Regolamento della fratellanza di Myriam

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SCUOLA  PITAGORICA

 

Nell’ultimo numero del Mondo Secreto abbiamo pubblicato lo statuto di fondazione della Scuola pitagorica per lo studio delle scienze occulte « Fratellanza di Miriam » ora pubblichiamo tutto il regolamento interno della scuola in formazione affinché i lontani ne prendano cono­scenza e mandino la loro adesione — o domandino di ascriversi.

La « Fratellanza di Miriam » come scuola, è accessibile a tutti gli studiosi delle scienze sacre e delle scienze morte ed è una istituzione eminentemente umanitaria e filantropica ; però il gruppo degli studiosi che invece di seguir solamente gli insegnamenti graduali, cominciano a praticare lo nostre scienze, come più attivo, è detto dei Fratelli Tera­peuti di Miriam  il cui patto fondamentale mistico  è stato pubblicato nel primo numero della Medicina Ermetica.

Per appartenere alla scuola basta farne la domanda al Presidente e accettato, bisogna offrire qualche cosa mensile (quello che si può) come contribuzione alle spese generali — e, pel principio, fino a quando i mezzi pecuniari non permetteranno, contentarsi di quel tanto che la scuola può disporre.

Il bilancio della Scuola e estensibile a tutti i fratelli iscritti, coi no­mi e i numeri dei l'ispettivi oblatori e 1'elenco delle spese compiute o da compiersi, in modo che la parte amministrativa possa essere discussa e vagliata da tutti gl'interessati.

Nella Scuola Pitagorica saranno continuate e insegnate le pratiche delle teorie esposte dal Dott. Kremmerz nel Mondo Secreto e fatte con­ferenze e lezioni che verranno pubblicate dalla Medicina Ermetica la quale è 1'organo della Fratellansa Tm+ di Miriam. Però alcuni in­segnamenti scientifici sono riservati ai sali Fratelli Terapeuti e ai più degni per studio, intelligenza e onestà di propositi; e coloro che (sempre che siano iscritti Fratelli Terapeuti o praticanti) vogliono da lontano partecipare a questi insegnamenti, debbono contentarsi di avere le lezioni manoscritte, così i rituali, cosi le pratiche. Il fratello che compartecipa alla scuola anche da lontano, provvederà alle spese di copiatura o di posta o copiandosi egli stesso le lezioni, quando non si crede utile di stamparle.

Per ora non è necessario che l'aiuto e l'affratellamento di tutti gli studiosi, e perché avvenga questa unione invitiamo i volenterosi ad iscri­versi con sollecitudine, prima perché alcune conferenze sono già comin­ciate e dopo perché si sappia dalla presidenza su quale bilancio mensile si può fare affidamento.

 

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La Medicina Ermetica pubblicherà il secondo fascicolo nei primi di ottobre, per presentare la completa e definitiva costituzione della Scuola e della Fratellanza, in cammino per la sua missione altissima scienti­fica, filantropica e civile.

 

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Le adesioni, le oblazioni e quanto riguardi la Scuola Pitagorica Fra­tellanza di Miriam devono essere indirizzate al signor Conte Garin di Cocconato, presidente della Scuola Pitagorica Fratellanza di Miriam — o al signor Luigi Palazzi, Elemosiniere della Fratellanza — nella sede prov­visoria della Scuola  Viale Principessa Elena n. 17 — Napoli.

Però tutta la corrispondenza che riguarda i Fratelli Terapeuti, le pra­tiche terapeutiche e gli abbonamenti alla « Medicina Ermetica » deve spedirsi franca al signor Ciro Formisano, delegato per la propaganda della Medicina Ermetica Viale Principessa Elena 17. Napoli.

 

CAPO I.

 

S c u o l a 

 

Art. 1. Nella sede della fratellanza, in via Principessa Elena 17, funziona la scuola pitagorica, i cui intendimenti, già chiariti dallo Statuto, abbiansi qui per ripetuti e trascritti.

Art. 2. L'orario di apertura e chiusura della scuola, sarà determinato dal Presidente e sarà reso ostensibile grazie ad apposita tabella, in cui sarà fissata, anche la ripartizione delle conferenze e di ogni altro esercizio.

Art. 3. Nella scuola i soci o fratelli, di cui si dirà in seguito, perdono il loro nome, ed assumono per distinguersi il numero corrispondente alla loro im­matricolazione.

Art. 4. Questa disposizione vale a togliere fra i fratelli ogni obbligatoria in­timità ed a creare fra essi, nella scuola, quell’indipendenza necessaria a che il funzionamento della stessa miri agli scopi che si propone.

