 angeli divini in 12 schiere.
Comprendi ora come il Secreto del Binario porti a conoscere quello del Quaternario e si risolva col Ternario, e come in essi si contenga la parola del famoso enimma della Sfinge, tal quale dovette essere trovata per salvare la vita di Edipo, e spiarne l'involontario delitto ed assicurargli un trono.
La stessa Grammatica attribuisce tre persone al verbo (verbum, logos) quella che parla, quella a cui si parla, e quella di cui si discorre così il Principio Infinito creando parla di se a se medesimo. Ecco adunque la vera esplicazione del Ternario, che il dogma magico esprime con Uno in Tre e Tre in Uno analogamente a Ciò che è in alto è come ciò che è in basso, perché due cose che si rassomigliano, più il verbo che le riunisce fanno tre, cioè formano il Ternario che è appunto il dogma magico universale applicato a tutte le religioni. Colla sola applicazione pratica di questo dogma, se lo vuoi, tu pervieni a guarire un gran numero di malattie fisiche agendo sul morale dell'infermo, perché il morale opera sul fisico di lui in virtù dell'assioma testé esposto; ed è appunto in questo altissimo significato esoterico che il Gran Maestro dei Miracoli guarendo una paralitica diceva che Satana l'aveva legata.
Riassumendo adunque, l'unità dell'essere e l'unità delle armonie ascendenti e discendenti, la scala proporzionale del Verbo, la legge immutabile dell'equilibrio ed il progresso proporzionale delle analogie nell'Universo, il rapporto dell'Idea al Verbo che da la misura del rapporto fra Creatore e Creato, le matematiche necessarie dell'infinito colla misura angolare del finito, tanto ciò è espresso dalla seconda proporzione del Grande Jerofante Egiziano.
Terza Proposizione
Come tutte le cose sono sempre state e venute da Uno, cioè come tutte le cose vennero da Uno, solo per mediazione di Uno solo, ossia allo stesso modo che tutte le cose si sono fatte o realizzate da uno solo e del ministero di un solo agente; così tutte le cose sono nate per adattamento di questa cosa unica, cioè tutte le cose nacquero e derivarono da quell'unico principio in forza dell'adattazione, ossia tutte le cose sono nate da quella stessa unica cosa per adattamento naturale, o per congiunzione, o per una qualche forma di copulazione.
Con questa proposizione Ermete affronta lo studio dei rapporti dell'Unità al Multiplo, ossia del Creatore alle cose create, ed in brevi parole sintetizza tutto l'insegnamento del Santuario sulla Creazione del Mondo, la Creazione per adattamento, ossia pel Quaternario sviluppato nel Sepher Iezirah e nei primi capitoli del Bereschit di Mosè, mago, ermetista ed inventore del nome sacro quadrilatero ed immutabile designato poi dai Greci col Tetragrammaton.
La verità esposta nella prima proposizione della Tavola rappresenta l'Unità, e cioè che è vero si trova nell'Unità considerata come principio che torna nell'Unità considerata come fine. Uno è dentro Uno, cioè dentro a Tutto. Il Tutto adunque si riduce ad Uno ed in Magia vi è appunto un solo dogma fondamentale, il quale consiste, come già ti ho accennato, nel comprendere che il visibile è la manifestazione dell'invisibile. La manifestazione del Ternario adunque rivela la legge immutabile dell'Unità. Infatti raggruppando il commento della prima proposizione con quello della seconda, vedrai la Verità Assoluta nei suoi tre aspetti, ai quali applicando la legge dell'analogia ti sarà facile fino ad un certo punto di stabilire le leggi magiche e di ridurle a quella Unità che sintetizza il Primo Principio, ossia la causa prima dei Numeri o Miracoli, come più volgarmente puoi chiamarli.
Gli ermetisti, e in ispecie i Maestri Alchimisti, nei loro libri applicano spesso i principi dell'esoterismo ed elucubrazioni figurate, com'è noto usassero un dì gli antichi Magi Assiri.
