FATTI INCONFUTABILI

 

(Memorie e appunti)

8.

Realtà e non illusione

 

Toutes les fois qu’un homme bien portant

Ou malade voit quelque chose que les autres ne

Voient pas, si la chose vue est complétement

Inattendue, on peut être sür qu’il y a un objet

Extérieur, invisible pour les nonsensitif mais

réel; celui qui voit n’est pas hallucinè.

Dr. F. Rozier.

 

1898 Novembre 22

 

Alla 11 p.m. mi trovo in letto senza dormire, ma con gli occhi socchiusi.

Ad un tratto ho la visione nettissima d’una testa dagli occhi chiusi, vagamente sfumata verso il mento. Le linee di quel viso sono nobili, dignitose; l’intera fisonomia è composta a sovrana mestizia. Pare la testa

Visione del 6 settembre 1893.

d’un cristo deposto dalla Croce. La visione dura parecchi secondi. Apro gli occhi e, rinchiudendoli, essa ricompare di nuovo e più volte di seguito, sempre però più vaga ed indecisa come nella Fig.1.

 

(Fig.1)

 

In sua vece ho la visione d’un grande occhio di bue, per la durata di pochi secondi, poi tutto finisce.

Sono preso dal sonno.

 

1898 Novembre 30

 

Questa notte, verso le 3, durante un temporale che si è scatenato sulla città, ero con gli occhi socchiusi, ma sveglio.

Ho avuto prima la visione quasi istantanea di un occhio umano, poi la figura di una ruota ch’è durata dei secondi, poi altre figura senza forma determinata, ma simili ad ornati. Ho mentalmente deciso di non vedere altro ed immediatamente ho preso sonno.

 

1898 Dicembre 8

 

Alle ore 1 ½ p.m. in piena luce, nel varcare la soglia del vano che mena alla camera da letto, dove mi recava, veggo la figura di un uomo, dai lineamenti maschi e vigorosi, con lunga barba. Questa figura (perfettamente materializzata fino alla cintola, ma decomposta dalla cintola in giù) passa rapidamente a me di fianco, guardandomi fissamente negli occhi. La durata di questa apparizione è di pochissimi secondi (Fig.2).

Alla sera, in letto con gli occhi chiusi, ma sveglio come al solito, veggo prima dei punti luminosi, poi una testa femminile simpaticissima, circondata da una benda come quella d’una monaca. Questa figura andò declinando lentamente lunga una curva e sparì capovolta verso la mia destra.

Vengono poi delle linee tagliantisi ad angoli retti, le quali sono nere su fondo grigio;

 

Fig.2

 

la durata di queste due figure è di parecchi secondi (Fig.3).

 

Fig.3

 

1898 Dicembre 15

 

In letto, e come al solito con gli occhi chiusi, ma sveglio, veggo una specie di statua, rappresentante un ragazzo dai 10 agli 11 anni, ignudo, con le parti genitali coperte da un perizoma a fasce di vario colore; sul capo a parimenti un turbante a fasce variopinte. Quest’immagine dura pochissimi secondi. Segue la figura di un giovane seduto ad un tavolo, in atto di scrivere. Egli è vestito tutto di nero. Il suo viso è pallido, con barba sotto il mento e senza baffi. Figura molto marcata che, sebbene durata pochissimo, mi è restata scolpita in mente (Fig.4).

 

Fig.4

 

1898 Dicembre 17

 

Sempre in letto con gli occhi chiusi, ho la visione di un prete in cotta e con la testa scoverta.

 

1898 Dicembre 18

 

Verso le 2 p.m. in piena luce, trovandomi seduto presso un tavolo, occupato nella lettura d’un diario, veggo cadere dall’alto, verso sinistra, qualche cosa di nero, che io credo una penna o un foglio di carta carbonizzato. Sospendo la lettura e guardo sul pavimento, nel punto in cui il qualche cosa in parola è sparito e, naturalmente, non trovo nulla.

 

1898 Dicembre 20

 

Sono un poco nervoso per un dispiacere avuto nel corso del giorno.

Verso le 9 ½ di sera, veggo, nell’angolo d’una stanzetta e verso il pavimento, una luce di aspetto fosforescente.

La stanzetta non è completamente al buio, perché riceve la luce da altra camera attigua illuminata.

