Psalmus 93
Psalmus ipsi David, quarta
sabbati.
Deus ultiónum Dóminus: Deus ultiónum líbere egit.
Exaltáre, qui júdicas terram: redde retributiónem supérbis.
Úsquequo peccatóres, Dómine, úsquequo peccatóres gloriabúntur:
Effabúntur, et loquéntur iniquitátem: loquéntur omnes, qui operántur
injustítiam?
Pópulum tuum, Dómine, humiliavérunt: et hereditátem tuam vexavérunt.
Víduam, et ádvenam interfecérunt: et pupíllos occidérunt.
Et dixérunt: Non vidébit Dóminus, nec intélleget Deus Jacob.
Intellégite, insipiéntes in pópulo: et stulti, aliquándo sápite.
Qui plantávit aurem, non áudiet? aut qui finxit óculum, non consíderat?
Qui córripit gentes, non árguet: qui docet hóminem sciéntiam?
Dóminus scit cogitatiónes hóminum, quóniam vanæ sunt.
Beátus homo, quem tu erudíeris, Dómine: et de lege tua docúeris eum,
Ut mítiges ei a diébus malis: donec fodiátur peccatóri fóvea.
Quia non repéllet Dóminus plebem suam: et hereditátem suam non derelínquet.
Quoadúsque justítia convertátur in judícium: et qui juxta illam omnes qui
recto sunt corde.
Quis consúrget mihi advérsus malignántes? aut quis stabit mecum advérsus
operántes iniquitátem?
Nisi quia Dóminus adjúvit me: paulo minus habitásset in inférno ánima mea.
Si dicébam: Motus est pes meus: misericórdia tua, Dómine, adjuvábat me.
Secúndum multitúdinem dolórum meórum in corde meo: consolatiónes tuæ
lætificavérunt ánimam meam.
Numquid adh?ret tibi sedes iniquitátis: qui fingis labórem in præcépto?
Captábunt in ánimam justi: et sánguinem innocéntem condemnábunt.
Et factus est mihi Dóminus in refúgium: et Deus meus in adjutórium spei
meæ.
Et reddet illis iniquitátem ipsórum: et in malítia eórum dispérdet eos: dispérdet
illos Dóminus, Deus noster.
Dio
che fai giustizia, o Signore, Dio che fai giustizia: mostrati!
Alzati,
giudice della terra, rendi la ricompensa ai superbi.
Fino
a quando gli empi, Signore, fino a quando gli empi trionferanno?
Sparleranno,
diranno insolenze, si vanteranno tutti i malfattori?
Signore,
calpestano il tuo popolo, opprimono la tua eredità.
Uccidono
la vedova e il forestiero, danno la morte agli orfani.
Dicono:
"Il Signore non vede, il Dio di Giacobbe non se ne cura".
Comprendete,
insensati tra il popolo, stolti, quando diventerete saggi?
Chi
ha formato l'orecchio, forse non sente? Chi ha plasmato l'occhio, forse non
guarda?
Chi
regge i popoli forse non castiga, lui che insegna all'uomo il sapere?
Il
Signore conosce i pensieri dell'uomo: non sono che un soffio.
Beato
l'uomo che tu istruisci, Signore, e che ammaestri nella tua legge,
per
dargli riposo nei giorni di sventura, finché all'empio sia scavata la fossa.
Perché
il Signore non respinge il suo popolo, la sua eredità non la può abbandonare,
ma
il giudizio si volgerà a giustizia, la seguiranno tutti i retti di cuore.
Chi
sorgerà per me contro i malvagi? Chi starà con me contro i malfattori?
Se
il Signore non fosse il mio aiuto, in breve io abiterei nel regno del silenzio.
Quando
dicevo: "Il mio piede vacilla", la tua grazia, Signore, mi ha
sostenuto.
Quand'ero
oppresso dall'angoscia, il tuo conforto mi ha consolato.
Può
essere tuo alleato un tribunale iniquo, che fa angherie contro la legge?
Si
avventano contro la vita del giusto, e condannano il sangue innocente.
Ma
il Signore è la mia difesa, roccia del mio rifugio è il mio Dio;
egli
ritorcerà contro di essi la loro malizia, per la loro perfidia li farà perire, li
farà perire il Signore, nostro Dio.