Senza entrare in quel ginepraio che è l'arsenale alchimico, così poco compreso dagli studiosi della chimica moderna, te ne riporto qui un esempio traducendo le tre prime proposizioni della Tavola di Smeraldo coi Simboli del tipo Geometrico, conosciuti col nome di Simboli della Geometria Qualitativa e consistenti semplicemente in un punto, una retta che può diventare una croce, un triangolo ed un circolo.
Quarta Proposizione
Il Sole ne è il padre, cioè suo padre è il Sole, ossia il condensatore dell'irradazione positiva o della Luce al Rosso, detta dagli Ebraizzanti aod e od, è l'elemento produttore attivo di questo agente, cosa questa che non è vera se non dal nostro punto di vista terrestre; la Luna la madre, cioè sua madre è la Luna, ossia lo specchio della riverberazione negativa o della luce all'Azzurro, detto aob o ob, è l'elemento produttore passivo, sempre dal punto di vista terreno; il Vento l'ha portato nel suo ventre, cioè l'atmosfera eterea ambulatoria gli ha servito e gli serve di veicolo; la Terra è la sua nutrice, cioè la terra considerata come tipo di condensazione materiale è l'Athanor, come dicono gli alchimisti, ossia il foro della elaborazione: il Telesma di tutto il mondo è qui, cioè qui sta il padre del Telesma di tutto il mondo, Pater omnis Thelesmi totius Mundi est hic, ossia l'elemento produttore dello Universo vivente, della perfezione del mondo intero da Paracelso Universal Thelesma, dello scopo finale da raggiungere, ed in senso più ristretto della volontà dal greco ... (parola greca), è racchiusa in questa proposizione. La sua potenza è illimitata se viene convertita in Terra, cioè la sua forza è completa se si riversa in terra, ossia la sua forza è potenza di esteriorizzazione creatrice (il fiume phison di Mosè) è intera, perfetta, completa, integralmente dispiegata sino alla sua totale fioritura quand'essa sia cangiata, metamorfosa per così dire in Terra, ossia nell'acidus, aceto mosaico, sostanza condensata e specifica, forma ultima dell'esteriorizzazione, matrice o materia sensibile che dir tu voglia.
Con questa proposizione Ermete imprende ad esaminare il Quaternario, al quale accenna con il Sole, la Luna, il Vento e la Terra, che una scuola posteriore riassunse nei quattro noti elementi Fuoco, Acqua, Aria e Terra calunniati, perchè presi troppo alla lettera dai fisici moderni. Con questa proposizione adunque Ermete ha inteso descrivere la generazione della Cosa Unica donde tutto deriva cioè della Forza Universale.
Infatti 1. Il Sole (fuoco, positivo) -- ne è il Padre.
>> >> 2. La Luna (acqua, negativo) -- nè è la Madre.
>> >> 3. Il Vento (aria, recettore) -- l'ha portato nel Ventre.
>> >> 4. La terra (terra, materializzazione) -- è la Sua Nutrice.
Ma, Padre e Madre di che cosa, di chi? Del Telesma.
Questa cosa adunque che è il Maestro dei Maestri chiama Telesma è d'una importanza tale che merita una larga interpretazione; e tu attento sta a sentirla.
V'è una sostanza unica sparsa nell'infinito, la quale è Cielo e Terra ad un tempo, cioè volatile o fissa secondo il suo grado di polarizzazione. Essa è ciò che Ermete chiama il Telesma, e che i Cabbalisti chiamano Luce quando produce i suoi splendori.
