CAPITOLO III - L'ESTRAZIONE
IL SEPHER JETSIRAH
(lo scritto della formazione)
CAPITOLO III
L'ESTRAZIONE
v.1 -E Nahash, l'Attrazione originale, la Cupidigia, questo ardore interno, insaziabile, era la passione che trascinava la vita elementare, il principio interno della Natura, opera di IHOAH. Ora questa passione insidiosa disse ad Aisha, la facoltà volitiva di Adamo: Perchè vi ha raccomandato Egli - gli - Dei di non alimentarvi di tutta la sostanza della sfera organica?
v- 2 - E la facoltà volitiva rispose a questo bramoso ardore: noi possiamo alimentarci senza paura del frutto sostanziale del recinto organico.
v. 3 - Ma quanto al frutto della sostanza stessa che è al centro di questo recinto Egli - gli - Dei ci ha detto: Voi non ve ne servirete per alimento. voi non lo desidererete nel vostro animo, perchè non vi diate senza fallo la morte da voi stessi.
v. 4 - Allora Nahash, l'attrazione originale, riprese: No, voi non vi uccidereste con la morte.
v. 5 - Poichè Egli - gli - Dei, sapendo bene che, il giorno stesso in cui vi alimentereste di questa sostanza, i vostri occhi sarebbero aperti alla luce, teme che voi non diveniate suoi pari, conoscendo il bene ed il male.
v. 6 - Aisha, la facoltà volitiva, avendo considerato che effettivamente questa sostanza, la quale ugualmente attraeva il senso del gusto e quello della vista, sembrava buona e la lusingava gradevolmente con la speranza di universalizzare la sua intelligenza, ne staccò il frutto e se ne cibò; facendone pure parte intenzionalmente al suo principio intellettuale Aish, a cui era strettamente unita; ed anche egli se ne cibò.
v. 7 - E all'improvviso i loro occhi si aprirono simultaneamente ed essi conobbero che erano spogli di virtù, di luce propria, sterili, rivelati nel loro oscuro principio. Essi fecero allora nascere sopra di sè una elevazione ombrosa, velo di mutua tristezza e di dolore; e si fecero vesti caduche.
v. 8 - In questa udirono la voce stessa di IHOAH, l'Essere degli esseri, trascorrente per ogni senso nel recinto organico, secondo il soffio spirituale della luce del giorno. L'universale Adamo si nasconde alla vista di IHOAH con la sua facoltà volitiva, al centro della sostanza stessa del recinto organico.
v. 9 - Ma IHOAH, l'Essere degli esseri, si fece sentire ad Adamo, egli disse: Dove ti ha portato la tua volontà?
v. 10 - E Adamo rispose: Io ho udito la tua voce in questo recinto e, vedendo che ero spoglio di virtù, sterile, rivelato nel mio oscuro principio, mi sono nascosto.
v. 11 - E l'Essere degli esseri riprese: Chi ti ha allora insegnato che tu eri così spoglio se non l'uso proprio di quella sostanza che ti avevo esplicitamente raccomandato di non usare per alimento?
v. 12 - E Adamo rispose ancora: Aisha, la facoltà volitiva che tu mi hai dato per compagna mi ha offerto lei questa sostanza, e io me ne sono cibato.
v. 13 - Allora IHOAH, l'Essere degli esseri, disse alla facoltà volitiva: Perchè hai fatto ciò? Ed Aisha rispose; Nahash, questa insidiosa passione, è stata la causa del mio delirio, ed io me ne sono cibata.
v. 14 - E IHOAH, l'Essere degli esseri, disse a Nahash, l'attrazione originale: Giacchè tu hai causato questa rovina, tu sarai una passione maledetta in mezzo alla specie animale e in mezzo a tutto ciò che vive nella Natura; secondo la tua tortuosa inclinazione tu agirai bassamente ed alimenterai tutti i momenti della tua esistenza di esalazioni elementari.
v. 15 - Io metterò una antipatia profonda fra te, Passione cupida e Aisha, la facoltà volitiva; fra le tue produzioni e le sue produzioni: le sue comprimeranno in te il principio del male e le tue conculcheranno in lei le conseguenze della sua colpa.
v. 16 - Rivolgendosi quindi ad Aisha, la facoltà volitiva, disse : Io moltiplicherò il numero degli ostacoli fisici di ogni specie frapposti all'esecuzione dei tuoi desideri, aumentando al tempo stesso il numero delle tue concezioni mentali e delle tue filiazioni. con fatica e dolore tu darai l'esistenza alle tue produzioni, e, attirata dalle tue inclinazioni verso il tuo principio intellettuale, tu ne subirai il dominio, ed esso si esprimerà in te.
v. 17 - E all'Uomo universale Adamo, disse poi: Siccome tu hai dato ascolto alla voce della tua facoltà volitiva e ti sei nutrito della sostanza di cui ti avevo esplicitamente raccomandato di non alimentarti, sia maledetto per causa tua l'elemento adamico, omogeneo e similare a te; tu sarai costretto ad alimentartene con angoscia tutti i momenti della tua vita.
v.18 - E germoglieranno in abbondanza per te le produzioni taglienti e le produzioni incolte e disordinate, e ti nutrirai dei frutti acerbi ed aridi della Natura elementare.
v. 19 - Tu te ne nutrirai nell'agitazione continua del tuo spirito e fino al momento della tua reintegrazione nell'elemento adamico, omogeneo e similare a te: poiché, come sei stato tratto da questo elemento e non ne sei che una emanazione spiritale, così a questa emanazione spiritale devi essere reintegrato.
v. 20 - Allora l'universale Adamo dette alla sua facoltà volitiva Aisha il nome di Heva, esistenza elementare, poichè essa diveniva l'origine di tutto ciò che costituisce questa esistenza.
v. 21 - Di poi IHOAH, l'Essere degli esseri, fece per Adamo e per la sua compagna intellettuale una specie di corpo di difesa di cui li rivestì con cura.
v. 22 - Dicendo IHOAH, Egli - gli - Dei: Ecco Adamo, l'Uomo universale divenuto simile ad uno di noi in quanto ha conoscenza del bene e del male. Ma allora, temendo che non stendesse la mano e si impadronisse anche del principio sostanziale delle Vite e che se ne cibasse, vivendo così nello stato cui era durante l'immensità dei tempi.
v. 23 - IHOAH, l'Essere degli esseri, lo isolò dalla sfera organica della sensibilità temporale, affinchè elaborasse e servisse con cura quell'elemento Adamico da cui era stato tratto.
v. 24 - Così allontanò dal suo posto quest'Uomo universale e stabilì, dal principio dall'anteriorità dei tempi alla sfera sensibile, un essere collettivo chiamato Cherubim, simile alla potenza moltiplicatrice univesale, armato della fiammma incandescente dello sterminio, turbinante senza riposo su se stessa, per guardare la via della sostanza elementare delle vite.
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