Psalmus 51
In finem. Intellectus David, cum
venit Doeg Idumaeus, et nuntiavit Sauli: Venit David in domum Achimelech.
Quid gloriáris in malítia, qui potens es in iniquitáte?
Tota die injustítiam cogitávit lingua tua: sicut novácula acúta fecísti
dolum.
Dilexísti malítiam super benignitátem: iniquitátem magis quam loqui
æquitátem.
Dilexísti ómnia verba præcipitatiónis, lingua dolósa.
Proptérea Deus déstruet te in finem, evéllet te, et emigrábit te de
tabernáculo tuo: et radícem tuam de terra vivéntium.
Vidébunt justi, et timébunt, et super eum ridébunt, et dicent: Ecce homo,
qui non pósuit Deum adjutórem suum:
Sed sperávit in multitúdine divitiárum suárum: et præváluit in vanitáte
sua.
Ego autem, sicut olíva fructífera in domo Dei, sperávi in misericórdia Dei
in ætérnum: et in s?culum s?culi.
Confitébor tibi in s?culum, quia fecísti: et exspectábo nomen tuum, quóniam
bonum est in conspéctu sanctórum tuórum.
Al maestro del coro. Maskil. Di
Davide.
Dopo
che l'idumeo Doeg venne da Saul per informarlo e dirgli: "Davide è entrato
in casa di Abimelech".
Perché
ti vanti del male o prepotente nella tua iniquità?
Ordisci
insidie ogni giorno; la tua lingua è come lama affilata, artefice di inganni.
Tu
preferisci il male al bene, la menzogna al parlare sincero.
Ami
ogni parola di rovina, o lingua di impostura.
Perciò
Dio ti demolirà per sempre, ti spezzerà e ti strapperà dalla tenda e ti
sradicherà dalla terra dei viventi.
Vedendo,
i giusti saran presi da timore e di lui rideranno:
"Ecco
l'uomo che non ha posto in Dio la sua difesa, ma confidava nella sua grande
ricchezza e si faceva forte dei suoi crimini".
Io
invece come olivo verdeggiante nella casa di Dio. Mi abbandono alla fedeltà di
Dio ora e per sempre.
Voglio
renderti grazie in eterno per quanto hai operato; spero nel tuo nome, perché è
buono, davanti ai tuoi fedeli.