SIGILLO DEI SIGILLI - TERZA ATTENZIONE
29. Aggiungi a ciò il fatto che nel momento in cui si svolge
indietro a guardare gli inferi Euridice viene privata dell’amata luce, e Orfeo
di lei: chi infatti andrà cercando impunemente quanto è ormai perito? Merita
forse di giungere alla meta chi mette mano all’aratro e si volta a guardare
indietro? L’animo opera in modo più efficace con un atto di intendere più
semplice e singolare, e in modo efficacissimo con un atto semplicissimo:
infatti, secondo la sua capacità, cerca di fare almeno unito ciò che non aveva
potuto rendere uno. Alludono a ciò i nostri versi:
Fuggendo la cieca cittadella dei
cinque sensi
Incapace di superare la cima del
monte
Rivoltasi indietro a Sodoma la figlia
di Lot
Rimase immobile, trasformata in pietra insensata.
La nostra Mnemosine diventa debole e sciocca se le si offrono
continuamente remi e vele. Per evitare dunque che poltrisca a poppa con una
facoltà e con un’altra a prua, lasciamo che queste cessino per un po’ di
dedicarsi al lavoro altrui; e non siano turbate potenze del tutto incapaci di
sostenere lo sforzo. È abbastanza evidente con quanta semplicità e perfezione
si manifestino in noi i sensi interiori all’assopirsi di quelli esterni; e non
c’è alcun dubbio su come chiunque si concentri tutto nel contemplare qualcosa ottunda
in pari misura il senso dell’udito. Privato della luce esteriore anche Omero
affinò l’acume interiore, al punto che uno dei principali filosofi asserì che
in questo poeta si erano congiunte tanto le arti generate dagli dèi quanto le
arti inventate dall’uomo. Invitandoci a credere che la virtù si affina
nell’infermità, egli intese dunque che la virtù dell’animo fiorisce nello
sfiorire di quella corporea.