Art. 5. È vietato sotto pena di misure disciplinari, che possono estendersi si­no alla radiazione dal numero dei fratelli, di portare in pubblico il nome e le relazioni assunte nella scuola; potendo ciò nuocere sia ai lavori della scuola medesima, sia alle relazioni fraternamente contratte nella stessa.

Art. 6. Ogni fratello può, per altro, giovare agli altri, senza mai però por­tare in pubblico i rapporti fra essi esistenti.

Art. 7. Il contegno dei fratelli nella scuola, specie durante le ore di conferenze o di altro, dovrà essere esemplare e quale si conviene all'altezza o alla dignità della scuola. Però resta formalmente vietato di discutere a voce alta od in coro, o di interrompere la parola del conferenziere, verso il quale i fra­telli serberanno il più rispettoso e sommesso contegno.

Art. 8. Durante le ore di insegnamento è vietato ai fratelli di abbandonare la sala o ad altri di entrarvi, potendo ciò recare disturbo agli altri.

Art. 9. E’ vietato, nelle sale della scuola, fumare o fare cosa alcuna che menomi il rispetto al luogo dovuto.

Art. 10. Oltre le sale di riunioni, sarà formata un'apposita sala di lettura e biblioteca, dove saranno conservati e tenuti in ordine, i libri, riviste e giornali inerenti alla scuola.

Art. 11. Il Presidente nomina a tale scopo un bibliotecario, che avrà la di­rezione di questa sala.

Art. 12. I fratelli, alle ore stabilite nella tabella, potranno accedere in detta sala per consultare i libri e giornali, che loro potranno servire.

Art. 13. È vietato rigorosamente ai fratelli, togliere, anche per momentaneo uso di lettura, i libri od altro dagli scaffali, dovendo farne richiesta per iscrit­to in appositi fogli, tenuti a disposizione.

Art. 14. Non potrà il fratello allontanarsi dalla sala di lettura senza aver restituita l'opera chiesta, o qualora l'incaricato della biblioteca troverà il libro guasto o lacerato, per opera di chi l'ha avuto in lettura, ne farà rapporto al Presidente.

Art. 15. Il fratello che guasti in un modo qualsiasi un libro od altro potrà, provvisoriamente o definitivamente, essere sospeso dal frequentare la sala di lettura.

Art. 16. Il Presidente nomina, tra i fratelli, il bibliotecario al quale e de­voluta la custodia dei libri, dei giornali e di quanto altro alla sala di lettura sarà annesso (v. art. 11). Egli curerà di tenere il tutto in perfetto ordine e clas­sifica, cosi da riuscire facile il rintracciare un' opera qualsiasi.

Art. 17. Il bibliotecario, o una persona da lui temporaneamente incaricata, sempre sotto la sua diretta responsabilità, sorveglierà, durante le ore di stu­dio, la sala di lettura.

Art. 18. Il bibliotecario è responsabile direttamente di ogni smarrimento di libri, o giornali, od altro. In caso di mancanza o dispersione, sarà tenuto a ri­valere la scuola del volume o dell'opera intera, secondo i casi.

Art. l9. Ogni infrazione al regolamento, per parte dei fratelli, e per quanto riguarda la sala di lettura, sarà fatta conoscere dal bibliotecario al Presidente.

Art. 20 Nella scuola si svolgerà un programma di scienze occulte, cioè di quelle disperse o abbandonate nelle biblioteche antiche o distrutte, lingue orien­tali, storia di medicina e riti antichi orientali come dallo statuto.

Art. 21. Il Presidente accetta o respinge la richiesta di conferenzieri per le varie materie.

Art. 22. I fratelli, che mostrassero attitudine sufficiente, possono essere invi­tati a tener conferenze nella scuola.

Art. 23. Per ogni altro, resta in vigore quanto è detto nello Statuto della scuola pitagorica.

 

CAPO II.

 

F r a t e l l i 

 

Art. 24. Chiunque può essere fratello e può ascriversi alla scuola, dopo la do­manda, che sarà intestata al Presidente della fratellanza di Miriam.

Art. 25. La domanda dovrà con esattezza, contenere il nome, cognome, pa­ternità, domicilio, luogo e data di nascita del richiedente e la sua professione.

Art. 26. Un comitato della Fratellanza è nominato e resta permanentemente, per lo esame delle domande e giudica della accettazione o meno, senza rendere ragione alcuno dei suoi rifiuti.

Art. 27. Primo dovere del fratello ammesso è quello di serbare ai suoi su­periori, o a quelli che gli vengono indicati per tali, il massimo rispetto, e mantenersi ancora obbedienti al regolamento.

