IL POTERE DEI DEMONI E DEGLI ASTRI
Lettera di Asclepio discepolo di Trismegisto al re Ammone informandolo del potere dei demoni e degli astri
Argomenti: Dio; la materia; il male; il sole; la sostanza intelligibile; l'essenza divina; l'uomo; la disposizione della pienezza (pleroma); i sette astri; l'uomo secondo l'immagine.
Bisogna incominciare con il pregare Dio che, essendo l'Uno, è tutte le cose. il pleroma, la pienezza, è inseparabile da Dio: senza Dio, perisce.
Il demiurgo universale è il sole, che lega insieme tutte le parti dell'universo, il cielo alla terra, il mondo intelligibile a quello sensibile. Situato al centro dell'universo, il sole riceve la sostanza dall'alto per trasmetterla in basso, e attira a se la materia.
D'altra parte, il sole deriva a sua volta il proprio volume dalla sostanza intelligibile di cui la luce solare è come il riccettacolo. Di ritorno, esso invia in tutto l'universo, attraverso i suoi raggi (= la vita, l'anima, il soffio, l'immortalità, la generazione), l'immortalità agli astri di lassù, la vita incessante agli esseri di quaggiù, per mezzo dei mutamenti continui che il cambiamento opera.
Questo governo del mondo il sole lo esercita per mezzo dei demoni, subordinati agli astri e loro servitori, gli uni buoni gli altri cattivi, gli altri buoni e cattivi.
Essi sono incaricati di vegliare sulle azioni degli uomini e sono loro che puniscono l'empietà che è il peggiore dei vizi, il solo che gli dèi non perdonano.
Di ritorno al sole: così come il mondo intelligibile riempie il mondo sensibile di forme dalle figure infinitamente varie, allo stesso modo il sole per tutti gli esseri della terra è causa del loro volume e della loro forza di vita; ed è anche quello che li riceve dopo la morte.
Se dunque l'uomo è stato illuminato nella parte razionale della sua anima, grazie al sole, da un raggio divino, i demoni non hanno nessun potere contro di lui: altrimenti, l'uomo sarebbe una marionetta in mano ai demoni.
Tale è dunque la catena nella quale ciascuno degli anelli si trova sospeso al precedente: Dio - il mondo intelligibile - il mondo sensibile - il sole - le otto sfere concentriche rispetto al sole - i dèmoni - gli uomini. Così, attraverso una serie di intermediari, tutto risulta sospeso a Dio. Dio, dunque, è il padre, Il sole è l'operaio, il mondo è lo strumento del governo universale. Nell'universo, il cielo è retto dalla sostanza intelligibile, gli dei dal cielo, i dèmoni dagli dèi, gli uomini dai demoni. E tutte queste cose sono rette da Dio, che in tal modo è tutte le cose e il creatore di tutte le cose. Dio, dunque, si crea da sé. E, poichè Dio non smette mai di creare, anche il mondo risulta eterno.
Ogni essere umano, al momento della sua nascita, secondo la posizione degli astri nell'istante preciso in cui nasce, viene assunto dai demoni che presiedono a questo istante e che si incaricano di lui, questi si introducono in tutte le parti del suo corpo, ma senza avere nessun potere sulla parte razionale dell'anima, che può così divenire ricettacolo di Dio.
I demoni governano le realtà terrene agendo così direttamente sui corpi, e questo governo si chiama Fato.
Di qui incomincerò dunque il mio discorso, invocando Dio Signore di tutte le cose, Creatore, Padre, che tutte le attornia, che è tutte le cose pur essendo l'Uno, e che è l'Uno pur essendo tutto. Infatti, la pienezza (pleroma) di tutti gli esseri è una, ed è nell'Uno, non perchè l'Uno si sdoppi, ma perchè entrambi sono una cosa sola. Mantienimi questo modo di pensare o re, durante l'intera esposizione del mio discorso. Se, infatti, qualcuno tenterà, contro Colui che sembra essere tutto e l'Uno e lo stesso, di separarlo dall'Uno, assumendo la denominazione del tutto nel senso di pluralità e non di totalità, cosa impossibile, staccando il tutto dall'Uno, distruggerà il tutto. Tutto, infatti, dev'essere una cosa sola, ammesso che esista un Uno: ma questo esiste, e non cessa mai di essere Uno, perchè la pienezza non finisca dissolta.
