DELLA IMPRONTA DELLE COSE - CAPITOLO III
CAPITOLO III
Del grande mistero di tutti gli esseri.
1.- Cerchiamo mostrare la manifestazione Divina attraverso la Natura. Come Iddio ha un principio eterno e una fine eterna, così anche la Natura del mondo interiore è eterna.
2.- Fuori della Natura Dio è un mistero, un Nulla. Questo nulla abisso senza fondo, è l'occhio dell'Eternità e contiene una volontà che è il desiderio della manifestazione per ritrovare sé stesso.
3.- Questa volontà che ha il nulla ha sé davanti, non può ricercare che sé stessa e non trovare che sé stessa nella Natura.
4.- E' in questo mistero prenaturale v'ha una volontà verso la manifestazione e un'altra volontà, nata dalla prima, verso la possanza e desiderosa del Reame della Gioia.
5.- La bramosia avvampa ed è lo spirito della volontà un tessuto che crea immagini spirituali nell'infinito del mistero.
6.- Questa stessa forma è l'eterna saggezza della Divinità, la triplice unità di cui non possiamo scandagliare il fondo. Ma considerando l'atto della creazione, noi separiamo Dio dalla Natura.
7.- Questo è l'arcano più occulto. l'abisso si manifesta, la Natura eterna ne è l'estrinsecazione corporale, la Natura esterna visibile è una generazione dello spirito interiore nel bene e nel male, una rappresentazione dei mondi incandescente e luminosa.
8.- L'anima concepisce la natura eterna; lo Spirito dell'anima, o la nobile immagine di Dio, concepisce la genesi del mondo di luce angelica; lo spirito sidereo e elementare concepisce la genesi e le proprietà delle stelle e degli elementi. Ciascun occhio contempla la madre che l'ha generato.
9.- Descriveremo la genesi di tutti gli esseri, indicheremo come queste tre madri sieno l'una la causa dell'altra e come ciò possa avvenire dopo la scaturigine di ciascuna madre.
10.- Nessuno contesterà che l'uomo sia una similitudine di Dio, un immagine dell'Essere degli Esseri. Restiamo dunque in Dio, poichè la visione si compendia nella luce.
11.- Abbiamo spiegato come il generarsi di questo mondo sia da attribuirsi al Solfo al Mercurio e al Sale; vedremo adesso in che modo si stabiliscano le separazioni interiori e come tutto si formi dal Centro.
12. - Nel principio eterno come nel principio temporale del mondo, il Solfo ha due forme. Sol è la tendenza verso l'eterma libertà, il desiderio che balza dall'abisso e in questo desiderio è l'iniziarsi della Natura.
13.- Sol è Dio, Fo è la Natura, Come si riscontra nella essenza solforosa del corpo materiale di questo nome. La sua essenza è una Materia disseccata e contrita, la sua proprietà è dolorosa e composta di esalazioni ignee e la causale risiede nella sua dupplice origine, provenendo dalla bramosia che è attrattiva e dalla libertà che è irraggiante.
14.- La bramosia essendo un'attrazione, produce la durezza e il fuoco; la libertà produce l'accensione del fuoco o la luce. Sol è la luce, Fo è il fuoco. Nondimeno la luce e il fuoco si manifestano non nel Solfo, ma pelMercurio e nel Sale, che è il vero corpo dell'essenza.
15.- La prima bramosia che si accende nel desiderio nella libertà sostanzializza tutto. E' la madre unica di tutte le cose create.
16.- Il Mercurio Nato dal Solfo è la distinzione in luce e tenebre, la ruota infrangente causa delle molteplicità ed esso separa i metalli, in cui era accolta la libertà, dalle terre grossolane in cui agisce la bramosia cupida.
17.- Al principio del suo formarsi, esso possiede tre qualità: il tremito della severità, l'angoscia per l'Impressione della bramosia austera e l'espansione della molteplicità, che è la sua vita essenziale.
18.- Quest'ultima qualità tende di per sè stessa a venir fuori dalle tenebre ed è stata stimolata dall'oppressione dell'austerità. Diventa allora una vita attiva e sensibile, uno splendore che è il regno della gioia.
19.- Bisogna Comprendere che lo spirito si separa dall'essenza e l'essenza resta nell'Impronta e diviene materiale, ossia tale o tal altro metallo, a seconda della primitiva compressione nel Solfo, o anche terra. Nessun metallo può esser generato senza il Salnitro, che è lo spavento nel Mercurio, che si materializza mercè l'impressione austera e si scinde in Solfo, salnitro e sale, senza che v'abbia in ciò corpo di sorta, ma solo lo spirito dell'essere. L'essere si libera dalla morte con un agonia che si compie nella grande angoscia della impressione, la quale è la vita mercuriale e in questo dolore lo spavento salnitrico brilla come un baleno. Poi la libertà rientra in sè stessa e l'essere s'immerge nell'angoscia austera e tenebrosa.
20.- Non appena la collera trabocca così, provocando lo spavento, concepisce la dolcezza e comincia a chetarsi. Questo spavento proviene dal Mercurio, o dall'angoscia della morte.
21.- Con esso divampa il fuoco, che scinde l'essere in due parti, rispettivamente Verso la collera e verso l'amore.
22.- Questa seconda parte della materia, che vuol essere liberata dalla Collera, s'abbassa al di sotto di sé stessa ed è un'acqua che la collera mantiene prigioniera. la collera produce i metalli. la libertà è l'acqua generata col fuoco dalla morte nella dolcezza della luce.
23.- Siccome quest'acqua si forma nello spavento del Salnitro, è multipla, perchè lo spavento produce una vita essenziale e un corpo bruto e insensibile, di cui la materia è morta. Ogni corpo è simile al suo spirito essenziale.
