AGAPE
Chi è un ermetista, cosa fa un ermetista, come vive un ermetista?
Perché l’ermetista rifugge le cose mondane di cui la vita umana ci delizia?
Perché egli è concentrato principalmente su se stesso, la ricerca interiore è la sua vita, e le luci scintillanti e passeggere dei giochi umani, altererebbero l’equilibrio psicofisico che con anni di pratica si è costruito. Alcune volte anche lui può partecipare alle voluttà del mondo, ma in questo caso egli deve mettere tutta la propria energia, affinchè questi giochi illusori non penetrino all’interno della scorza (la sfera o piramide divina), che lo isola dal mondo, e non risveglino ciò che il Kremmerz chiamò la bestia, e cioè il fardello che ogni essere umano nato da donna è costretto a portare e a combattere costantemente.
Finché la bestia è sedata egli può procedere, ma se essa si risveglia il suo cammino per un po’ si deve fermare.
Cos’è questa bestia di cui il Kremmerz parla tanto, nel suo inno al Sole, che da sempre ci viene additato come l'inno da comprendere profondamente prima di accingersi all'agape?
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La bestia è il nemico principale dell’essere umano, un’entità eterica che si aggrappa silenziosamente a noi fin da piccoli, che succhia la nostra energia, e filtra la nostra visione reale delle cose, perché essa vuole vivere al nostro posto,
Non ti sembra di essere un po’ troppo visionario, nel parlare in questi termini di un entità di cui non è stata provata l’esistenza, e di cui pochissimi in vita loro hanno parlato?
Coloro che non l’hanno vista, pensano che non esista, ma è giusto così, è giusto che vivano la loro esistenza ignari, non vogliamo convincere nessuno, vogliamo solo fare presente del perché da sempre tutti gli ermetisti che si rispettino sono stati disposti a morire tra atroci dolori, ma non a tradire la loro ricerca, pensiamo a Cagliostro, o a Giordano Bruno.
Oggi la vita e la morte vengono banalizzati a tal punto, che nessuno analizza più il sacrificio che alcuni esseri hanno dovuto sostenere per professare le proprie idee. Quando diciamo di analizzare il sacrificio, diciamo di capire che quelle vite sono state spezzate perché lottavano per far evolvere l’umanità e la loro morte è anche la nostra sconfitta.
Se essi infatti fossero stati liberi di esprimersi, sicuramente oggi ciò che chiamiamo la bestia, forse sarebbe vista da quasi tutti.
Avrebbero potuto fare come Galileo Galilei: se avessero abiurato le proprie idee, sarebbero sicuramente stati salvi, e avrebbero continuato a vivere, e invece no e sono stati uccisi, perché essi non erano dei semplici scienziati, ma esseri che avevano visto.
Dove abita la bestia?
La bestia al contrario di ciò che tutti pensano non è al di fuori di noi, non è davanti a noi, ma è dietro di noi, governa la maggior parte delle persone istigandogli il terrore, che non è altro che il suo terrore di essere scoperta e sconfitta.
Puoi dirmi di più per farmi rendere conto di questo fenomeno!
Tutti noi ermetisti Kremmerziani, abbiamo un rito da assolvere quotidianamente ed infatti questo rito lo chiamiamo rito quotidiano (nome voluto dallo stesso Kremmerz), normalmente durante questo rito tutti e dico tutti, nel recitarlo, hanno il pesiero che vaga fra mille immagini ed illusioni, tanto che il nostro Maestro Salvatore Mergè soleva dire: “se sono pensieri che siano almeno pensieri ermetici”, questa è la bestia, ha paura che noi la annientiamo con il nostro percorso di conoscenza, allora cerca mille sotterfugi per distrarci.
Ha paura di essere scoperta. Normalmente noi viviamo ventitré ore e mezza del nostro giorno senza problema di concentrazione alcuna, ma in quei 30 minuti si scatena l’inferno, tanto che molti kremmerziani tra cui anche degli anziani, hanno ormai rinunciato a fare questo semplice rito, troppa fatica troppo impegno richiede. Pensateci bene, e da ora in poi, siate sempre più coscienti di cos’è questa lotta costante, siate sempre vigili, non fatevi più sopraffarre.
Come fa la bestia a controllare gli esseri umani?
Attraverso le emozioni psicologiche. Essa sa che più l’essere umano è travolto dalle passioni, più egli passerà da uno stato di esaltazione ad uno stato di depressione, ed invece che ascoltare la parte profonda di se stesso, agirà con la superficie del proprio essere, facendola di conseguenza vivere.
Il lavoro alchemico/ermetico da qui inizia, chi non è cosciente di ciò detto sopra, non ha nemmeno iniziato a praticare l’ermetismo, e si illude che egli è sulla via.
Le feste i balli i banchetti sono per gli ignari, non per gli ermetisti, l’Agape del Sol Leone, voluta da Giuliano Kremmerz non è, un banchetto, ma un modo per contarci, ed è legata ad un preciso rituale, in cui il convivio è solo l’ultima parte del rito.
L'inno al sole del Kremmerz, è da sempre legato al significato dell'Agape, che si svolge nel primo giorno del plenilunio del Sol Leone, in esso si trova spiegato il significato profondo di questo incontro plenario.
L’Agape è un rito silenzioso e mesto, ma non muto di parole, consumato in sordina, colla veste e coi fianchi cinti, con i calzari ai piedi, il bastone in mano, pronti per il lungo viaggio iniziatico, verso la terra promessa, è un rito per onorare i nostri morti, fratelli del viaggio ermetico.
Nel giorno del sole che spazza la tenebra e le illusorietà della vita, i veri fratelli uniti da un vero legame d’amore, rinnovano il loro giuramento, di non tradire mai la propria arte.
I fratelli di Hermes
discepoli della scuola del Kremmerz
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