APPENDICE AL TESTAMENTO SPIRITUALE DI SALVATORE MERGÈ SULL’ "ALCHIMIA MATERIALE"
Nel corso del secolo scorso molti insegnamenti ermetici, alchemici e spirituali del Maestro Giuliano Kremmerz, sono stati interpretati in modo quanto meno fantasioso, per non dire grottesco, da parte di scrittori e maestri autoproclamatisi tali.
Come ciò possa essere accaduto è da spiegarsi, in linea di principio, soltanto con la mancanza delle necessarie qualificazioni iniziatiche dei tanti cosiddetti neo-kremmerziani; di questi ultimi, infatti, nessuno fece mai parte della rosa ristrettissima dei rari discepoli diretti di Giuliano Kremmerz né tanto meno fu discepolo di un discepolo diretto del Maestro Kremmerz; i cosiddetti neokremmerziani si professano “seguaci” di Giuliano Kremmerz, in un modo del tutto personale, si autoproclamano maestri ed interpreti unici degli insegnamenti kremmerziani, travisando il senso di scritti, acquisiti qua e là, spulciando tra vecchie carte in biblioteche e studi privati.
La confusione cosi creata intorno alla figura del Maestro Giuliano Kremmerz, per il solo gusto della prevaricazione, purtroppo perdura ancora oggi, tra mille equivoci, provocando molte irrimediabili e dannose incomprensioni; a tutto ciò si va ad aggiungere una schiera di sedicenti ermetisti, che, pur non avendo mai conosciuto né Giuliano Kremmerz né alcun suo diretto discepolo, ciò nonostante si ritengono autorizzati a reinterpretarne gli insegnamenti iniziatici, autoinvestendosi di fantomatici poteri supremi, ricevuti da personaggi “occulti” di pura invenzione, o addirittura in “astrale”. Quanto grande può diventare la fantasia! Come ci si può incamminare lungo la strada che ci separa dal VERO, ignorando che per percorrerla occorre innanzitutto tanta Umiltà, restando, nel breve tempo di una vita umana, sempre e comunque incolmabile una distanza infinita?
“Per noi ermetisti kremmerziani – diceva Salvatore Mergè, discepolo diretto di Giuliano Kremmerz e fondatore della nostra Schola - le qualificazioni indispensabili per essere ammessi alle prove di un percorso difficile, pieno di sacrifici, qual è la via ermetica, non possono che essere una fede salda in Dio ed una vocazione spirituale straordinaria; non intendiamo con ciò in nessun modo confondere l’ermetismo kremmerziano con lo spiritualismo, né con il neospiritualismo odierno; l’anelito dello spirito umano di abbracciare il mistero dell’ESSERE UNICO, comporta una prospettiva che non è conciliabile in nessun modo con il desiderio di divenire succube di fenomeni particolari, di qualsiasi genere essi siano, interpretati erroneamente come “illuminazioni.”
“La via ermetica spirituale è l’applicazione dei principi di una scienza tramandata da millenni con precisione, fatta di tappe definite da conquistare attivamente e gradualmente, in cui il ricercatore non deve divenire il soggetto di fenomeni casuali, e che non riesce a spiegarsi, dovendogli essere chiaro, sin da principio, il suo obbiettivo finale, la realizzazione spirituale divenuta stabile.”
Le diverse interpretazioni materiali dell’alchimia, cui sono giunti numerosi raffazzonati maestri del secolo scorso, purtroppo anche del presente, possono comunque essere ricondotte, ad una radice unica, quella dell’individualismo sensazionalistico dilagato ovunque, per orgoglio ed avidità, di esperienze sensoriali forti e non solo.
“L’istinto della vita, in quanto energia intrinseca nel corpo umano, è riconducibile al movimento che ci ha generati nel peccato, esso non può che condannarci alla prigionia della cieca materialità, nella quale esclusivamente esercita il suo specifico raggio di azione.”
