Psalmus 88
Intellectus Ethan Ezrahitae.
Misericórdias Dómini in ætérnum cantábo.
In generatiónem et generatiónem annuntiábo veritátem tuam in ore meo.
Quóniam dixísti: In ætérnum misericórdia ædificábitur in cælis: præparábitur
véritas tua in eis.
Dispósui testaméntum eléctis meis, jurávi David, servo meo: Usque in
ætérnum præparábo semen tuum.
Et ædificábo in generatiónem et generatiónem sedem tuam.
Confitebúntur cæli mirabília tua, Dómine: étenim veritátem tuam in ecclésia
sanctórum.
Quóniam quis in núbibus æquábitur Dómino: símilis erit Deo in fíliis Dei?
Deus, qui glorificátur in consílio sanctórum: magnus et terríbilis super
omnes qui in circúitu ejus sunt.
Dómine, Deus virtútum, quis símilis tibi? potens es, Dómine, et véritas tua
in circúitu tuo.
Tu domináris potestáti maris: motum autem flúctuum ejus tu mítigas.
Tu humiliásti sicut vulnerátum, supérbum: in brácchio virtútis tuæ
dispersísti inimícos tuos.
Tui sunt cæli, et tua est terra, orbem terræ et plenitúdinem ejus tu
fundásti: aquilónem, et mare tu reásti.
Thabor et Hermon in nómine tuo exsultábunt: tuum brácchium cum poténtia.
Firmétur manus tua, et exaltétur déxtera tua: justítia et judícium
præparátio sedis tuæ.
Misericórdia et véritas præcédent fáciem tuam: beátus pópulus, qui scit
jubilatiónem.
Dómine, in lúmine vultus tui ambulábunt, et in nómine tuo exsultábunt tota
die: et in justítia tua exaltabúntur.
Quóniam glória virtútis eórum tu es: et in beneplácito tuo exaltábitur
cornu nostrum.
Quia Dómini est assúmptio nostra, et Sancti Israël, regis nostri.
Tunc locútus es in visióne sanctis tuis, et dixísti: Pósui adjutórium in
poténte: et exaltávi eléctum de plebe mea.
Invéni David, servum meum: óleo sancto meo unxi eum.
Manus enim mea auxiliábitur ei: et brácchium meum confortábit eum.
Nihil profíciet inimícus in eo, et fílius iniquitátis non appónet nocére
ei.
Et concídam a fácie ipsíus inimícos ejus: et odiéntes eum in fugam
convértam.
Et véritas mea, et misericórdia mea cum ipso: et in nómine meo exaltábitur
cornu ejus.
Et ponam in mari manum ejus: et in flumínibus déxteram ejus.
Ipse invocábit me: Pater meus es tu: Deus meus, et suscéptor salútis meæ.
Et ego primogénitum ponam illum excélsum præ régibus terræ.
In ætérnum servábo illi misericórdiam meam: et testaméntum meum fidéle
ipsi.
Et ponam in s?culum s?culi semen ejus: et thronum ejus sicut dies cæli.
Si autem derelíquerint fílii ejus legem meam: et in judíciis meis non
ambuláverint:
Si justítias meas profanáverint: et mandáta mea non custodíerint:
Visitábo in virga iniquitátes eórum: et in verbéribus peccáta eórum.
Misericórdiam autem meam non dispérgam ab eo: neque nocébo in veritáte mea:
Neque profanábo testaméntum meum: et quæ procédunt de lábiis meis, non
fáciam írrita.
Semel jurávi in sancto meo: Si David méntiar: semen ejus in ætérnum
manébit.
Et thronus ejus sicut sol in conspéctu meo, et sicut luna perfécta in
ætérnum: et testis in cælo fidélis.
Tu vero repulísti et despexísti: distulísti Christum tuum.
Evertísti testaméntum servi tui: profanásti in terra Sanctuárium ejus.
Destruxísti omnes sepes ejus: posuísti firmaméntum ejus formídinem.
Diripuérunt eum omnes transeúntes viam: factus est oppróbrium vicínis suis.
Exaltásti déxteram depriméntium eum: lætificásti omnes inimícos ejus.
Avertísti adjutórium gládii ejus: et non es auxiliátus ei in bello.
Destruxísti eum ab emundatióne: et sedem ejus in terram collisísti.
Minorásti dies témporis ejus: perfudísti eum confusióne.
Úsquequo, Dómine, avértis in finem: exardéscet sicut ignis ira tua?
Memoráre quæ mea substántia: numquid enim vane constituísti omnes fílios
hóminum?
Quis est homo, qui vivet, et non vidébit mortem: éruet ánimam suam de manu
ínferi?
Ubi sunt misericórdiæ tuæ antíquæ, Dómine, sicut jurásti David in veritáte
tua?
Memor esto, Dómine, oppróbrii servórum tuórum quod contínui in sinu meo
multárum géntium.
Quod exprobravérunt inimíci tui, Dómine, quod exprobravérunt commutatiónem
Christi tui.
