Psalmus 76
In finem, pro Idithun. Psalmus
Asaph.
Voce mea ad Dóminum clamávi: voce mea ad Deum, et inténdit mihi.
In die tribulatiónis meæ Deum exquisívi, mánibus meis nocte contra eum: et
non sum decéptus.
Rénuit consolári ánima mea, memor fui Dei, et delectátus sum, et
exercitátus sum: et defécit spíritus meus.
Anticipavérunt vigílias óculi mei: turbátus sum, et non sum locútus.
Cogitávi dies antíquos: et annos ætérnos in mente hábui.
Et meditátus sum nocte cum corde meo, et exercitábar, et scopébam spíritum
meum.
Numquid in ætérnum proíciet Deus: aut non appónet ut complacítior sit
adhuc?
Aut in finem misericórdiam suam abscíndet, a generatióne in generatiónem?
Aut obliviscétur miseréri Deus? aut continébit in ira sua misericórdias
suas?
Et dixi: Nunc cœpi: hæc mutátio déxteræ Excélsi.
Memor fui óperum Dómini: quia memor ero ab inítio mirabílium tuórum.
Et meditábor in ómnibus opéribus tuis: et in adinventiónibus tuis
exercébor.
Deus, in sancto via tua: quis Deus magnus sicut Deus noster? tu es Deus qui
facis mirabília.
Notam fecísti in pópulis virtútem tuam: redemísti in brácchio tuo pópulum
tuum, fílios Jacob et Joseph.
Vidérunt te aquæ, Deus, vidérunt te aquæ: et timuérunt, et turbátæ sunt
abýssi.
Multitúdo sónitus aquárum: vocem dedérunt nubes.
Étenim sagíttæ tuæ tránseunt: vox tonítrui tui in rota.
Illuxérunt coruscatiónes tuæ orbi terræ: commóta est, et contrémuit terra.
In mari via tua, et sémitæ tuæ in aquis multis: et vestígia tua non
cognoscéntur.
Deduxísti sicut oves pópulum tuum, in manu Móysi et Aaron.
Al maestro del coro. Su
"Iditum". Di Asaf. Salmo.
La
mia voce sale a Dio e grido aiuto;
la
mia voce sale a Dio, finché mi ascolti.
Nel
giorno dell'angoscia io cerco il Signore, tutta la notte la mia mano è tesa e
non si stanca; io rifiuto ogni conforto.
Mi
ricordo di Dio e gemo, medito e viene meno il mio spirito. 5Tu trattieni dal
sonno i miei occhi, sono turbato e senza parole.
Ripenso
ai giorni passati, ricordo gli anni lontani.
Un
canto nella notte mi ritorna nel cuore: rifletto e il mio spirito si va
interrogando.
Forse
Dio ci respingerà per sempre, non sarà più benevolo con noi?
È
forse cessato per sempre il suo amore, è finita la sua promessa per sempre?
Può
Dio aver dimenticato la misericordia, aver chiuso nell'ira il suo cuore?
E ho
detto: "Questo è il mio tormento: è mutata la destra dell'Altissimo".
Ricordo
le gesta del Signore, ricordo le tue meraviglie di un tempo.
Mi
vado ripetendo le tue opere, considero tutte le tue gesta.
O
Dio, santa è la tua via; quale dio è grande come il nostro Dio?
Tu
sei il Dio che opera meraviglie, manifesti la tua forza fra le genti.
È il
tuo braccio che ha salvato il tuo popolo, i figli di Giacobbe e di Giuseppe.
Ti
videro le acque, Dio, ti videro e ne furono sconvolte; sussultarono anche gli
abissi.
Le
nubi rovesciarono acqua, scoppiò il tuono nel cielo; le tue saette guizzarono.
Il
fragore dei tuoi tuoni nel turbine, i tuoi fulmini rischiararono il mondo, la
terra tremò e fu scossa.
Sul
mare passava la tua via, i tuoi sentieri sulle grandi acque e le tue orme
rimasero invisibili.
Guidasti
come gregge il tuo popolo per mano di Mosè e di Aronne.