“Liberare questa energia intrinseca dal corpo umano, è un sogno che colpisce oggi più che mai la fantasia eccitata degli uomini, le invenzioni e le pratiche teorizzate a questo scopo, sono divenute via via più numerose e sottili, esse appaiono ai nostri occhi di natura così discutibile da sembrarci sinistre; queste pratiche a nostro avviso, bene rappresentano la tendenza alla dissoluzione, ed auto distruzione, dilagata ovunque, segni di una civiltà in fase finale critica di disfacimento.”
“I governi nazionali di mezzo mondo, e le maggiori organizzazioni internazionali, sono stati privati di ogni credo in Dio, divenuti simulacri vuoti, risuonano confusamente, facendo eco al fragore dell’individualismo ed al desiderio della sopraffazione.”
In nome di una pace non vera, si gettano rami di ulivo sul fuoco, che continua così a devastare terre e nazioni, invece di spegnerlo, attingendo alla fonte inesauribile della Sapienza di Dio che è Amore infinito.
Possibile che arrivati a questo punto abbiamo ancora timore di convertirci?
Vogliamo forse aspettare di convertirci per la Grande Paura?
Quanto è infinitamente più colpevole l’uomo, che, lasciato libero da Dio di scegliere, persegue il male deliberatamente, volgendo le spalle al Bene!
“Ci preoccupiamo di non rattristare i nostri compagni di viaggio, di godere insieme di questo mondo, mentre ferire il nostro Dio, Eterno Padre, non è più un problema per molti, possiamo permetterci persino di ignorare il Suo Giudizio e Lui stesso!”
“È in atto, da tempo, il tentativo di sostituire ovunque la fede in Dio, ed il culto spirituale divino con ideologie umanitarie e atee, talvolta astruse, corredate di pratiche quanto meno particolari; nessuna di queste raffinate elucubrazioni, tanto mentali quanto materiali, può in nessun caso condurre, in linea di principio, alla realizzazione spirituale, che, anche se minima, comporta comunque l’intervento di un elemento non umano, soprannaturale”; dimostrazione di ciò sono i numerosi racconti di tanti “autorevoli adepti” che, disillusi da anni di suddette pratiche, al fianco di esaltati, atteggiati a maestri, hanno recuperato a fatica anche solo una vita materiale ordinaria, con i rimorsi di una vita negativa trascorsa.
“Molti maestri kremmerziani, autoproclamatisi tali, soltanto in teoria aderenti ad “alcuni degli insegnamenti” ermetici kremmerziani, se oggi potessero parlare, senza far crollare tutto il castello di sabbia che hanno costruito intorno a sé dal nulla, definirebbero essi stessi le loro personali ideologie, elaborazioni mentali di esperienze individuali, frutto di mera invenzione, comunque in nessun modo riconducibili agli insegnamenti del Maestro Giuliano Kremmerz, né tanto meno alla Tradizione ermetica spirituale, che nessuno di loro ha mai veramente avuto voglia di approfondire né ha mai capito.”
“Molti insistono nel promettere, a nome di Giuliano Kremmerz, effetti miracolosi da pratiche tanto assurde, quanto innaturali, confondendo l’estensione indefinita della condizione mentale umana, per la VERITÀ ASSOLUTA.”
ETERNITÀ, INFINITO, sono attributi che si danno solo all’ ASSOLUTO, essi non indicano in nessun modo il tempo e lo spazio, solo apparentemente illimitati.
Tutti costoro in un modo o nell’altro non fanno che assecondare l’ingannevole e lucifera credenza, mai tramontata, di divenire noi stessi il nostro Dio; c’è persino chi “D’io” arriva in momenti di estrema autoesaltazione, perdendo il contatto con la realtà, a scriverlo addirittura con l’apostrofo. Ci domandiamo se è rimasto loro ancora un piccolo barlume di vera e pura umanità, per accorgersi di cosa sono divenuti succubi.
