BIOGRAFIA, VITA E OPERE di GIORDANO BRUNO
IL PIU GRANDE FILOSOFO DI TUTTI I TEMPI ED ERMETISTA
Anno 1548
Nel mese di Gennaio o di Febbraio nasce nei pressi di Nola, nel vice reame di Napoli, Filippo Bruno. Il padre, Giovanni, è un «uomo d'arme» di origine modesta; la famiglia della madre, Fraulissa Savolino, nasce da una famiglia di piccoli proprietari terrieri.
Anno 1562
Filippo Bruno si trasferisce a Napoli dove studia «lettere de umanità, logica e dialettica» sotto la guida di Giovan Vincenzo Colle, detto il Sarnese, e del padre agostiniano Teofilo da Vairano.
In questo periodo va fatto risalire il suo primo interesse per la Mnemotecnica.
Anno 1565
Filippo Bruno fa il suo ingresso, per il noviziato, nel convento napoletano di S.Domenico Maggiore. Come novizio assume il nome di Giordano.
L'anno seguente (Giugno 1566) viene per la prima volta sospettato di eresia.
Anni 1572/1575
All'inizio del 1572 è consacrato sacerdote. Pochi mesi dopo inizia il corso degli studi teologici, che terminerà nel 1575 con una dissertazione sopra la Summa contra Gentiles di Tommaso D'Aquino. Legge opere erasmiane contravvenendo alle indicazioni ufficiali dell'ordine Domenicano.
Anno 1576
Bruno lascia Napoli, dove contro di lui inizia un processo per eresia, e si trasferisce a Roma, nel convento di S.Maria Sopra Minerva. Il processo napoletano si inasprisce e Bruno decide di partire da Roma alla volta di Genova, dove arriva alla metà di Aprile.
Anno 1577
Bruno inizia a peregrinare per l'Italia: è prima a Savona, poi a Torino e a Venezia, dove pubblica De' segni de' tempi, un opuscolo oggi perduto.
Riparte: Padova, Brescia (dove pare guarisca un indemoniato), Bergamo, Milano.
Anno 1578
Bruno parte per la Francia, sostando nel convento dei Domenicani di Chambéry (Inverno) e poi in Svizzera, a Ginevra, dove entra in contatto diretto con l'ambiente riformato. Alla fine dell'anno è di nuovo in Francia a Lione e a Tolosa.
Anni 1581/1582
Fuggito da Tolosa, che è teatro di forti contrasti religiosi tra cattolici e ugonotti, va a Parigi (nell'autunno 1581), dove qui stampa (anno 1582) diverse opere: il De umbris idearum, con l'aggiunta dell'Ars memoriae, il Cantus circaeus, il De compendiosa architectura et complemento artis Lulli, e la commedia in italiano Il Candelaio. Riceve l'appoggio dal re Enrico III che lo integra nel gruppo dei lecteurs royaux.
Anno 1583
Bruno si trasferisce in Inghilterra per l'interessamento di Enrico III, che lo raccomanda a Michel de Castelnau, ambasciatore francese a Londra. Qui tiene un corso di lezioni a Oxford su Copernico (Estate); accusato di plagio viene allontanato dalla cattedra.
Scrive l'Ars reminescendi, l'Explicatio triginta sigillorum e il Sigillus sigillorum.
Anni 1584-1585
Nel corso del suo soggiorno inglese, le cui ragioni vanno forse riferite anche ad un incarico politico non ufficiale, Bruno compone i Dialoghi italiani: la Cena de le ceneri (1584), il De la causa, principio et uno (1584), il De infinito, universo et mundi (1584), la Cabala del cavallo pegaseo (1585) e il De gl'eroici furori (1585). Compone anche un'opera filosofica, l'Arbor philosophorum, che è andata perduta. Bruno rientra a Parigi al seguito dell'ambasciatore Castelnau (Ottobre 1585).
Anno 1586
Di nuovo in Francia, Bruno pubblica un'opera mnemotecnica, la Figuratio aristotelici physici auditus, e alcuni opuscoli polemici contro il matematico salernitano Fabrizio Mordente. Nel maggio attacca duramente l'aristotelismo nel corso di una disputa al Collège de Cambray, a cui seguono dure reazioni nei suoi confronti. Nel frattempo, a Parigi, il clima politico si è inasprito e Bruno, anche in risposta a quelle reazioni, decide di trasferirsi in Germania. Sosta a Magonza, Wiesbaden, Marburgo e si ferma a Wittemberg.