E' questa la sostanza che Dio creò quando disse: Sia fatta la Luce, ed è ad un tempo sostanza e moto, fluido e vibrazione perpetua. D'essa viene posta in movimento da una forza che le è inerente ed è detta Calamita, mentre negli astri che magnetizza assume il nome di Luce Astrale, adoperato dai Martinisti. Nei corpi organizzati prende invece il none di Fluido Vitale, nell'uomo di Corpo Astrale o Mediatore Plastico, nella formazione dei metalli di Azoth o Mercurio dei Saggi, e nella vitalità degli animali di Fluido Magnetico o Magnetismo Animale; ma, intendiamoci bene, non di quel Magneitismo, Mesmerismo, Ipnotismo e Braidismo di cui sono piene le cliniche mediche da Mesmer a Charcot. Questo supremo agente magico, secondo il dogma di Ermete e della Scuola Alessandrina, è la quarta emanazione discendente dalla vita-principio, della quale il Sole-fuoco è soltanto la terza forma. Esso, a seconda dei diversi maestri che ne hanno trattato, prende il nome di Od (presso gli Ebrei) Inri (presso i Gnostici) Etere (i Greci) Anima della Terra, Lucifero, Gran Serpente e Tetragramma Sacro. Gli occultisti ed i magisti lo chiamano Fluido Vitale o Fuoco astrale, i neoplatonici Archeo, i Bhuddisti Akasa, i Pitagorici Carro dell'Anima, i Latini Principio animatore od Animo ed i moderni Vita. Ma qualunque sia il nome, esso è la fiamma sottile e nascosta dell'Amore col quale le infinite parti degli esseri si attraggono fra loro e si sentono reciprocamente sotto la legge suprema dell'Unità dell'Essere. Esso è l'agente nascosto e misterioso di tutte le opere di Magia, di tutti gli strani fenomeni che nel Medio Evo sono sempre stati ritenuti opere del Demonio, e di tutti i fenomeni di sonnambulismo e di spiritismo moderni.
L'occhio del mondo, come gli antichi chiamavano il Sole, è il miraggio del riflesso di Dio, e l'Anima della Terra, è uno sguardo permanente del Sole che la terra concepisce e conserva in seguito ad un impregnamento. La Luna concorre in questo impregnare della terra, respingendo verso di essa una immagine solare durante una lunga notte. E' per ciò che Ermete disse di questo agente: il Sole ne è il padre e la Luna ne è la Madre. Ma l'atmosfera è il recipiente, il crogiuolo, per così dire, dei raggi solari per mezzo del quale si forma la detta immagine vivente del Sole che penetra la Terra tutta intera, la vivifica, la feconda e vi determina tutto ciò che si produce alla sua superficie per mezzo degli efflussi e delle correnti continue analoghe a quelle dello stesso Sole, ed ecco perchè il Filosofo disse che il Vento l'ha portato nel suo ventre e la Terra è la sua nutrice.
Questo Agente Sacro è un misto di naturale e divino, di corporale e spirituale, di Fluido e Forza, ed è nel contempo il ricettacolo comune delle vibrazioni del movimento e delle immagini delle forme, per mezzo del quale tutti gli apparecchi nervosi nell'uomo comunicano secretamente tra di loro dando origini ai curiosi fenomeni della simpatia, del sogno e sonnambulismo, della seconda vista o visione soprannaturale e dell'estasi. Insomma è l'agente universale delle opere della Natura vivente. Questa forza e l'uso possibile di essa, è il Grande Arcano della Magia Pratica, perchè la Luce Astrale o Telesma, calamita e riscalda, rischiara e magnetizza, attira e respinge, vivifica e distrugge, coagula e separa, frantuma e riunisce, crea ed annienta tutte le cose nei tre Regni sotto l'impero di una Volontà potente.
Sì, della Volontà degli esseri intelligenti Magicamente intesa, perchè essa agisce direttamente su questo fluido, e col suo mezzo su tutta quella parte della Natura che è sottomessa alle modificazioni della Intelligenza. Insomma questo fluido-luce detto Telesma è lo specchio comune di tutti i pensieri e di tutte le forme, conserva le immagini di tutto ciò che fu, i riflessi dei mondi passati e per analogie gli abbozzi di quelli avvenire. Così è lo strumento della taumaturgia e della divinazione e profezia.
