Psalmus 113
Alleluja
In éxitu Israël de Ægýpto, domus Jacob de pópulo bárbaro:
Facta est Jud?a sanctificátio ejus, Israël potéstas ejus.
Mare vidit, et fugit: Jordánis convérsus est retrórsum.
Montes exsultavérunt ut aríetes, et colles sicut agni óvium.
Quid est tibi, mare, quod fugísti: et tu, Jordánis, quia convérsus es
retrórsum?
Montes, exsultástis sicut aríetes, et colles, sicut agni óvium.
A fácie Dómini mota est terra, a fácie Dei Jacob.
Qui convértit petram in stagna aquárum, et rupem in fontes aquárum.
Non nobis, Dómine, non nobis: sed nómini tuo da glóriam.
Super misericórdia tua, et veritáte tua: nequándo dicant gentes: Ubi est
Deus eórum?
Deus autem noster in cælo: ómnia quæcúmque vóluit, fecit.
Simulácra géntium argéntum, et aurum, ópera mánuum hóminum.
Os habent, et non loquéntur: óculos habent, et non vidébunt.
Aures habent, et non áudient: nares habent, et non odorábunt.
Manus habent, et non palpábunt: pedes habent, et non ambulábunt: non
clamábunt in gútture suo.
Símiles illis fiant qui fáciunt ea: et omnes qui confídunt in eis.
Domus Israël sperávit in Dómino: adjútor eórum et protéctor eórum est,
Domus Aaron sperávit in Dómino: adjútor eórum et protéctor eórum est,
Qui timent Dóminum, speravérunt in Dómino: adjútor eórum et protéctor eórum
est.
Dóminus memor fuit nostri: et benedíxit nobis:
Benedíxit dómui Israël: benedíxit dómui Aaron.
Benedíxit ómnibus, qui timent Dóminum, pusíllis cum majóribus.
Adíciat Dóminus super vos: super vos, et super fílios vestros.
Benedícti vos a Dómino, qui fecit cælum, et terram.
Cælum cæli Dómino: terram autem dedit fíliis hóminum.
Non mórtui laudábunt te, Dómine: neque omnes, qui descéndunt in inférnum.
Sed nos qui vívimus, benedícimus Dómino, ex hoc nunc et usque in s?culum.
Alleluia.
Quando
Israele uscì dall'Egitto, la casa di Giacobbe da un popolo barbaro,
Giuda
divenne il suo santuario, Israele il suo dominio.
Il
mare vide e si ritrasse, il Giordano si volse indietro,
i
monti saltellarono come arieti, le colline come agnelli di un gregge.
Che
hai tu, mare, per fuggire, e tu, Giordano, perché torni indietro?
Perché
voi monti saltellate come arieti e voi colline come agnelli di un gregge?
Trema,
o terra, davanti al Signore, davanti al Dio di Giacobbe,
che
muta la rupe in un lago, la roccia in sorgenti d'acqua.
Non
a noi, Signore, non a noi, ma al tuo nome da' gloria,
per
la tua fedeltà, per la tua grazia.
Perché
i popoli dovrebbero dire: "Dov'è il loro Dio?".
Il
nostro Dio è nei cieli, egli opera tutto ciò che vuole.
Gli
idoli delle genti sono argento e oro, opera delle mani dell'uomo.
Hanno
bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono,
hanno
orecchi e non odono, hanno narici e non odorano.
Hanno
mani e non palpano, hanno piedi e non camminano; dalla gola non emettono suoni.
Sia
come loro chi li fabbrica e chiunque in essi confida.
Israele
confida nel Signore: egli è loro aiuto e loro scudo.
Confida
nel Signore la casa di Aronne: egli è loro aiuto e loro scudo.
Confida
nel Signore, chiunque lo teme: egli è loro aiuto e loro scudo.
Il
Signore si ricorda di noi, ci benedice: benedice la casa d'Israele, benedice la
casa di Aronne.
Il
Signore benedice quelli che lo temono, benedice i piccoli e i grandi.
Vi
renda fecondi il Signore, voi e i vostri figli.
Siate
benedetti dal Signore che ha fatto cielo e terra.
I
cieli sono i cieli del Signore, ma ha dato la terra ai figli dell'uomo.
Non
i morti lodano il Signore, né quanti scendono nella tomba.
Ma
noi, i viventi, benediciamo il Signore ora e sempre.