OGNI COSA DI TE MI PARLA, AMATA
Una forza che infrange ogni involucro, ecco cos’è l’Amore.
Senza l’Amore non vi sarebbero né morte né vita, né principio né fine, perché solo l’Amore è senza principio e senza fine, e chiunque ami avverte questo desiderio di un infinito anelare. L’Amore stesso è un principio che non ha mai termine, un’eterna primavera, una metamorfosi di tutte le cose in un messaggio dell’amata all’amato, e sino a quando tutto non sarà diventato tutto, sino ad allora la creazione stessa non sarà giunta alla meta.
Fu durante una passeggiata in Aprile, nei pressi di Napoli, che tu Morgana, per la prima volta mi indicasti questo concatenarsi di tutte le cose. La primavera era in arrivo, e da allora in me il risveglio della natura si ricollega all’esperienza del tuo amore. Ancora oggi, non appena penso a te, mi coglie uno stato d’animo come allora, quando ti dedicai la mia prima poesia di primavera:
Ogni cosa di te mi parla, amata.
Sul fiume oggi ho visto le prime rondini,
l’aureo splendore della forsythia
e nella bellezza della primavera il tuo saluto.
Due passeri facevano il bagno nella calda rena,
rilucevano i salici odor del miele;
due caprioli sostavano trasognati al margine del bosco
Un cigno edificava il nido in luogo quieto.
Rosa negli orti rilucevano i ciliegi,
i fiori dei castagni tendevano alla luce,
e al cospetto del sole i rododendri
disegnavano boccioli rossi e bianchi.
La farfalla provava la sua danza,
un picchio diffondeva incessante il suo richiamo;
nei campi pascolavano agnelli appena nati
e sul sentiero si spargeva dell’usignolo il canto.
E tutto intorno era una sola melodia,
come se gli alberi si fossero congiunti con il cielo
e tutti i fiori, in muta poesia,
si animassero nella magnificenza dell’Amore.
Perché di te, amata, mi parlano le cose.
Sei tu, felicità e luce, che in esse vivi.
Sei tu amata a farmi cantare a primavera,
a spingere il mio cuore verso il cielo,
come un’allodola.