“Bisogna capire che il corpo odia la preghiera, esso è di impedimento alla generazione spirituale, studiarsi di eccitare le energie proprie del corpo, con pratiche particolari, ha come effetto sicuro soltanto quello di ingigantire la coscienza intrinseca corporea, ovvero l’istinto materiale, fino ad abbagliarne il cervello; la perseveranza in pratiche assurde ed innaturali espone soltanto al rischio di squilibri più o meno gravi nella persona, e nella peggiore delle ipotesi, potrebbe condurre a stati irrazionali, inferiori alla condizione propriamente umana. Non dimentichiamo mai che la Conoscenza con la “C” maiuscola inizia dal Cuore, soltanto l’Amore libera da ogni ostacolo, l’Intelligenza del Bene.”
“Con quale gusto della sopraffazione si persevera nello scrivere libri e articoli, per diffondere pratiche stravaganti, ridicole, grottesche e perfino dannose, in nome di Giuliano Kremmerz, rivolte ad ignari malcapitati, il cui unico difetto è di essere alle prime armi, indifesi, ed impreparati a fronteggiare le trappole tese da sedicenti maestri di cose materiali?”
La vera pratica ermetica, che ci è stata trasmessa dal nostro maestro Salvatore Mergè, ed a lui insegnata direttamente da Giuliano Kremmerz, - ci dispiace qui deludere gli aspiranti occultisti, che ci leggono in cerca dei segreti inconfessabili di Pulcinella, - consiste nel favorire il giusto equilibrio nell’individuo, attraverso l’esercizio libero e volontario del Bene, con la preghiera attiva, quotidiana, che anima lo Spirito.
“Se solo non fossimo cosi presuntuosi e pieni di noi stessi, in nome di una cieca idea di progresso, da ritenere i nostri antenati dei “fratelli minori”, ci sarebbe sufficiente guardarci indietro e recuperare le loro leggi, i loro consigli e divieti, tramandati di generazione in generazione fino a noi, che rappresentiamo - ahimè!, l’ultimo anello di una catena di ignoranza e di errori umani.”
“Amare il prossimo come noi stessi, mediante buone azioni ed abitudini virtuose, senza mai ferire alcuno con parole e comportamenti offensivi, diffamatori, questa è la “pratica yoga”, trasmessa a noi attraverso la Tradizione ermetica, base solida indispensabile ad ogni sviluppo spirituale, che possa dirsi propriamente tale, queste sono le fondamenta di una abitazione sicura, costruita, come dice il Vangelo, sopra una pietra angolare solida”.
Pontefici, papesse, di ogni genere, si circondano sempre di uno stuolo di anime deboli, credulone, amano questi, infatti, essere incensati, si sentono grandi, in un mondo ristretto, fatto di individui ridotti a loro immagine e somiglianza; se non è prevaricazione questa, c’è da domandarsi allora, cosa è la prevaricazione? Non è forse prevaricazione forzare il diritto divino, di ciascuno di noi, ad esercitare nel bene e nel male il libero arbitrio, dono divino inalienabile?
“L’AMORE è Sapienza e viceversa, Amore puro, sincero, per la luce della CONOSCENZA e della VERITÀ, senza di esso non si procede di un passo nella ricerca spirituale ed ermetica.”
Dio creò a mezzo della Parola, e della Parola fece dono agli uomini, perché a loro tempo Lo invocassero, questo è il culto spirituale divino, l’unico che riconosciamo come tale, tramandato non solo dall’ermetismo kremmerziano, a chi segue dalla nascita una vita spirituale, fatta di tanta preghiera e di Amore Infinito per il TUTTO-UNO.
“Tutte le frasi evidenziate in rosso tra virgolette fanno parte degli scritti del testamento spirituale di Salvatore Mergè discepolo diretto di Giuliano Kremmerz”
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