COME SI COMUNICA LA FORZA
Quando
tu hai un maestro visibile, bada che la sua scienza è una face che non si dona;
ma come il fuoco accende i carboni spenti, per comunione dell’Ariel elementare
del fuoco egli accende nel tuo animo il fuoco della scienza e per la scienza ti
comunica la forza. Il metodo desiderato dai profani dell’esposizione delle leggi dello scibile al discepolo, non è sostenibile e non è adattabile allo
insegnamento della magia.
Nella quale magia un gran rimprovero è a
farsi a tutti coloro che ne discorrono, il dott. Kremmerz compreso, e cioè la
vogliono insegnare con metodi impossibili alla cultura pedagogica
contemporanea, ricorrendo a formole, a simbolismi, a materie viete degne di
secoli di ignoranza e di tenebre.
Ma i miei amici e nemici comprendano che
non è la formola e la logologia quella che fa il mago e l’insegnamento magico –
ma altra musica che il simbolismo nasconde.
Come
il mondo intelligente superiore non si manifesta all’inferiore che per mezzo
dei simboli, delle analogie e delle parole assonanti, così l’insegnamento
della magia non si compie che per gli atti analogici che il maestro pratica sul
discepolo.
La scienza dei maestri del fuoco non si
comunica che per mezzo del contatto, mentre i maestri di luce non la
comunicano che nel silenzio. Leggendo i libri sacri, dice la Chiesa, guardate
allo spirito che vi si racchiude; – ma
leggendo i libri di magia non vi fermate né alla parola né allo spirito delle
parole: più in là di ciò che si dice e si
mostra v’è il maestro che addita una mèta da raggiungere e aguzzando l’appetito
dei concupiscenti, insegna senza dirlo palesemente, in che modo raggiungere la
mèta: così imparare è intendere e intendere è rubare la forza che nessuno
vi dona: così in voi muore la bestia e nasce l’agnello.
Il rimprovero continuerà: ma io dalla
prima pagina del MONDO
SECRETO
ho detto che la magia è scienza aristocratica e rifugge dall’insegnamento delle
masse, le quali devono intuire
l’esistenza di questa scienza divina ma non possono
possederla: però chi nelle masse raccoglie il seme e conquista scienza e forza
si asside re su tutti.
Sappiate intendere e imparerete.
Un povero uomo raccontò ad una ricca
signora che il signor X, noto per la sua vita di solitario, gli aveva guarita
una piaga di molti anni. La signora qualche tempo dopo ebbe la figlia moribonda
per tifo, ordinò al suo cocchiere di recarsi da quel romito e invitarlo a
venire in casa sua. Il cocchiere picchiò all’uscio di strada, X si fece alla
finestra: – chi sei tu che bussi? – rispose il cocchiere: la figlia della mia
signora è morente, vieni con me a salvarla! – e che mi hai preso per medico? –
No, ma la mia signora ha chiamato tutti i medici più celebri i quali non sanno
più che fare, e per ciò manda a chiamar te … – Caro mio, io non fo il mestiere
di medico; dimmi la tua signora ha fatto vedere sua figlia al dottor A?
Il cocchiere si pose a ridere: – chi? Quel
citrullo di A? ma se sono venuti i più celebri della città e tu raccomandi uno
scimunito?... X gli chiuse la finestra in faccia e andò a dormire.
Il cocchiere tornò dalla padrona e
raccontò tutto. La signora lo rimandò una seconda e una terza volta
inutilmente, la quarta volta si decise ad andare di persona, ma a mezza strada
incontra il dottor A. quello nominato dal signor X e le vien voglia di
fermarlo. Il dottor A. si recò a casa di lei e la figliuola guarì. Questa
favola insegni.
Tratto da: Kremmerz I edizioni «Universale di Roma» anno 1951.