Questo fluido-luce, questa sostanza sparsa nell'infinito, è una in Cielo ed in Terra, ma a seconda della sua polarizzazione è volatile o fissa. Mosé ha chiamato questa luce colla parola Bes, la quale letta cabbalisticamente dà l'esatta descrizione e definizione di questo agente magico, figurato in tutte le teogonie col serpente disposto a circonferenza e chiamato dagli Ebraizzanti coi nomi di Od al positivo + , Ob al negativo - , ed Aur (da cui deriva l'oro alchimico) all'infinito (IS). Il conoscere il movimento di questo Sole Terrestre, in modo da poter profittare delle sue correnti e da dirigerle, è avere compito la Grande Opera, è essere Signore del Mondo e dei Miracoli. Armato di una tale potenza, dice il Levi, l'uomo può anche farsi adorare, giacchè il volgo lo crederà un Dio. Ma il secreto assoluto della direzione di questo formidabile agente costituisce appunto la scienza dell'accennato Grande Secreto Magico, il quale dipende da un assioma, incomunicabile per iscritto, ma racchiuso nel Tetragramma, e dallo strumento perfetto del Grandi Maestri Alchimisti detto Athanor.
La Terra è la sua nutrice cioè la Luce Astrale è equilibrata e essa in movimento dal calore centrale della Terra. Bada però che Ermete nel dire che la Terra è la sua nutrice ha inteso di alludere anche al Seme dell'Oro venendo così ad attestare, come opinano i veri alchimisti pratici, che il Mercurio, unendosi come femmina della medesima origine e specie al Seme dell'Oro maschio, produrrà il Figlio del Sole. Questa unione alchimica adduce alla prima sublimazione, perchè l'acqua monta nel vaso in forma di fumo, a tal che Ermete ed ad osservare che il Vento l'ha portato nel suo ventre; e la prima operazione serve appunto ad ottenere quel Mercurio che venne qualificato come Vegetale netto od anche Mercurio Bianco non ardente, il quale aggiunge la tintura ai corpi, ed essendo di natura fissa arresta gli spiriti volanti. Il Telesma adunque è il prodotto di tutti i Metalli, di cui il Sole è padre e la Luna è la madre, sebbene questa riceva la luce da quello. Da questi due pianeti dipende tutto il Magistero, ma bisogna in ogni caso tenere presente che non si può operare utilmente sul Sole e la Luna, prima di averli rispettivamente ricondotti alla loro Materia Prima, cioè allo Stato di Zolfo e di Mercurio dei Saggi.
Quinta proposizione
Tu separerai la Terra dal Fuoco, cioè dividerai, quanto appartiene al mondo materiale e tangibile, ossia al mondo delle forme simboliche, dal principio d'azione che appartiene ai mondi morale ed intelligente, il sottile dallo spesso, cioè il leggero dal pesante ossia in linguaggio alchimico il volatile del fisso, dolcemente con grande industria cioè soavemente, delicatamente con grande prudenza ed esattezza.
Ei monta della Terra al Cielo, cioè il puro fluido universale, ed in linguaggio gnostico, lo Spirito Santo, ascende, monta dalla Terra in Cielo creando una corrente emiclica di ritorno, ma ascendente come riflusso di sintesi, avvertendo che Ermete parla di ritorno prima di parlare di emissione, perché vuol far intendere che si tratta di un doppio movimento incessante; subito ridiscende in Terra, ossia di nuovo cala sulla Terra, cioè con un movimento volta a volta alternato e simultaneo discendente come il flusso di analisi; e raccoglie la forza delle cose superiori ed inferiori, cioè riceve, si carica, s'impregna, porta con se volta a volta la forza, le virtù, le proprietà, le influenze delle cose dell'alto e di quelle del basso, ossia dei mondi fisici o materiali, iperfisici od astrali, e, sotto un altro punto di vista, della sfera sensibile e di quella intellettiva.
Ermete, il sommo filosofo, dopo di avere affermato nella precedente proposizione l'esistenza della forza universale, in questa affronta arditamente l'occultismo pratico, insegnando come avvenga la rigenerazione dell'uomo operata da lui stesso, e trattando della materia dell'uomo rigenerato. Ma perché tu possa cominciar ad intendere lontanamente cioè che egli dice, devi ricordare bene che il Telesma o Luce Astrale è una doppia forza, di restringimento, in moto continuo, la quale è origine di tutto quanto fu creato e di tutto quanto esiste.