Vedi dunque che, nella terra, nelle sue parti più centrali, sorgono molte fonti di acque e di fuoco, e che si possono scorgere nello stesso punto le tre nature del fuoco, dell'acqua e della terra, dipendenti da un unica radice. Perciò si crede che esista una sorta di magazzino per tutta la materia, che la fornisce e in cambio, riceve la sostanza che viene dall'alto. Così infatti il demiurgo - intendo dire il sole - connette tra loro il cielo e la terra, conducendo in basso la sostanza e in alto la materia, tirando presso di sé e fino a sé tutte le realtà, e dando a tutti gli esseri tutte le cose, prendendole da sé, e dona la luce in abbondanza. Esso stesso è quello le cui buone energie si espandono non solo nel cielo e nell'aria, ma anche sulla terra, fino alla più profonda voragine d'abisso.
Se esiste anche una sostanza intelligibile, questa è la massa del sole, il cui ricettacolo sarebbe la sua luce. Da dove, però, questa sostanza si costituisca o da dove defluisca, esso solo lo sa ... o essendo vicino a se stesso sia per il luogo sia per la natura... non visto da noi, che siamo costretti ad intuirlo per congettura. La vista del sole invece, non è propria di chi precede per congetture, ma la vista stessa avvolge con il suo splendore più brillante l'intero cosmo, sia quello situato nella parte superiore sia quello nella parte inferiore. Esso, infatti, ha la sua sede nella parte centrale, e porta così il cosmo come una corona, e, come un bravo auriga, governa saldamente il carro del cosmo, e l'ha legato a se stesso, perchè non si muova in modo disordinato. E le briglie sono la vita, l'anima, il soffio (pneuma), l'immortalità e la generazione. Esso, dunque, ha allentato queste briglie perchè il cosmo potesse muoversi non lontano da lui, ma, a dire la verità, con lui. E in questo modo esso crea tutte le cose, assegnando agli esseri immortali la durata eterna, e nutrendo le parti immortali del mondo con il movimento verso l'alto della sua luce, quanta ne invia in alto dall'una delle due parti, quella che guarda verso il cielo, mentre, colla luce che è imprigionata nel mondo, e che brilla attorno all'intera cavità dell'acqua, della terra e dell'aria, vivifica e mette in movimento, con nascite e trasformazioni, i viventi situati in queste parti del cosmo, rimodellandoli e trasformandoli gli uni negli altri al modo di una spirale, mentre la loro trasformazione reciproca scambia generi con generi e specie con specie, come fa quando esercita la sua attività creatrice anche sui grandi corpi. La durata di ogni corpo, infatti, è un cambiamento: di quello immortale, un cambiamento senza dissoluzione; di quello mortale invece, un cambiamento con dissoluzione. e questa è la differenza dell'immortale rispetto al mortale, e del mortale rispetto all'immortale.
Come, poi, la sua luce è fitta e continua, così anche la sua generazione della vita è continua e non viene mai meno, dal punto di vista del luogo e da quello della fornitura del materiale. E infatti attorno ad esso ci sono numerosi cori di dèmoni, simili a schiere militari variegate, che coabitano << con i mortali >> e che non sono lontani dagli immortali, e che, da lassù, hanno ricevuto in sorte la regione degli uomini, e sovraintendono ai casi umani, ed eseguono gli ordini degli dèì, unendo l'empietà per mezzo di tempeste, di cicloni, di uragani, e di calamità. Di mutamenti dell'elemento igneo, di terremoti, e, ancora, di carestie e di guerre.
L'empietà, infatti, è il più grave peccato degli uomini, nei confronti degli dei: proprio degli déi, infatti, è fare il bene; dovere degli uomini è essere pii, e dei demoni portare aiuto "agli dei". Infatti, tutte le altre colpe che gli uomini osano commettere o per errore o per temerarietà o per necessità - quella che chiamano "fato" -, o per ignoranza, ebbene, tutte queste non sono soggette a rendiconto da parte degli dei: soltanto l'empietà alla giustizia.