Nel penetrare nella stanza da letto, illuminata da una fioca lampada da notte, veggo una luce non fissa, ma vagante, con veloce e irregolare moto, come quello d’una farfalla. Questa luce è intermittente: cessa e ripetesi per tre o quattro volte.

Mi pondo in letto. Appena chiusi gli occhi, m’appare una testa simile a quella di una foca, con denti sporgenti e contorti. Gli occhi sono tondi, rossastri con grossa e vivace pupilla nera.

Segue poi la figura d’un piccolo cane barbone, ma non ha l’aspetto vivente; sembra piuttosto un cane da giocattolo.

 

1898 Dicembre 25

 

Di sera, nella stanza da letto debolmente illuminata, veggo dei punti brillantissimi come stelle. In altra stanza veggo pure dei punti luminosi in forma allungata.

 

(Fig.5 e 6)

 

In letto, poi, ho visto l’entrata d’una grotta, illuminata da debole luce rossastra: sotto quelle pareti si vedono due pecore, scomparse le quali, mi apparivano alcuni contadini, che con le spalle rivolte a me, sedevano intorno un desco.

 

1898 Dicembre 26

 

Questa sera, sempre in letto con gli occhi chiusi, veggo una testa di civetta, poi visi grotteschi, come maschere da fontane o dorsi femminei dalle linee artistiche.

Tutto ciò di breve durata.

 

1898 Dicembre 28

 

Di sera, nell’entrare in una stanza, veggo una luce bianca scialba, che si eleva da una piccola scrivania.

Questa luce poteva occupare una superficie di cent. 50 x 50 tutta frastagliata all’ingiro. Mi avvicino lentamente ad essa, che persiste sempre, e solo quando mi trovo a pochi passi di lontananza essa svanisce come un baleno.

Andato a letto, e appena chiusi gli occhi, veggo dei ramoscelli, alcuni di quercia, altri di noce.

Poi, dietro una massa informe e nera, scaturisce una luce che si condensa in un disco di un centimetro e ½ di diametro fulgentissimo come una stella e tutto circondato da un’aureola di raggi.

Dopo qualche ora di sonno mi sveglio. Durante l’insonnia penosissima, veggo ad un tratto un braccio maschile non ignudo, di grandezza naturale e molto muscoloso, che si abbassa rapidamente in cerca di qualche cosa, e s’innalza poi stringendo pel collo una bottiglia di lucentissimo cristallo con entro dell’acqua limpidissima. Questo braccio resta immoto e teso per qualche tempo.

Veggo la testa di un moro, poi quella d’una mulatta, con grande massa di capelli alle tempie, la quale mi mostra la lingua; poi un giocattolo in forma di sciabola e finalmente un vecchio e grosso frate, gobbo e col cappuccio tirato sul capo.

Si chiude la serie fantasmagorica e come Dio vuole prendo sonno.

 

1898 Dicembre 29

 

In letto, con gli occhi chiusi, veggo la seguente figura come forma e grandezza

 

33

 

1898 Dicembre 30

 

Sempre in letto con gli occhi chiusi, ma sveglio, veggo la testa d’un leone. La faccia rivolta verso di me è dorata e risplendente, per effetto d’una luce veniente dall’alto. Segue la testa d’un cane da pastori e poi quella d’una pecora, in modo che l’una viene successivamente a nascondere la metà dell’altra svanisce prima la testa del leone, poi quella del cane ed in ultimo quella della pecora.

 

1899 Gennaio 1

 

Nelle prime ore della sera trovandomi a letto, perché reumatizzato, veggo la figura splendente di una luce.

Il punto centrale è di un bel nero sfavillante, superiore per tinta all’oscurità che l’avvolge; i raggi che lo circondano sono finalmente luminosi. Durata dell’apparizione quasi un minuto primo.

Dopo molto tempo vedo: altro circolo luminoso con molte strie nere.

Questa figura dura più di un minuto primo. Le estremità a destra e a sinistra si perdono nel buio.

 

1899 Gennaio 5

 

In letto, appena chiusi gli occhi, veggo dei movimenti di luce e di ombre, poi un grande occhio umano. Subentra la seguente scena:

un cielo minaccioso attraversato da nere masse di nuvole, che talora velano, tal’altra lasciano rifulgere una luna nella sua fase massima.