Anno 1587
Giordano Bruno insegna all'Università di Wittemberg. Compone varie opere di logica, di fisica e di retorica (alcune delle quali saranno pubblicate postume), tra cui il De lampade combinatoria lulliana (1587).
Anno 1588
Giordano Bruno lascia Wittemberge si sposta a Praga, dove forse spera di trovare la protezione di Rodolfo II. All'imperatore mecenate Bruno dedica gli Articuli centum et sexaginta adversus buius tempestatis mathematicos atque philosophos; ne riceve in cambio "trecento talari", ma non il vitalizio sperato. Da qui riparte.
Anno 1589
All'inizio dell'anno è a Helmstadt, presso l'"Accademia Iulia" del duca di Brunswich. Qui viene in contrasto con le autorità della chiesa luterana.
Compone un gruppo di opere magiche (pubblicate postume): De magia, De magia mathematica, Theses di magia, De rerum principiis et elementis et causis, Medicina lulliala.
Anno 1590
Giordano Bruno si sposta a Francoforte (Giugno) per pubblicare la trilogia latina (De triplici minimo et mensura, De monade, numero et figura, De immenso et innumerabilibus), stampata l'anno seguente.
Anno 1591
Espulso da Francoforte per decreto del Senato della città, Bruno si sposta a Zurigo. Qui insegna filosofia (le lezioni, con il titilo Summa terminorum philosophicorum, escono nel 1595).
Prima dell'estate, Giordano Bruno è ancora a Francoforte dove, presso lo stampatore della trilogia latina. J. Wechel, pubblica il De imaginum, signorum et idearum compositione ad omnia inventionum, dispositionum et memoriae genera libri tres.
Nell'agosto, Giordano Bruno parte per Venezia. Lo invita il patrizio Giovanni Mocenigo, che vuole apprendere dal Nolano, l'arte della memoria.
Compone il De vinculis in genere, le Praelectiones geometricae e l'Ars deformationum.
Anno 1592
Nel mese di Maggio Mocenigo denuncia Giordano Bruno all'Inquisizione veneta. Il Nolano viene arrestato per sospetto di eresia e incarcerato. Iniziano gli interrogatori ma quasi subito giunge dalla Curia romana la richiesta di trasferimento del processo.
Anno 1593
Il nove Gennaio, il Senato di Venezia accoglie la richiesta di trasferimento. Verso la fine di Febbraio dello stesso anno Giordano Bruno è a Roma nel carcere di Sant'Uffizio. Altri capi d'imputazione a suo carico vengono emessi dopo la deposizione di un compagno di cella nel carcere di Venezia. Inizia il grande periodo di reclusione durante il quale Bruno viene più volte interrogato e, probabilmente, anche torturato.
Anno 1599
Su richiesta del cardinale Bellarmino, viene sollecitata a Bruno l'abiura di otto proposizioni eretiche, dedotte dalla sua opera e dalle deposizioni che ha reso negli interrogatori (dodici Gennaio). Bruno si dice disposto ad abiurare. Tra Febbraio e Settembre scrive vari memoriali di difesa, tra cui uno indirizzato a Papa Clemente VIII. Il ventuno Dicembre, Giordano Bruno si dispone a non ritrattare più.
Il suo pensiero, inquadrabile nel naturalismo rinascimentale, fondeva le più diverse tradizioni filosofiche, ma ruotava tutto intorno a un'unica idea: l'infinito, inteso come l'Universo infinito, creato da un Dio infinito, fatto d'infiniti mondi, da amare infinitamente.
Il Dio di Giordano Bruno è da un lato trascendente, in quanto intelletto e ordinatore della natura, ma nello stesso tempo è immanente, in quanto creatore del mondo: Dio e Natura sono un'unica realtà da amare alla follia, in un'inscindibile unità panteistica di pensiero e materia, in cui dall'infinità di Dio si evince l'infinità del cosmo, e quindi la pluralità dei mondi, l'unità della sostanza, l'etica degli eroici furori.
Anno 1600
Per queste argomentazioni giudicate eretiche, il venti Gennaio viene affidato al braccio secolare dell'Inquisizione della Chiesa cattolica romana e l'otto Febbraio è condannato a morte.
Giordano Bruno viene messo sul rogo, in Campo de Fiori a Roma e arso vivo il diciassette Febbraio del 1600.
La sua filosofia sopravvisse alla sua morte, portò all'abbattimento delle barriere tolemaiche, rivelò un Universo molteplice e non centralizzato e aprì la strada alla Rivoluzione scientifica.