Il sole è poi quello che mantiene in vita e che nutre ogni genere di esseri, e, come il mondo intelligibile, abbracciando quello sensibile, lo riempie, colmandolo delle figure più svariate e di ogni forma, così anche il sole, abbracciando tutte le realtà presenti nel cosmo, colma le generazioni di tutti gli esseri e li fortifica; quando poi muoiono e si dileguano, gli accoglie.
Subordinato appunto al sole è stata posta la schiera dei demoni, o meglio le loro schiere, dato che sono molte e diverse, poste alle dipendenze dei quadranti degli astri, in numero pari per ciascuno di questi ultimi. Così disposti, dunque, essi prestano servizio a ciascuno degli astri, e sono buoni o cattivi secondo le loro nature, ossia secondo le loro attività, dal momento che l'essenza di un demone è l'energia attiva; ce ne sono poi alcuni caratterizzati da una mescolanza di buono e di cattivo.
Tutti questi hanno ricevuto in sorte il potere sui fatti e sui disordini terreni, e provocano confusione in svariati modi, sia in generale alle città e ai popoli, sia in particolare ad ogni individuo. Essi, infatti, cercano di rimodellare le nostre anime e di suscitarle, attirandole verso di sé, risiedendo nei nostri tendini, nelle nostre midolla, nelle vene e nelle arterie, e perfino nel cervello, penetrandoci fino nelle viscere.
Una volta che, infatti, ciascuno di noi è nato e ha avuta infusa la vita, se ne incaricano i dèmoni che prestano servizio al momento della sua nascita, quelli che sono stati assegnati a ciascuno degli astri. Questi demoni, infatti, subentrano gli uni agli altri ad ogni istante: non sono sempre gli stessi a rimanere in servizio, ma si susseguono a turni. Questi, dunque, dopo essere discesi attraverso il corpo fino alle due parti << irrazionali >> dell'anima, la sconvolgono, ciascuno secondo la propria attività; la parte razionale dell'anima, invece, rimane esente dalla dominazione dei dèmoni, atta a divenire ricettacolo di Dio.
Se, in effetti, a una persona nella parte razionale risplende un raggio per opera del sole -- ma le persone di questo tipo sono poche --, i demoni non possono fare nulla contro di essa. Nessuno, infatti, né tra i dèmoni, né tra gli dei, può fare nulla contro un raggio, anche uno solo, di Dio. Tutti gli altri esseri umani, invece, si lasciano guidare e trascinare, anima e corpo, dai dèmoni, in quanto finiscono per affezionarsi e per amare quello che i dèmoni operano in loro. Ed è la ragione, non l'amore quello che si lascia ingannare e inganna. Dunque, i dèmoni governano tutto questo sulla terra, servendosi dei nostri corpi quali strumenti, ed è questo loro governo che Ermete ha chiamato <<Fato>>.
Dunque, il mondo intelligibile dipende da Dio, quello sensibile dell'intelligibile, e il sole, attraverso il mondo intelligibile e quello sensibile, dispensa il flusso del Bene proveniente da Dio, ossia l'azione creatrice. e attorno al sole ci sono le otto sfere, che da esso dipendono: quella delle stelle fisse, le sei dei pianeti e quell'una che circonda la terra, da queste sfere dipendono i dèmoni, e dai demoni gli esseri umani. E così, tutte le cose e tutte le persone dipendono da Dio.
Perciò, Dio è Padre di tutti gli esseri, il sole ne è il demiurgo, e il cosmo è lo strumento di questa azione creatrice. E la sostanza intelligibile governa il cielo; il cielo a sua volta governa gli dèi, e i dèmoni, subordinati agli dèi, governano gli uomini. Questa è la disposizione dell'armata degli dèi e dei demoni.
Per mezzo di essi, Dio crea tutte le cose per sé, e tutte sono particelle di Dio. E se tutte sono sue particelle, sono tutte di Dio. Dunque, creando tutte le cose, esso crea se stesso, e non potrebbe mai cessare, poichè esso stesso esiste incessantemente, e, come Dio non ha fine, così nemmeno la sua attività creatrice ha un inizio o una fine.