Poi ho visto la parete alla quale si appoggia la testa del mio letto, proiettata interamente, come in uno specchio, in quella opposta, di fronte a me, con tutti i suoi quadri, il crocifisso, e la spalliera del letto nel quale io stavo.

Ho visto pure una piccola testa grottesca con gli occhi chiusi.

Poi una giovane donna seduta con la testa coperta da bende.

 

1899 Dicembre 6

 

Sempre in letto con gli occhi chiusi.

Dopo un movimento di luce veggo 7 o 8 donne del popolo che vengono dalla destra, parlando e gesticolando animatamente tra loro e si disperdono verso sinistra. Scena meravigliosa, palpitante d iverità. Solamente le parole non impressionavano il mio udito.

 

1899 Gennaio 8

 

In letto con gli occhi chiusi – come al solito – vedo una giovanetta (grandezza naturale) che mangiava con ambo le mani una pasta dolce. Vestiva un abito scozzese.

Poi dei mezzi busti di militari con uniformi straniere.

Infine: di fronte a me, in lontananza, veggo venire un giovane con grossi baffi appuntati, vestito con frak nero. Portava fra le mani un oggetto che pareva un piatto ripieno di cibo. Aveva l’aria d’un cameriere di Restaurant. Giunto a poca distanza da me, mi guardò di sbieco con una strana espressione di occhio, come di paura e sorpresa, e girando verso destra, come se avesse poggiato il tondo, sparì.

Seguì una scena confusa d’una giornata tetra e fredda. Scarso movimento nelle vie, sulle quali si vedeva della neve.

Attirò la mia attenzione una giovane sartina con lungo mantello verde olrato di pelliccia.

Un uomo d’alta statura dai lineamenti vigorosi e con grossi baffi. Indossava un lungo pastrano nero e cappello morbido. Vennemi di fronte, con le mani sprofondate nelle saccocce e mi guardò fisamente. Passò a destra e si dileguò.

 

1899 Gennaio 15

 

A letto, sempre con gli occhi chiusi, veggo il mezzo busto del Re di Italia Vittorio Emanuele II.

 

1899 detto 20

 

In letto, come sopra, vedo in una profonda oscurità un punto luminosissimo e brillante come la stella Venere.

Il punto avea grandezza come qui appreso, ed è durato diversi minuti primi.

 

1899 Gennaio 21

 

A letto e con gli occhi chiusi come sempre, veggo per diversi secondi la testa di una vecchia, con la mano destra si soffia e si asciuga il naso con un fazzoletto bianco, orlato di un merletto giallognolo, largo da cent. 3 a 4.

 

26 detto

 

In letto e come sopra – vedo:

Prima un giovane all’impiedi, curvato in avanti, il quale con l’unghia dell’indice della mando destra gratta su di un abito nero, poggiato alla spalliera d’una sedia, e poscia con una spazzola lo pulisce.

Poi, una vecchia che tiene nella mano sinistra un tondino con entro tre frutta, ch’io non posso discernere bene se fossero fichi d’India o ananas, e con le dita della mano destra raccoglie frettolosamente dal tondino dei pezzettini di dette frutta e li mette in bocca, mangiandoli con grande avidità.

Queste due figure cono in forma di medaglioni; non chiare, ma velate come da una nebbia.

 

27 detto

 

A letto come sopra, vedo per pochi secondi un giovane, che da sinistra va verso destra – trasversalmente.

Egli è di carnagione molto bruna e non brutto. Indossa calzoni e corpetto a maglia, bianchi, aderenti al corpo.

Il corpetto è scollacciato e con maniche fino a metà braccio.

1899 Gennaio 29

Verso le 5 p.m. circa due ore dopo pranzo, mi seggo ad una sedia, accanto ad un balcone, immerso in una profonda noia e rilassatezza. Poco dopo son preso da un dolce assopimento, e, chiusi gli occhi, vedo, come fra le nuvole un mezzo busto del Padre – Eterno, come ordinariamente viene presentato – ma senza il triangolo – circondato da un’aureola di un rosso-giallastro, sbiadito. Mi fisso per meglio distinguerlo uscendo dall’assopimento, sempre però con gli occhi chiusi, ma sparisce.

Apro gli occhi e cerco di vincere, come vinco, quella sonnolenza.

(Continua)

O.C.

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