LA LEGGE DELLE LEGGI
Maat – Dea della Legge, Verità, Equilibrio, Ordine, Armonia,
Giustizia
I sacerdoti egizi che ben conoscevano l'animo
umano, a conferma della loro saggezza, affidarono il compito di tramandare la
loro scienza ad un custode fedele nel tempo: la pietra.
Sulle pagine di questo libro originale, essi, utilizzando
varie chiavi di lettura, hanno fissato le leggi della Natura
ed il sentiero che l'uomo deve percorrere per reintegrarsi coscientemente
con il Tutto.
Innumerevoli sono i testi che hanno cercato di tradurre ed
interpretare i geroglifici (dono di Toth all'umanità) al fine di
riconquistare la Sapienza Perenne. Avranno tenuto conto
questi lodevoli studiosi dell'impossibilità di una corretta interpretazione, se
fatta tramite la lente della loro mentalità moderna e risultato di un altro
spazio-tempo rispetto a quella dei sacerdoti egizi?
La speranza è che qualcuno di essi si sia riallacciato alla
“Tradizione” che per essere tale, deve attingere ad una fonte
autentica ed ininterrotta.
Qual'era il rapporto che il Discepolo egizio aveva con la Natura e quindi con la Divinità?
Per non perderci nel mare magnum dell'argomento e per
attenerci al fine di questa ricerca, tentiamo di estrapolarne alcuni sintetici
aspetti, tanto per poterci approssimare, per quanto sarà possibile, alla
mentalità di quel tempo.
Nel tempio egizio, così insegnava....il Maestro al
Discepolo.
“Come la luce ardente di Râ è riflessa dalla Luna
in luce fredda ed attenuata, così la visione del cuore è riflessa
dal cervello. Però mentre il cuore sintetizza
tutte le percezioni creandone una coscienza vitale, il cervello le separa
e le fissa in determinate zone.... Ecco perché il nome del cervello
aàs è l'inversione di sàa, la coscienza del cuore. Il pensiero deve tradurre ciò che la coscienza ha inciso nel
corpo intero, ma il processo inverso è sbagliato: se tu inscrivi nella
coscienza ciò che hai elaborato con i tuoi ragionamenti, ne risulteranno delle
fantasticherie e dei sistemi arbitrari. Tu non puoi inventare nulla; devi
assimilare a te ciò che esiste in realtà: è il rovescio della mentalità di cui
il cervello è re.
Affinché le mie parole risveglino in te una logica vitale e non vengano tradotte in nozioni morte, devi imparare a distinguere queste due mentalità; usa pure quella più complessa per registrare i particolari delle cose che ti si rivelano, ma sappi evitare l'analisi degli elementi 'dissezionati', perché è un'analisi che distrugge ogni legame vitale e oscura l'idea semplice originaria.”
A queste due mentalità mi riferivo quando accennavo al
rischio di una non corretta interpretazione dei geroglifici egizi, scrittura
simbolica e sintetica, poiché per leggerne il senso profano – essoterico
– è sufficiente la grammatica egittologica. Per leggerne il senso esoterico,
è invece necessario pensare allo stesso modo di coloro che li hanno composti e
cioè con l'Intelligenza del cuore.
Secondo la concezione egizia della Natura,
tutti i prodotti della terra, tutte le piante e tutti gli animali sono i
simboli di un insieme di elementi vitali cristallizzati in ciascuno di essi; e
ognuno può essere ciò che è soltanto per le condizioni e le circostanze che ne
hanno causato la nascita.
Ciascuno è la manifestazione o
incarnazione di un'Idea, e costituisce un anello nella catena
evolutiva della Coscienza, dal Verbo originario (il verbo di Ptah), fino al ritorno
cosciente nella Causa.
Gli egizi stabilivano una stretta connessione tra i fenomeni naturali e le Funzioni originarie o Neter.
Non esisteva un solo fenomeno “naturale” che non fosse
attribuito all'azione dei Neter: se il seme si decompone in radici che vanno in
profondità, in germoglio che spunta, e in sostanza per alimentare il germoglio,
è la forza Sethiana che smembra Osiride, è la forza Osiriana che si manifesta
nell'”erezione” del germoglio, ed è la potenza di Renenutet (una delle funzioni
del principio femminile universale Iside-Hathor) che “fa scorrere il latte” per
nutrire il nuovo germoglio.
Queste immagini non sono delle figure retoriche: sono l'espressione di forze causali naturali che agiscono in modo analogo in tutti gli esseri terrestri in quanto esseri dipendenti dalla Natura.
Ma il carattere della Natura è
Osiriano-Sethiano: la Natura è sempre costretta a subire dei
cicli, come Osiride, o a provocare la divisione-dualizzazione, come Seth.
L'origine della divisione risale a Atum o Tum, che è il primo principio
di nascita e morte conseguente alla prima dualizzazione dell'Origine.