24.- La prima parte della Materia è generata dal desiderio verso la Natura e verso la manifestazione dell'abisso, la seconda dal desiderio verso la libertà.
25.- Nel momento dello spavento, dall'angoscia in un primo tempo, si produce un'acqua solforosa.
26.- Poi, dall'allettamento austero, un'acqua salina. tutte le cose create hanno un sale che contiene e attrae i Corpi e un Solfo che possiede l'olio o la luce, vale a dire il desiderio della manifestazione, da cui proviene la crescita.
27.- Poi, dallo spavento del salnitro proveniente dall'amarezza, un acqua terrestre oscura e morta che contiene tutto ciò che è divenuto corporale.
28.- Consideriamo adesso il più grande Arcano, quello dell'essenza celeste e delle gemme e dei metalli di cui essa è il principio.
29.- Abbiamo visto come il primo desiderio verso la Natura passi attraverso tutte le forme sino alla più alta esaltazione, raggiunta la quale rientra in sè stesso, come una vita che esca dal fuco. Il fuoco eterno èmagico e spirituale. La libertà lo accende, la Natura eterna lo attizza. ciò che il fuoco distrugge è divino e perciò la luce e il regno della dolcezza si manifestano per il suo ardore.
30.- Le proprietà della prima madre si frazionano, mercè lo spavento salnitrico, in un'acqua che è un essenza possente e che il Cristo ci assicura che colui che ne beve riceve la vita eterna e in un fuoco che si chiama il cielo ove si realizzano i miracoli della gioia divina. L'acqua è il verdeggiare del paradiso, il fuoco genera l'elemento eterno, cioè la corporeità divina in cui si trova tutto quanto può esser conosciuto di Dio.
31.- Circa il mondo esteriore, scrutando i diversi corpi dei Metalli delle pietre e delle creature viventi, la ragione si chiede qual mai sia l'origine di ciascuna cosa, posto che non hanno che una Madre unica e che l'eternità non ha principio. Noi osserveremo dunque questa madre e la separazione del tempo e dell'Eternità nei due Principii, il divino e il terrestre, che anch'esso è divino.
32.- Gesù chiama Satana principe di questo mondo; pure questo principe è la creatura più miserabile di questo mondo. La madre che tutto ha generato contiene nella sua proprietà il Solfo, il Mercurio, e il Sale, spirituale, cioè quanto è uscito dalla sua Impressione, e il suo Fiat produce creature differenti secondo la qualità originaria della separazione.
33.- E anzitutto gli spiriti eletti generati dal Centro di tutti gli esseri col libero desiderio della proprietà del fuoco, che hanno le proprietà dei due mondi eterni. Dopo la loro corporizzazione, quelli fra essi che restarono nella proprietà del libero desiderio e che introdussero la loro volontà del fuoco nella luce, furono angeli. Coloro invece che introdussero daccapo la loro cupidigia nel Centro, divennero diavolo e furono discacciati dalla libertà e dalla luce.
34.- Così i diavoli non possiedono né il regno di Dio né quello di questo mondo, perchè quest'ultimo fu creato con le due qualità e il diavolo non possiede che la Collera.
35.- Dopo gli spiriti eletti, Dio ha creato il mondo visibile con le stelle e gli elementi a guisa di filiazione della madre eterna e tutto ciò è stato tratto dall'eterno cominciamento e ha avuto un punto d'inizio temporale. Il moto della madre ha scaldato le forme ed esse hanno prodotto le corporizzazioni. In seguito Dio ha creato la terra.
36.- La prima bramosia verso la Natura s'imprime in tre forme: Solfo, Mercurio e Sale e tutto ribolle e s'agita in seguito a questa impressione sino a raggiungere la più violenta angoscia, sino allo spaventosalnitrico. Il fuoco dilata. ciò avviene nel Solfo.
37.- L'attrattiva austera è un pungolo assillante, la forma stessa del Mercurio e in questo stato coesistono sue volontà: l'angoscia proviene dalla bramosia e il desiderio della libertà. Esse non possono scindersi e la lotta aumenta sino a che il fuoco non divampa per l'accensione del Salnitro. L'ardore del fuoco placa il dolore e tale è la morte.
38.- Ma la libertà domina la morte, lo spirito dell'angoscia si materializza e non conserva più se non un'azione essenziale impotente e in mezzo a quest'incendio, fra il crepitare del Salnitro, ciascuna proprietà s'individualizza e si materializza formando i metalli e le pietre.
39.- L'oro, il metallo più perfetto, proviene dalla Libertà conquistata, nell'impressione austera, libertà che è l'involucro del Sol e che fa crescere i metalli. Mentre le pietre non hanno che pochissimo Sol. Quelle preziose nascono dal baleno che separa la vita e la morte nell'istante del suo congelarsi scricchiolante. Perciò esse possiedono grandi virtù e racchiudono in esse il nome della potenza divina. Per la stessa ragione l'oro è assai prossimo alla corporeità divina, in modo che con esso potrebbero essere liberati i corpi morti e resi spiriti alati, naturalmente con la permissione di Dio, benchè ciò sembri impossibile.
40.- Gli altri metalli provengono dalle differenti impressioni del fuoco e della luce al loro liberarsi dal caos divino e ciascuna materia è un essere analogo allo spirito da cui è stata generata e trasformaibile col fuoco in una luce parimente analoga.
41.- Nello stesso modo che l'anima si rispande entro le facoltà dell'uomo, l'Anima eterna si ritrova nella luce più sfolgorante e tra le tenebre più profonde. Il mondo terreno non è che un'immagine del mondo eterno.
42.- I cori Angelici, le stelle, le piante e quanto altro esiste, tutto ha la stessa costituzione.