Psalmus 80
In finem. Pro torcularibus.
Psalmus ipsi Asaph.
Exsultáte Deo, adjutóri nostro: jubiláte Deo Jacob.
Súmite psalmum, et date týmpanum: psaltérium jucúndum cum cíthara.
Buccináte in Neoménia tuba, in insígni die solemnitátis vestræ.
Quia præcéptum in Israël est: et judícium Deo Jacob.
Testimónium in Joseph pósuit illud, cum exíret de terra Ægýpti: linguam,
quam non nóverat, audívit.
Divértit ab onéribus dorsum ejus: manus ejus in cóphino serviérunt.
In tribulatióne invocásti me, et liberávi te: exaudívi te in abscóndito
tempestátis: probávi te apud aquam contradictiónis.
Audi, pópulus meus, et contestábor te: Israël, si audíeris me, non erit in
te deus recens, neque adorábis deum aliénum.
Ego enim sum Dóminus Deus tuus, qui edúxi te de terra Ægýpti: diláta os
tuum, et implébo illud.
Et non audívit pópulus meus vocem meam: et Israël non inténdit mihi.
Et dimísi eos secúndum desidéria cordis eórum: ibunt in adinventiónibus
suis.
Si pópulus meus audísset me: Israël si in viis meis ambulásset:
Pro níhilo fórsitan inimícos eórum humiliássem: et super tribulántes eos
misíssem manum meam.
Inimíci Dómini mentíti sunt ei: et erit tempus eórum in s?cula.
Et cibávit eos ex ádipe fruménti: et de petra, melle saturávit eos.
Al maestro del coro. Su "I
torchi...". Di Asaf.
Esultate
in Dio, nostra forza, acclamate al Dio di Giacobbe.
Intonate
il canto e suonate il timpano, la cetra melodiosa con l'arpa.
Suonate
la tromba nel plenilunio, nostro giorno di festa.
Questa
è una legge per Israele, un decreto del Dio di Giacobbe.
Lo
ha dato come testimonianza a Giuseppe, quando usciva dal paese d'Egitto. Un
linguaggio mai inteso io sento:
"Ho
liberato dal peso la sua spalla, le sue mani hanno deposto la cesta.
Hai
gridato a me nell'angoscia e io ti ho liberato, avvolto nella nube ti ho dato
risposta, ti ho messo alla prova alle acque di Meriba.
Ascolta,
popolo mio, ti voglio ammonire; Israele, se tu mi ascoltassi!
Non
ci sia in mezzo a te un altro dio e non prostrarti a un dio straniero.
Sono
io il Signore tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto; apri la tua
bocca, la voglio riempire.
Ma
il mio popolo non ha ascoltato la mia voce, Israele non mi ha obbedito.
L'ho
abbandonato alla durezza del suo cuore, che seguisse il proprio consiglio.
Se
il mio popolo mi ascoltasse, se Israele camminasse per le mie vie!
Subito
piegherei i suoi nemici e contro i suoi avversari porterei la mia mano.
I
nemici del Signore gli sarebbero sottomessi e la loro sorte sarebbe segnata per
sempre;
li
nutrirei con fiore di frumento, li sazierei con miele di roccia".