Art. 28. Il fratello terrà bene a mente il numero che gli fu assegnato, in modo che nella scuola possa stare senza difficoltà, riguardo agli altri fratelli.

Ari. 20. Il fratello pagherà una contribuzione mensile volontaria, a titolo di largizione spontanea pel mantenimento della scuola.

Art. 30. Il fratello avrà diritto di usufruire di tutti o di parte degli insegna­menti, intervenendo a tutte o su alcune conferenze, e lavori, in genere, della scuola.

Art. 31. Qualora si istituiranno nella scuola corsi di lingue antiche, quei fra­telli, che vorranno iscriversi ad essi, ne rappresenteranno la spesa.

Art. 32. I fratelli residenti fuori Napoli e che non possono intervenire alla scuola, ne godranno i vantaggi, col ricevere comunicazione delle conferenze e di quanto altro sarà insegnato, qualora si assoggetteranno alle stesse norme dei fratelli dimoranti in Napoli.

Art. 33. Venendo in Napoli il fratello, altrove residente, e volendo interve­nire e pigliar parte ai lavori della scuola, nella sede di essa dove esiste l'im­matricolazione generale dei fratelli, si farà conoscere col comunicare alla se­greteria il proprio numero, cui è ascritto.

 

CAPO III.

 

Amministrazione 

 

Art. 34. L'amministrazione della Fratellanza e della scuola è tenuta dal Pre­sidente, dal segretario e dal cassiere, i quali possono per l'esatto a sollecito disbrigo dell'amministrazione scegliersi uno o più vice segretari.

Art. 35. Il Presidente rappresenta la Fratellanza in tutti gli atti giuridici e civili, tiene la firma, presiede le adunanze e regola l'andamento generale della stessa.

Art. 36. Nel nominare uno o più segretari particolari dell'ufficio di presi­denza, il presidente, come del pari il segretario ed il cassiere, pei rispettivi lo­ro uffici, devono sempre far cadere la scolta sui fratelli.

Art. 37. Il segretario redige i processi verbali delle adunanze e tiene il li­bro dei soci e quello delle deliberazioni e il copialettere, prepara la corrispon­denza e ne cura l'invio, custodisce il sigillo del circolo e della fratellanza. In assenza del Presidente può trattare in nome suo gli affari, senza però assume­re impegno, né deliberare cosa alcuna.

Art. 38. In assenza del segretario, colui che lo supplisce ne adempie tutte le funzioni.

Art. 39. Il Cassiere incassa le quote mensili dei soci ed ogni altro provento, tiene il bilancio della fratellanza, e paga i mandati vistati dal Presidente.

Art. 40. I fratelli ed anche persone estranee alla fratellanza possono far per­venire elemosine, che devono essere inviate a scopo determinato, come l'aiuto degli infermi, dei fratelli poveri od altri.

Art. 41. A colui che dona l'elemosina sarà giustificata, qualora questi lo ri­chiederà, l'uso che della stessa è stato fatto.

Art. 42. Il presente regolamento potrà essere modificato secondo lo sviluppo che la scuola prenderà.

 

La posta del "Mondo Secreto"

Espiazione. — Non vendere e lavora: il lavoro fisico agirà sulla tua psiche e dalla terra prenderai la sanità della carne. Così in famiglia sarai adorato e i figliuoli si loderanno di te. Accetta il mio consiglio e prega perché la mia benedizione ti glorifichi.

O. D. — Tu hai occhi e non vedi, orecchi e non senti, come vuoi che io te la salvi?

M.  R. T. Milano. — Grazie di tutto: un po' di pazienza però.

G. O. Genova. — Come semini raccogli. La vita dei neofiti è una prova.

Cav. L. G. Pisa. — Vi scriverò lungamente ai primi di ottobre non vi dimen­ticate di noi.

C. O. R. Roma. — Simbolo della superbia — ecco perché bisogna castigare la superbia. Ricordatevi della promessa.

S. O. M. Napoli. — Conoscere certe congiunzioni planetarie è facile, doman­datemele. Ma averne la chiave non è facile perché non ve la do. In certe ope­razioni si fa cadere una goccia di sangue umano sulla terra su cui si tracciano le cifre potenti ma bisogna avere le cifre o i caratteri se no non riuscirete che ad un operazione autoipnotica.

R. S. Napoli. — Il segreto per essere amato da una donna è questo : mo­strarsi sempre ed in qualunque modo un uomo. L'uomo che  si infemminisce non può essere amato che dai viraghi.

O. O. Portici. — È un castigo del cielo o dell'inferno.

 

Kremmerz

 

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