Benedíctus Dóminus in ætérnum: fiat, fiat.
Maskil. Di Etan l'Ezraita.
Canterò
senza fine le grazie del Signore, con la mia bocca annunzierò la tua fedeltà
nei secoli,
perché
hai detto: "La mia grazia rimane per sempre"; la tua fedeltà è
fondata nei cieli.
"Ho
stretto un'alleanza con il mio eletto, ho giurato a Davide mio servo:
stabilirò
per sempre la tua discendenza, ti darò un trono che duri nei secoli".
I
cieli cantano le tue meraviglie, Signore, la tua fedeltà nell'assemblea dei
santi.
Chi
sulle nubi è uguale al Signore, chi è simile al Signore tra gli angeli di Dio?
Dio
è tremendo nell'assemblea dei santi, grande e terribile tra quanti lo
circondano.
Chi
è uguale a te, Signore, Dio degli eserciti?
Sei
potente, Signore, e la tua fedeltà ti fa corona.
Tu
domini l'orgoglio del mare, tu plachi il tumulto dei suoi flutti.
Tu
hai calpestato Raab come un vinto, con braccio potente hai disperso i tuoi
nemici.
Tuoi
sono i cieli, tua è la terra, tu hai fondato il mondo e quanto contiene;
il
settentrione e il mezzogiorno tu li hai creati, il Tabor e l'Ermon cantano il
tuo nome.
È
potente il tuo braccio, forte la tua mano, alta la tua destra.
Giustizia
e diritto sono la base del tuo trono, grazia e fedeltà precedono il tuo volto.
Beato
il popolo che ti sa acclamare e cammina, o Signore, alla luce del tuo volto:
esulta
tutto il giorno nel tuo nome, nella tua giustizia trova la sua gloria.
Perché
tu sei il vanto della sua forza e con il tuo favore innalzi la nostra potenza.
Perché
del Signore è il nostro scudo, il nostro re, del Santo d'Israele.
Un
tempo parlasti in visione ai tuoi santi dicendo: "Ho portato aiuto a un
prode, o innalzato un eletto tra il mio popolo.
Ho
trovato Davide, mio servo, con il mio santo olio l'ho consacrato;
la
mia mano è il suo sostegno, il mio braccio è la sua forza.
Su
di lui non trionferà il nemico, né l'opprimerà l'iniquo.
Annienterò
davanti a lui i suoi nemici e colpirò quelli che lo odiano.
La
mia fedeltà e la mia grazia saranno con lui e nel mio nome si innalzerà la sua
potenza.
Stenderò
sul mare la sua mano e sui fiumi la sua destra.
Egli
mi invocherà: Tu sei mio padre, mio Dio e roccia della mia salvezza.
Io
lo costituirò mio primogenito, il più alto tra i re della terra.
Gli
conserverò sempre la mia grazia, la mia alleanza gli sarà fedele.
Stabilirò
per sempre la sua discendenza, il suo trono come i giorni del cielo.
Se i
suoi figli abbandoneranno la mia legge e non seguiranno i miei decreti,
se
violeranno i miei statuti e non osserveranno i miei comandi,
punirò
con la verga il loro peccato e con flagelli la loro colpa.
Ma
non gli toglierò la mia grazia e alla mia fedeltà non verrò mai meno.
Non
violerò la mia alleanza, non muterò la mia promessa.
Sulla
mia santità ho giurato una volta per sempre: certo non mentirò a Davide.
In
eterno durerà la sua discendenza, il suo trono davanti a me quanto il sole,
sempre
saldo come la luna, testimone fedele nel cielo".
Ma
tu lo hai respinto e ripudiato, ti sei adirato contro il tuo consacrato;
hai
rotto l'alleanza con il tuo servo, hai profanato nel fango la sua corona.
Hai
abbattuto tutte le sue mura e diroccato le sue fortezze;
tutti
i passanti lo hanno depredato, è divenuto lo scherno dei suoi vicini.
Hai
fatto trionfare la destra dei suoi rivali, hai fatto gioire tutti i suoi
nemici.
Hai
smussato il filo della sua spada e non l'hai sostenuto nella battaglia.
Hai
posto fine al suo splendore, hai rovesciato a terra il suo trono.
Hai
abbreviato i giorni della sua giovinezza e lo hai coperto di vergogna.
Fino
a quando, Signore, continuerai a tenerti nascosto, arderà come fuoco la tua
ira?
Ricorda
quant'è breve la mia vita. Perché quasi un nulla hai creato ogni uomo?
Quale
vivente non vedrà la morte0, sfuggirà al potere degli inferi?
Dove
sono, Signore, le tue grazie di un tempo, che per la tua fedeltà hai giurato a
Davide?
Ricorda,
Signore, l'oltraggio dei tuoi servi: porto nel cuore le ingiurie di molti popoli,
con
le quali, Signore, i tuoi nemici insultano, insultano i passi del tuo
consacrato.
Benedetto
il Signore in eterno. Amen, amen.