Ermete, spiegando i suo concetti, ha insegnato come dalla Luce Atrale, che abbiamo veduto essere una forza, si possa farne una leva ed un dissolvente generale dapprima, e dipoi un agente formatore e coagulatore: ha pure insegnato come questa Luce si debba tirare dai corpi in cui è latente allo stato di fuoco, di movimento, di splendore, di gaz luminoso, di acqua ardente e di terra ignea, per imitare coll'aiuto di queste diverse sostanze tutte le creazioni della Natura.
E' Rogero Bacone il grande dottore, a porre in pratica il dotto insegnamento, lasciò scritto di imitare nel lavoro di quest'opera la Natura. Disgraziato te, se anche inconsciamente ti opponi alle leggi naturali, e tenti rendere perfettissimi i metalli con un regime che sia frutto soltanto della mente di qualche filosofo o scienziato da strapazzo! Dio ha dato alla natura delle regole immutabili, ed ha stabilito che essa agisca soltanto per mezzo di continue cozioni. Il calore tutto perfeziona e rinnova, ce lo ha detto il Grande Maestro con una misteriosa, antichissima parola, la quale è ancor essa un tetragramma magico. I.N.R.I. cioè igne natura renovatur integra ossia col fuoco la natura intera si rinnova e si ringiovanisce. E tu non limiterai adunque? Natura contiene Natura, Natura si rallegra della Natura, Natura domina Natura e si trasforma nelle altre Nature, Natura infine si spande rapidamente nel suo proprio corpo allorché non si può riunire a corpi estranei ad essa. Così nel sommo ingegno che fu Alberto il Grande conclude che la Natura deve servire di base e di modello alla Scienza, che l'Arte lavora dopo la Natura fino al punto a cui questa può spingersi, e che l'Artista deve osservare la Natura ed operare appunto come essa opera.
Eccoti ora in brevi parole riassunto lo scopo a cui tende l'imitazione della Natura nella Grande Opera di Ermete, detta anche per antonomasia il Magistero.
Il fine precipuo della Grande Arte Arcana che ha per maestra la Scienza Naturale è la preparazione di un composto chiamato Pietra Filosofale che ha la proprietà di trasmutare i metalli fusi in oro od in argento. La Materia Prima della Materia Petrosa è il Mercurio dei Filosofi al quale si conferisce la proprietà di trasmutare facendogli subire una serie di operazioni, durante cui cangia tre volte di colore, cioè da Nero diviene Bianco e poi Rosso.
Il nero è Piombo.
Il bianco costituisce l'Elixir Bianco o Piccola Pietra che cangia i metalli inferiori in Argento.
Il rosso infine ne dà la Medicina Integrale di cui ora tu studi gli elementi, l'Elixir Rosso di lunga vita, e la Gran Pietra che cangia l'argento in oro purissimo.
Intelligenti pauca!
Sesta Proposizione
Tu avrai con questo mezzo tutta la gloria del mondo, cioè la gloria di tutto l'Universo, ossia tu acquisterai, tu ti approprierai in forza di questi principi la sovranità, l'impero assoluto dell'Universo; e però ogni oscurità andrà lungi da te, cioè fuggirà da te, ossia ogni impotenza, ogni indecisione, ogni errore ti abbandonerà con tua gioia e soddisfazione infinita. Avverti che il jerogramma mosaico Hoshek, tradotto per oscurità, esprime esotericamente tutte le idee negative simbolizzate dal cono d'ombra della Terra prodotto dalla Luce del Sole.
E' la forza forte di ogni forza, cioè qui sta la forza, il principio mutuo di attività, il potenziale di ogni manifestazione, il perno di ogni azione, la base immanente di ogni ordine fenomenico, irrobustita di ogni fortezza, perchè vincerà ogni cosa sottile cioè si impadronirà, coagulerà, fisserà ogni cosa volatile, fuggente, inafferrabile ed anche fluidica, e penetrerà ogni cosa solida cioè scomporrà ed anche dissolverà ogni cosa coesiva, densa, permanente ed anche concreta.
