I LIBRI SUBLIMI
Il primo essere: Dio
Tutto l'universo, figlio mio Tat, dipende da un unico principio e questo dipende dall'Uno e Solo.
Tale principio è dotato di moto che, a sua volta, trasmette all'universo. L'Uno, esso soltanto, è fisso, immobile. Parimente vi sono tre Esseri: Dio, il mondo, l'uomo. Dio contiene il mondo, mentre il mondo contiene l'uomo. Il mondo è figlio di Dio e l'uomo è prole terrestre e, per modo di dire, rampollo di Dio. Per l'interposizione di ambedue - del mondo e dell'uomo - tutte le cose esistono, ma tutte sono state generate dall'Uno.
Proviamoci ora a giungere alla conoscenza di Dio con il sussidio della nostra mente. Debbo premettere che v'è differenza tra la mente umana e la Mente Universale. Il nostro intelletto non riesce che a stento a concepire la Realtà, mentre la Mente universale possiede la conoscenza dell'eternità e di numi che regolano il mondo. A Noi, uomini mortali, è dato di vedere le cose del cielo come attraverso una foschia, ovvero in quanto ce lo perrmette la particolare condizione della mente umana.
-- La Mente universale, congiunta alla divinità, di per sè immobile, che si muove nella sua stabilità, è sublime, incorruttibile, eterna e tutto ciò che havvi di meglio, se c'è qualche attributo migliore. La Mente dell'eternità sussiste nella verità assoluta, raccoglie tutte le forme ultrasensibili e tutti gli ordini universali ed è, per modo di dire, consostanziale a Dio. La Mente del mondo è il ricettacolo di tutte le forme sensibili e di tutti gli ordini particolari. La mente umana, infine, possiede la facoltà della ricordanza che la rende idonea a conservare il ricordo di tutte le esperienze del passato. Il suo pregio maggiore consiste appunto nel potere ridestare il ricordo degli eventi passati, perchè grazie a tale facoltà l'uomo è capace di governare sulla terra.
L'indole della Mente del mondo può essere apprezzata mediante l'osservazione di tutte le forme sensibili che sono nel mondo. La Mente dell'eternità, seconda nell'ordine si da a conoscere la sua natura si può ravvisare mediante l'osservazione dell'universo ultrasensibile. Tuttavia la conoscenza a cui si può arrivare della natura e dell'indole della mente del Dio supremo è la verità pura, e non se ne può scorgere nell'universo sia pure la più tenue ombra, chè la menzogna è dove nulla si può distinguere se non sotto la misura del tempo e l'errore apparisce quando v'è inizio nel tempo.
-- Dio, quindi, sarebbe la Mente? -- chiese Tat.
-- Dio non è la Mente, bensì la causa della Mente, né egli è il Soffio, bensì la causa del Soffio, neanche è la Luce, bensì la casusa della Luce. Sicchè Dio può essere onorato con tutti e tre questi nomi che non convengono che a lui solo. Nessuno degli esseri che noi chiamiamo numi, come pure nessun demone, né uomo, può essere detto, in qual si voglia proporzione, buono, che tale titolo conviene unicamente a Dio. Egli, e nessun altro, è il Bene. Tutti gli altri esseri sono incapaci a contenere la natura del Bene: sono corpi materiali, e il Bene noan può essere in essi contenuto.
Il Bene è ampio quanto l'esistenza di tutti gli esseri corporei ed incorporei, sensibili ed intelligibili. Ecco il Bene, ecco Dio. non dirai quindi di un altro essere che è buono, perchè proferiresti un'empietà. Non dirai che Dio è altra cosa che il Bene, perchè diresti un'altra bestemmia. Tutti usano la parola "Bene", ma non tutti perciò ne comprendono il vero significato. Per cui Dio non è da tutti concepito, e vengono per ignoranza chiamati buoni alcuni uomini, ancorchè essi non possano mai essere buoni né diventare tali, poichè il bene non può essere sopraffatto a Dio, essendo da lui inseparabile e poichè il Bene si identifica con Dio stesso.
Dio è il Bene, non già per gli onori che a lui si tributano, bensì per la sua propria natura. La natura di Dio è una sola: il Bene. Ambedue - Dio è il Bene - son di una sola specie, dalla quale ebbero principio tutte le altre specie. Giacchè buono è colui che dà tutto e non riceve nulla in cambio. Ora, Dio dà tutto e nulla riceve, per cui Dio è il Bene e il Bene è Dio.
L'altro Appellativo di Dio è quello di Padre, in virtù della sua potenza creatrice universale, essendo proprio del padre il procreare. è per questo che la procreazione viene giudicata dai benpensanti la più importante e la più sacra funzione della vita, e la più grande miseria ed empietà è appunto quella di colui che lascia la vita senz'aver generato dei figli. Tale uomo è punito dai demoni, dopo la morte. Ecco in che consiste la punizione: l'anima dell'uomo che si spegne senza prole è condannata ad entrare in un corpo che non possiede la natura né del maschio né della femmina, ed è maledetto dal Sole. Perciò, Tat, non invidiare colui che non ha figli; al contrario, compiangilo per la sua disgrazia, pensando al castigo che lo attende.
Adunque, figlio mio, il Bene non è in nessun altra cosa che in Dio soltanto, o piuttosto, Dio è eternamente lo stesso Bene. Perciò è necessario che Dio sia la sostanza dalla quale procede ogni movimento e ogni generazione (e non v'è essere alcuno che ne sia sprovveduto), e che posieda in sè un'energia costante, perfetta, inesauribile, provvida, origine di tutte le cose. Tutte le volte che io dico che colui che provvede a tutto è buono, intendo ch'egli è buono in tutto e per sempre.
E poichè nessuno di questi mali fa parte della Sostanza, che cosa rimarrà a lui se non il solo Bene? Ora, come in tale sostanza non habbi altri attributi, così in nessun altro essere può trovarsi il Bene. Infatti, tutti gli altri attributi si incontrano in tutti gli esseri, piccoli o grandi che siano: in ciascuno degli esseri presi singolarmente e nel Vivente stesso che è il più grande e il più potente di tutti.