TRATTO DALLA CORRISPONDENZA DELLA NOSTRA SCHOLA
Lettera firmata, indirizzata al Maestro della Schola, ricevuta per email.
Buongiorno,
sono arrivato sul sito della Schola Ermetica navigando in Internet, è stata per me davvero una bella sorpresa scoprire l’articolo “La coscienza che diviene Amore di Dio”, l’ho letto tutto di un fiato, mi ha colpito molto e non ho perso tempo, ho subito deciso di scriverle questa email.
Premetto di sapere poco di Giuliano Kremmerz, i miei interessi sono le religioni e la spiritualità ma fino ad oggi non ero mai stato attratto dalle cosiddette “scienze ermetiche”, le ascrivevo alla categoria dell’occultismo; mi accorgo solo ora di essermi sbagliato, ingannato dagli innumerevoli siti di magia che crescono in rete come funghi e dai tanti libri sull’argomento che riempiono gli scaffali delle librerie, a vantaggio delle tasche dei loro prolifici autori.
Quando ero più giovane, ho tentato approcci diversi alla spiritualità, intendo da un punto di vista non confessionale, ho cercato contatti e fonti attendibili che potessero indicarmi la via da seguire; con il tempo e la maturità ho finito per diffidare delle associazioni e gruppi in circolazione, ma la vostra Schola Ermetica mi sembra sorprendentemente diversa, perciò non ho esitato a scriverle.
Le ragioni della mia diffidenza in passato sono state tante; una prima motivazione, che mi pare di condividere anche con lei, è stata innanzitutto una certa ambiguità nel linguaggio utilizzato, si spacciano per “analogie” giochi di parole davvero grossolani, in uno stile sempre e comunque autoreferenziale. Tutto ciò mi ha dato l’idea di trovarmi di fronte ad autoesaltazione di varia natura: si parla e si scrive soprattutto di sé stessi, per autoincensarsi, e lasciar passare l’informazione, “Io posseggo la Verità, la Verità non è né nella Tradizione e neppure in Dio”.
Al contrario di tutti costoro, posso dirle con certezza che non sono ateo, il mio credo è ben radicato nella mia tradizione religiosa di appartenenza, con la consapevolezza che Dio resta un mistero, il Mistero da abbracciare con tutto me stesso.
Sembra invece che per molte di queste associazioni di occultisti, la condizione necessaria per accedere alle chiavi della loro pratica sia lo scetticismo nei confronti della morale divina religiosa, a favore di una “morale sociale e atea”, improntata ai principi di una consorteria universale.
Non posso essere d’accordo nel ritenere la morale divina religiosa controproducente nella ricerca spirituale e di certo non comprendo le ragioni per rifiutarne gli insegnamenti, ritengo infatti che trascurandone gli avvertimenti e le regole la nostra volontà non ci guadagni ma che piuttosto divenga succube delle suggestioni psichiche derivanti dai sentimenti materiali, per loro stessa natura del tutto inaffidabili, in quanto strettamente legati alla sfera corporea della sensibilità e degli umori.
Nella ricerca della Verità della Legge di Dio, le divine prescrizioni che appartengono alla nostra tradizione religiosa non possono in nessun caso costituire un ostacolo, la fede anzi resta il supporto essenziale e magnifico della generazione spirituale, non può di certo esserlo il dubbio radicale sostituito al proprio credo.
Non ho dubbi nel credere in Dio e nel professare la fede nella mia religione di nascita, come non ho dubbi che sia sempre esistita in ogni civiltà, compresa la nostra, una Tradizione sapienziale, oggi diremmo una Scienza sacra, riservata a pochi eletti, che comporti pratiche tali da trasformare la nostra coscienza, aprendo la nostra mente all’Intelligenza di Dio, alla Sapienza; suddette pratiche, per non contraddirsi e potersi considerare realmente trasmesse nel corso dei secoli da Maestri illuminati, devono mettere in condizione chi le eserciti di fare quadrato intorno alle Virtù, ponendo così le fondamenta per innalzarsi verso una Conoscenza più elevata di carattere spirituale.
La lettura delle pagine di Giuliano Kremmerz, messe in luce dal vostro articolo, nella giusta prospettiva, mi hanno lasciato davvero qualcosa, nel cuore, accendendo in me la ferma volontà di saperne di più.
Abbraccio fraternamente lei e tutta la Schola.
Lettera firmata
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Pubblichiamo la risposta del Maestro della nostra Schola.
La ringrazio molto della email che con il suo cortese permesso ho riportato sopra per intero a testimonianza del mio sincero riconoscimento.
