COME NELLA DANZA DELLE MAREE
Molti indizi stanno a indicare che nella vita di un uomo il tempo può assumere significati molto diversi.
Ripenso volentieri alla sera dell’ultimo giorno di traversata verso Ancona: era l’ultima volta che mi pascevo della vista del mare e mi inebriavo della vastità dell’orizzonte e che il movimento delle onde mi dava la sensazione di riposare fra le tue braccia, o cara Diana. Fra le numerose poesie che scrissi pensando a te, ricordo questa sull’eterna ritmicità di addio ritorno:
Come nella danza delle maree,
nel giocoso avanzare e ritrarsi dei flutti,
quando sotto la luna si distendono gli oceani,
e il mondo rumoreggia e poi s’acquieta,
così, mia amata, vibra
la risonanza nelle nostre anime;
è un canto, un risonare,
un congiungersi profondo,
un andare e venire
che ci conduce attraverso questa vita
sino al rivedersi
eterno e senza fine.
Perché come nella danza delle maree,
nel giocoso avanzare e ritrarsi dei flutti,
così si appronterà la nostra felicità:
giunge, trasmuta, riposa.
Sono questi pensieri struggenti che mi inducono a percorrere in fretta il tempo che ancora mi separa da te, e che insieme mi calmano e consolano nelle ore di un’attesa troppo impaziente.