Per gli Egizi, la Natura inizia a questo
punto, e finisce solo quando il principio Horiano, divenuto cosciente
nell'Uomo, acquisisce, tramite l'unificazione con la Causa, la
padronanza sui Neter della Natura, ossia della Terra e dei cieli
inferiori.
E' il principio della Redenzione, che nell'Egitto è solo annunciato mediante la figura del giovane “Horus salvatore” che soggioga gli animali malvagi (scorpioni, serpenti ecc.).
Questa realizzazione, che rappresenta la vittoria della
coscienza spirituale sulle forze naturali, segna dunque il limite del regno
della Natura.
Per gli Egizi, una sola potenza trascende la Natura: l'anima universale, lo Spirito. Un Neter, se considerato sotto questo aspetto, viene designato come signore di tutti i Neter, o come Signore del Cielo, della Terra e della Duat, oppure, al grado supremo, come l'Inconoscibile.
Vi sarebbero dunque due limiti al regno della Natura:
la Causa spirituale che lo precede, e la spiritualità cosciente e vittoriosa
che lo segue. Tra questi due limiti, tutti i Neter sono della Natura;
in quanto tali, essi dimostrano la loro relatività a causa di una limitazione,
o condizionamento della loro potenza.
* * * *
Uno dei principi fondamentale tramandati...da Maestro a
Discepolo nella Tradizione Esoterica è quello della “Legge
Unitaria”.
Il Kremmerz scrive: “L'espressione grafica di
Dio cabalisticamente è un tetragramma, un nome di quattro
lettere, cioè:
jod: il principio
attivo di tutte le cose, fecondante – (il contadino che fa il buco).
he: il principio
recettore passivo – (la terra o elemento passivo in cui il buco è fatto).
vau: la
fecondazione e la generazione attiva – (il seme fruttificante).
he: il principio
recettore passivo – (la realtà del raccolto).
L'operazione del contadino è simile a quella che fa l'uomo per riprodurre se stesso ed è simile a qualunque operazione di creazione in tutti i regni della Natura.
Le quattro lettere esprimono una Legge
Eterna”.
Per l'ermetista, in ultima analisi, il corpo umano si riduce alla cellula.
L'umanità si riduce alla molecola sociale che è l'uomo, il
mondo si riduce all'astro e l'universo al
mondo: cellula, umanità, astro, mondo, universo non sono che delle ottave
dell'unità, sempre identica a se stessa.
La legge seguita dalla Natura
è tanto vera che, dovunque, noi la ritroviamo identica, qualunque
sia l'estensione degli oggetti considerati.
L'uomo si riunisce per formare la famiglia, la famiglia si
riunisce per formare la tribù, le tribù stabiliscono il raggruppamento
gerarchico per costituire la nazione, riflesso dell'umanità.
I satelliti sono disposti intorno ai pianeti, i pianeti intorno al sole per costituire i mondi; i mondi – che sono essi stessi cellule dell'universo – segnano nell'infinito le leggi eterne della Natura.
Dovunque c'è questa progressione, questo accomodamento
delle unità inferiori d'innanzi all'Unità superiore, questa gradazione
universale che va dall'atomo, per salire dall'astro al mondo, fino a
quell'Unità Prima intorno a cui gravitano gli Universi.
Tutto è analogo: la Legge che regge i
Mondi, regge la vita dell'insetto.
Dovunque è l'assoluto. Tutto è in tutto. Il metodo analogico si manifesta così in tutto il suo splendore. L'uomo è una cellula dell'umanità, l'umanità a sua volta è l'apparecchio superiore di un essere animato che si chiama Terra. La Terra è un organo di un essere superiore chiamato Mondo, di cui il Sole sarebbe il cuore.
Questo mondo costituisce la serie inferiore dell'Essere
degli esseri del Macrocosmo di cui gli Universi sono gli organi.
La vita che circola nella cellula e nell'uomo da dove
viene?
La cellula umana è immobilizzata nell'organo, l'energia
vitale portata dal sangue le passa rapidamente davanti; essa
prende da questa energia ciò che le serve a compiere la sua funzione;
l'energia è dunque identica ma ogni cellula la trasforma differentemente.
E' possibile dunque che una stessa forza, la vita,
sia trasformata in forze di ordini differenti e ciò per la diversa forma degli
organi.
Se un contadino semina nel proprio orto semi di piante diverse, una stessa forza, la vita, li farà germogliare e crescere ed a seconda della “natura del seme”, si differenzierà nella vita del basilico, del prezzemolo, dell'alloro ecc.
L'energia cosmica circola attraverso il pianeta e ogni cosa
e individuo, dal minerale all'uomo, aspira e trasforma la vita in vita
particolare di un organo o di una specie.
