LA DOPPIA MASCHERA
(Poema del lama Anagarika Govinda)
Ebbe un sogno – domandate « chi »?
Non importa – qualcuno.
Forse voi stessi – sognaste un giorno questo sogno.
Egli stava su di una collina sacra – coronata da un tempio.
E guardava giù, verso la pianura – e vide gente
Venir su – in lunga, serpeggiante processione.
Vestivano vesti ondeggianti – e portavano maschere strane.
Raggiunta la sommità – s’inchinarono dinanzi al santuario.
Dopo aver adorato in silenzio – se ne andarono verso la parte opposta.
Fu allora che egli notò – che essi portavano due maschere,
Per cui sembrava che indietreggiassero
Con la faccia rivolta verso il santuario.
L’Aria era satura di incenso – quando egli entrò nel Tempio.
Avendo attraversato tre atrii – l’atrio della Devozione
nel cui centro ardeva – la sacra fiamma;
L’atrio della Giusta Condotta – che conteneva le tavolette della Legge.
E l’atrio della Meditazione – ove la fontana del chiaro sapere.
Spegne la sete del cercatore – raggiunse finalmente il Santo dei Santi:
E d’un tratto si trovò – fra le imagini di due divinità.
Non potendosi inchinare dinanzi all’una – senza volgere il dorso all’altra
Si ritirò confuso.
Mentre tornava sui suoi passi – gli si avvicinò un sacerdote.
Che aveva fra le mani due maschere – e che gli disse di mettersele.
Così egli fece – e quando di nuovo entrò
Il Santo dei Santi – era vuoto.