Quante volte abbiamo vagato nel buio del nostro  solitario mondo interiore, quante volte abbiamo cercato risposte, nella stretta stanza del nostro essere.

L’opera del vero Mago si svolge nella più completa solitudine dell’essere, il pianto d’amore incessante, è l’agente trasmutatore; che crea le luci e le ombre dei demoni e degli angeli,  tutto vive tutto si muove tutto danza mentre il suo cammino procede.

Il mondo gira vorticoso attorno a lui con la sua sofferente quotidianità, ma il Magus nella sua opera  è senza tempo,  vive come tutti, mangia come tutti, soffre come tutti, perché la sua opera ha tempi lunghissimi,  anni, lustri ed alcune volte vite, questo sa, e per questo non fallirà.

Il mondo moderno è abituato ad avere tutto e subito, ma per il mago non è così, tutto sì, ma al momento giusto,  la sua opera vive nell’equilibrio instabile della terra, e sa che quando ogni piccola particella dell’universo avrà raggiunto la giusta posizione essa si realizzerà.

“È vero, è vero senza errore, è certo e verissimo.” Da qui egli parte, da questa certezza che non è esteriore a se, ma è la sua  realtà interiore ,  è un sentimento di  gioia dell’esistere,  è parafrasando le parole di un santo famoso  "perfetta letizia" .

Passo dopo passo tutti gli ostacoli vengono superati, sciolti nel fuoco della sua visione,  il pensiero viene sostituito con l’agire.

Per percorrere la Longissima Via,  occorrono dei cuori puri e impavidi; non vedete il mondo?, le persone sono per la maggior parte scettiche,  sull’esistenza della realtà eterica,  essi pensano erroneamente che la realtà è circoscritta, all’esperienza ordinaria dell’essere umano. Non credono,  probabilmente perché non ne hanno la possibilità genetica, e se non credi non la puoi percorrere.

“Porta itineris dicitur longissima esse”, se non attraversiamo la vera porta della Via, tutto ciò che siamo resterà per sempre ancorato all’esperienza del visibile.

La Longissima Via è la strada dell’evoluzione, la strada della sofferenza e la strada della gioia, la strada dell’oscurità e la strada della visione, la strada dell’arsura e la strada dell’acqua pura, la strada del sorriso e la strada del pianto, la strada della nascita e la strada della morte, ma la Via longissima è soprattutto la strada per capire che non siamo mai stati abbandonati, che non siamo soli, ma che siamo uno con la creazione, uno con il TUTTO.

La Longissima Via è la strada della speranza, la strada della nostra ed altrui salvezza, e se amiamo qualcuno veramente, dovremmo con sincerità percorrerla.