Analogicamente la Terra attinge la sua vita e quella di tutto ciò che in sé comprende da quella corrente luminosa e vitale nella quale è immessa, corrente che proviene specie dal Sole, il quale a sua volta, l'attinge per vivere e per diffonderla, dall'Universo stellare.
Questo nel suo insieme è la sintesi della vita, vita che la
Terra ci ha dato, vita che ha ricevuto e riceve dal Sole, e il Sole riceve
dall'Universo, e che l'Universo ha ricevuto dal Centro misterioso e ineffabile
dove l'Essere degli Esseri, l'Unità Dio, risiede nella sua eterna unione.
Questa energia rivela sempre e
dovunque la sua manifestazione trinitaria, cioè Attivo+Positivo, Passivo-Negativo, Neutro
?Equilibrio.
L'essere che fa da capo nella famiglia, in cui rappresenta
l'attivo, si piegherà dinnanzi alla legge della tribù, e così diverrà passivo.
La Terra che attiva e riunisce, nella sua assorbente unità,
tutti gli esseri situati sulla sua superficie, agendo così come attiva,
obbedisce passivamente all'astrazione del Sole, suo superiore.
Il caldo appare positivo nel caldo, negativo nel freddo,
equilibrato nel tiepido; lo stesso dicasi per il freddo.
La luce appare positiva nel chiaro, negativa nell'ombra,
equilibrata nella penombra; lo stesso dicasi per l'ombra.
L'energia quindi si mostra positiva nel positivo, negativa
nel negativo, equilibrata nel neutro.
Il calore, la luce, l'elettricità rappresentano le tre fasi di una cosa unica.
Quando di progressione in progressione, d'Universo in
Universo, avremo raggiunta la più alta astrazione, noi scorgeremo un'unica
forza che, opponendosi a se stessa, crea nella sua attività il Movimento,
nella sua passività la Materia e, nel suo equilibrio,
tutto quello che è compreso tra la divisibilità e l'Unita, cioè gli scalini
infiniti per i quali la forza risale dallo stato solido fino alle forme più
elevate dell'intelligenza, del genio, fino alla sua origine: la Divinità.
* * * *
Facendo un salto nella Tradizione Indiana, riporto il pensiero di un grande saggio: Patanjali.
La filosofia Yoga insegna che Purusha
(la Realtà Prima), di per sé, è immoto e non può perciò creare né
entrare in comunicazione col mondo creato, che è in realtà il prodotto di Prakriti,
o materia primordiale; che agisce all'unisono con le tre
Gunas o qualità: Satva, Raajas, Tamas, principii rispettivamente
dell'illuminazione, dell'attività e dell'inerzia, tutte inerenti a Prakriti che
nelle sue forme potenziali è Materia Prima, la materia
primordiale degli ileomorfisti e, nella sua forma attuale, è Natura,
Madre dell'intera creazione.
Purusha Prakriti
La Natura stessa è inconsapevole e inattiva se lasciata a se stessa, ma diviene attiva in presenza di Purusha, alla stessa maniera del ferro che si attivizza in presenza della calamita; (Ah Talete!)* cominciano così a sbocciare i fiori, cinguettare gli uccelli e l'uomo a lavorare col sorgere del sole.
Poiché l'assoluto sostiene il relativo, l'intera creazione,
compreso il Dio personale, diviene attivizzata e compie le sue funzioni.
* La filosofia ilozoista viene strettamente
collegata con gli insegnamenti della scuola ionica o di Mileto
ed in particolar modo al suo fondatore, cioè Talete che derivava
questa sua convinzione dall'osservazione che il magnete attrae il
ferro ed è perciò “vivente”.
In effetti il termine filosofico “ilozoismo” deriva dal greco h?le = materia e zôê' = vita.
Se ne deduce quindi una dottrina secondo cui la vita è una
proprietà della materia: la materia e la vita sono inseparabili; la
vita è derivata dalla materia o la materia ha proprietà spirituali.
Talete
L'Unità assoluta sfugge alla ragione. Gli antichi, in Egitto come in India, ne parlavano come dell'Inconoscibile, e usavano invece la sua manifestazione ternaria come base di ragionamento, dimostrabile con fatti naturali.
Il visibile è la manifestazione dell'invisibile, la manifestazione del ternario dunque rivela la Legge immutabile dell'Unità.
Termino questo scritto sulla “Legge delle Leggi” ricordando le
parole del “sempre presente” Kremmerz:
“La legge del mondo è una, sempre eguale e costante.
Un principio attivo feconda un passivo che nutrisce e accresce la forma
embrionale del primo, poi la distacca e la fa vivere di vita propria. L'uomo,
la donna, il figlio.
Il sole, la luna, la creazione.
1 (attivo), 2 (passivo) = 1 +2 = 3,
cioè attivo più passivo da vita ad una forma che è la somma dei due”.
Dua-Kheti
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