Desidero innanzitutto congratularmi con lei che considero con piacere tra coloro che hanno saputo cogliere il punto cruciale della nostra Schola, come Essa si differenzi da quanto di marcio e dannoso per la salute dell’anima (ed anche del corpo) si nasconda, senza vergogna, oggi, sotto il termine tanto abusato di “ermetismo”.
Mens sana in corpore sano - dicevano gli antichi – e la pratica ermetica kremmerziana non può che ribadirlo, nessuna pratica sapienziale che si rispetti infatti può prescindere da questo principio basilare di unità di tutte le componenti dell’essere umano.
“Devi essere santo per divenire ermetista” – diceva il Maestro Giuliano Kremmerz al suo amato discepolo Salvatore Mergè– nessuna delle scienze ermetiche, teurgia ed alchimia incluse, contraddiranno mai i principi morali di una vita integra, uniformata ai divini comandamenti.
La nostra Schola resta florida ancora oggi, trascorsi più di cento anni dalla sua nascita e tre generazioni di Maestri, perché ha continuato a trasmettere, con l’esempio, soltanto comportamenti salutari e buoni, fatti di tanto Amore e di altruismo; mentre vi sono delle associazioni o accademie ermetiche che sono finite o finiranno nel nulla, almeno finché perseverano nell’insegnare atteggiamenti e comportamenti nascosti, miopi e sbagliati.
L’Ermetismo è una dottrina che abbraccia una molteplicità di scienze, alcune di ordine inferiore tra le quali la spagirica, l’omiopatia etc, che restano del tutto trascurabili rispetto ad altre di ordine superiore, tra le quali l’Alchimia e la Teurgia fino alla Cabalah; ignorare questa subordinazione, esistente tra i vari insegnamenti della Tradizione ermetica, conduce al disordine così come avviene in un corpo malato quando una singola cellula non è più in sintonia con il tutto di cui fa parte e finisce per corrompere l’accordo armonico dell’intero organismo.
Giuliano Kremmerz fondando la Myriam ha tracciato una strada per tutti, fatta di Preghiera per se stessi e per il prossimo in difficoltà, per alleviare il male che deriva all’umanità dalla sofferenza fisica e morale; in questo modo egli ritenne di poter avvicinare chi ha perso la fede, per tanti motivi, riaccostandoli all’Amore divino; occorre che noi ermetisti non dimentichiamo mai la prospettiva spirituale data dal Maestro Kremmerz alla Fratellanza Terapeutica di Myriam, perché ciò vorrebbe significare che noi stessi abbiamo perso il contatto con la Sapienza Divina.
“Ne assumo la direzione – scriveva il Maestro Kremmerz a conclusione della Pragmatica Fondamentale della Fratellanza di Myriam - nella forma più semplice e modesta, quale delegato generale e segretario del Collegio Operante; (e concludeva così) Tutti i fratelli preghino perché io abbia la forza, l’attitudine, la perseveranza e la virtù per compiere la Piccola e Grande Opera di Salute e di Sapienza.”
Da che il Mondo è mondo, Il Sole inizia sempre il suo ciclo da Oriente, cosi le Verità Grandi trasmesse al Maestro Kremmerz dall’Antico Oriente e giunte sino a noi in Occidente sono state malevolmente travisate, per colpa dell’inveterata ed insana mentalità occidentale di accomodare ogni conoscenza ai propri fini, desideri ed inclinazioni materiali, anche quando queste poi si sono rivelate quanto meno molto particolari.
Così si spiega la follia dei vari tentativi di introdurre deliranti istruzioni pratiche nel Corpus ermetico lasciatoci da Giuliano Kremmerz, adattandone gli autentici e santi insegnamenti di vita alle frenetiche fantasie di cervelli quanto meno del tutto singolari.
È questo che è stato fatto aggiungendo alla prima parte del Corpus, in cui si presentano i principi della dottrina ermetica e le sue finalità, una seconda e terza parte del tutto inventate, costruite per giustificare folli istruzioni pratiche, importate in Italia da Giustiniano Lebano, nemico giurato del Maestro Kremmerz, riscritte dai suoi seguaci in un linguaggio povero, ripetitivo che rasenta l’immaturità, non raggiungendo neppure il livello concettuale ma solo la sfera pratica materiale corporea: finanche un bambino capirebbe che non sono state scritte dalla stessa mano di Giuliano Kremmerz e neppure sono state ispirate dagli stessi alti ideali di Bene, di purezza e di altruismo che hanno mosso il Maestro Kremmerz, uomo prima di ogni altra cosa giusto e santo, oltre ogni dubbio.