Il Telesma ossia la luce Astrale in movimento è il soffio di Dio in azione fra le cose create; è il principio onnipotente, che, uno ed uniforme nella sua origine, non cessa di essere la causa e la spinta della varietà infinita della fenomenologia che compone e diversifica le categorie innumeri dei mondi creati. Come Dio inteso, il Telesma anima od uccide, organizza e disgrega, seguendo le leggi secondarie di tutte le combinazioni e permutazioni che tu puoi concepire od osservare a te d'intorno. E' quindi una forza più energica di tutte le altre, quanto nell'aria e nel fuoco. Così colui che possiede questa forza può considerarsi come Re dei Mondi.
Settima Proposizione
E' in questo modo che il mondo fu creato, cioè è per questa via e con questo agente che l'Universo nei suoi tre Mondi, fisico, angelico e divino, fu ridotto da principio in essenza, da essenza in potenza semenziale, e da potenza in atto; ossia è così che l'Universo fu realizzato.
La Creazione del Mondo fu, per la prima volta a nostra ricordanza rivelata ai popoli stupefatti da Mosè; ma è ovvio che se egli ha potuto esporre la sua rivelazione cosmogonica nella Genesi, bisognava che l'Arcano Sacro fosse noto prima di lui alla casta degli Adepti Egiziani, Sacerdoti e Maestri nella antichissima Università delle Piramidi. E dico Egiziani, perchè Mosè, genero del Ierofante Assiro chiamato Jetro, come egli stesso narra, apprese dal suocero l'Arte dei Miracoli che entro l'Arca Bibblica è racchiusa. Ma la Genesi è posteriore alla Tavola di Smeraldo, così è da questa settima proposizione che egli ha estratto il settenario della Creazione, che tutti conoscono e che tu hai imparato quando eri bambino. Certo! Lunedì (simb.Luna), Martedì (simbMarte), Mercoledì (simb,mercurio), Giovedì (simb.Giove), Venerdì (simb.venere), Sabato (simb.saturno) e domenica, giorno di riposo e di trionfo (simb.Sole); la cosa è chiarissima, ma Ermete l'aveva già affermata prima di Mosè.
Ottava Proposizione
Da questa sorgente usciranno innumerevoli adattamenti, ossia da ciò deriveranno adattazioni meravigliose, il cui mezzo si trova qui indicato, cioè delle quali qui è scritto il secreto; o per meglio dire di qui perverranno, troveranno la loro origine ed il loro principio delle numerosissime applicazioni o produzioni delle quali è qui insegnato il modo, la maniera di essere ed il tipo di formazione.
Da questo Telesma, da questa sorgente, cioè dalla conoscenza della Luce Astrale e del modo di dirigerla dopo di essersene impadroniti, si potranno dedurre innumerevoli adattamenti od adattazioni nei tre Mondi o Regni della Grande Natura, i quali per lo scienziato in ermetismo assumono il carattere di Numeri perfettamente classificabili, e per la massa degli eruditi volgari quello di miracoli, mentre non sono altro che matematiche applicazioni dell'arcano incomunicabile per scrittura.
Le scienze attuali non sono le madri, ma le figlie bambine della Scienza Misteriosa, la cui origine si perde nella notte dei tempi più remoti; così l'Alchimia è la madre della Chimica, l'Astrologia ha preceduto di gran lunga l'Astronomia, la Cabbala e la Geometria qualitativa sono le vere fonti della Grammatica e della Matematica, la Mitologia si confonde ora con la Storia, e la Medicina Universale venne insegnata agli uomini soltanto da un Dio. La sintesi di tutti questi rami dello scibile costituisce la Scienza Unica della Pietra. Ed il saggio ripete: Chi possederà la Pietra avrà un eterno tesoro, cioè chi conoscerà il secreto di fare l'Oro filosofico per mezzo della Grande Opera del Divino Magistero, disporrà del mezzo sicuro e potentissimo di produrre nei tre mondi i più sbalorditivi fenomeni che immaginar si possano da mente umana.
Avverti però che la Pietra di cui qui si tratta, non è quella che Messer Boccaccio in una sua allegra novella fa cercare a Calandrino sulla riva del Mugnone.
Nona Proposizione
E' per questo motivo che io venni chiamato Ermete Trismegisto, ossia Hermes, Mercurio, mito completo, emblema della Matesi, scienza integrale vivente, della quale il Caduceo di Mercurio simbolizza la doppia corrente di intuitivo--sintetico e di analitico--sperimentale, perchè possiedo le tre parti della filosofia del Mondo, cioè del motivo che ha acquistato la piena conoscenza di tutta la filosofia dell'Universo intero.
Ti ho già accennato nella Prefazione che Trismegisto significa tre volte Mago ossia tre volte grande o il più grande dei Maghi, padrone e signore di tutti i secreti filosofici: il Regno Minerale, il Regno Vegetale ed il Regno Animale della Natura; nonchè il Mondo fisico-naturale o sensibile, il Mondo spirituale-psichico o passionale ed il Mondo divino-intellettuale ed intelligibile. Questo duplice ternario che si completa a vicenda è nella Religione Cattolica simboleggiato dai Tre Re Magi che seguendo una Stella Luminosa a cinque punte sono arrivati, portando le tre offerte simboliche dell'oro, dell'incenso e della mirra, fino alla culla di un Bambino Rendentore, riscaldato da un bue e da un asino.
Sono certo che la intelligenza ermetica di questa sottile allegoria, illustrata dai valenti pennelli dei pittori italiani a decoro delle più ricche Chiese Cristiane, ti compenserà largamente della fatica che dovrai superare per impadronirti dell'astruso significato che forse ad arte essa completamente nasconde al volgo ignorante.
Decima Proposizione
Ciò che ho detto, ossia il mio insegnamento, il mio verbo, dell''operazione del Sole ossia sull'opera, sul magistero, sulla grand'opera che poi fu detta alchimica, riguardante il Sole, il lavoro condotto alla sua perfezione, la genesi attuale, la sorgente e l'impero delle correnti fluidiche universali, l'evoluzione dell'Aor Androgeno o luce generante, è perfetto e completo cioè consumato nel significato del consumatum est, perchè il verbo è stato integralmente proferito, in quanto i classici attestano che il tanto decantato secreto, per chi conosca il maneggio dell'analogia, si trova allo scoperto nel testo della Tavola Smeraldina.
Nella sua ultima affermazione Ermete cita soltanto il Sole, ma ei sotto-intende che l'operazione evolvente sui tre astri principali Sole, Luna e Mercurio, si completa coll'azione dei quattro elementi Aria, Acqua, Terra e Fuoco. E' in questo intero Settenario che Ermete ha posto come in una sintesi acutissima il concetto completo della Grande Opera Arcana (che fu vanto e tesoro di tutti i più importanti santuari dell'antico Oriente) per la perfezione di quella tal Pietra che diventa a volontà, come già ti dissi, Oro, Elisir o Medicina Universale.
Egli intanto con questa finale proposizione, che è strettamente collegata alla settima, assicura la piena verità dell'arte spagirica, e tu puoi credere in verbo, di cotanto maestro.
Ma se vuoi come San Tommaso persuaderti personalmente della piena attendibilità del suo asserto, studia le numerose testimonianze dei veri filosofi, spera e procura di conquistare colla pratica la chiave dell'arcano applicando l'analogia colla voluta prudenza ai consigli che ci hanno lasciato i veri Maestri dell'Arte.
IV° - Conclusione
Incauto è colui che privo di una conveniente preparazione ha letto fin qui. Egli non può avere capito ciò che ho scritto, e rimarrà nella sua delusione un incredulo come prima.
Io ho interpretato Ermete soltanto per te, anziano di Miriam fanciullo della scienza; ed il mio quaternario di note è finito.
Dott. L. Jesboama
© 1975 Trattto dal "PRO SCHOLA" di by Casa Editrice Universale di Roma edizione Fuori Commercio
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