Ci domandiamo come sia stato possibile che nessuno dei tanti studiosi ed ermetisti kremmerziani non si sia mai rivoltato contro questo tentativo vile di infangare la memoria e gli autentici insegnamenti del Maestro, trasmessi con Amore ai pochissimi discepoli diretti, tra cui il nostro amato zio e Maestro Salvatore Mergè.
Di certo non potevano tutti essere informati, come lo siamo stati noi direttamente dal Maestro Mergè, del tentativo del Lebano di introdurre nella Myriam le folli istruzioni pratiche contenute nello pseudo Corpus; e nemmeno qualcuno di loro poteva mai immaginare della vendetta ordita dal Lebano contro lo stesso Giuliano Kremmerz, a causa del suo rifiuto, a mezzo di “missive” costruite ad arte; ma mi domando: tra tutti gli ermetisti che si fanno chiamare “maestri” possibile che nessuno sia stato in grado di valutare da sé che tali “Istruzioni pratiche” ( aggiunte al Corpus ermetico lasciatoci dal Maestro Kremmerz) ripugnanti ed alienanti, non fossero in nessun modo conciliabili con una Fratellanza spirituale? Forse ignorano tutti costoro che tale fu costituita la Myriam, fin dalla sua nascita, dal Maestro Kremmerz?
Del fatto che solo in pochissimi fossero interessati ad informarsi sulla persona del Lebano ce ne possiamo fare facilmente una ragione, essendo il Lebano del tutto estraneo alla Myriam, ma come si sono potuti ignorare per tutto questo tempo i dettami della Pragmatica fondamentale della Fratellanza Spirituale di Myriam? Forse non si era in grado di interpretarne i suoi articoli, scritti dal Maestro Kremmerz nel 1909 con straordinaria lungimiranza e chiarezza?
Nella Pragmatica Fondamentale il Maestro Giuliano Kremmerz scriveva così: “Questo programma non deve restare infruttuoso tra i libri documentali delle poesie e dei sogni. Si affida alle anime buone, come il seme alla terra fertile, perché generi un Albero robusto dal fogliame spesso, che offra ricovero contro le tempeste della vita agli uomini che, PERDUTA LA FEDE, ricercano la VERITÀ nell’Amore che è Scienza della Luce” (FEDE e VERITÀ sono solo in Dio, sono state mai interpretate queste parole, o sono tutti atei i suoi seguaci?) comma LX, Pragm. Fond. (1909).
L’Ermetismo è la retta via e tale deve rimanere sempre, senza deviazioni, la porta che si apre davanti a chi giunge con grandi sacrifici ed abnegazione in fondo al cammino è strettissima, perché la Verità, sebbene sia Tutto, non può essere accomodata alle proprie urgenze, non può servire a dare ragione alle nostre mancanze, materiali e morali, come neppure ad esaltare le nostre peggiori inclinazioni, il nostro misero io con tutti i difetti che l’essere umano, per sua natura misto, porta necessariamente con sé.
Quella vibrazione che leggendo le parole di Giuliano Kremmerz - lei scrive le “ha colpito il Cuore", non è che il movimento del sottilissimo velo della Verità stessa, non è altro che il Fuoco dell’Amore, con la A maiuscola, l’Energia magnifica che può trasformare noi tutti in esseri migliori.
La Verità bussa continuamente alla porta del nostro Cuore, come Energia d’Amore, siamo noi che non vogliamo lasciarle conquistare il centro del nostro essere umani, ed ascoltarla con le orecchie del cuore, preferendo identificare noi stessi con i nostri pensieri e le nostre personalissime ragioni materiali.
Nel congedarmi le riporto la frase di un libro che ho tra le mani, che ho appena finito di leggere, “Il Mistero dell’Amore spirituale” di Flavio Redas, edizioni Gabrielli: “quando la volontà è permeata dall’Amore, incontriamo Dio”, mi dica lei se ho sbagliato a citarla; mi permetto di suggerire a tutti i nostri amici, ermetisti e non, questo testo davvero ricco di perle di saggezza che hanno colpito me proprio come lei è stato ispirato dalle parole di Giuliano Kremmerz, chissà quanto Amore per il Signore ha coltivato l’autore nella sua vita per raccogliere un tale florilegio di aforismi.
Colgo l’occasione per augurarle ancora tante esperienze buone come questa che l'ha spinta a scrivermi le sue belle parole, la Sapienza non smetta di ammaestrarla che a mezzo di parole d’Amore, Parole che noi tutti possiamo ascoltare soltanto se le accogliamo prima nel cuore perché sono misurate su ciascuno di noi!
Le porte della nostra Schola sono sempre aperte a chiunque si mostri degno ed ispirato dal sincero desiderio di Conoscere, mi venga a trovare, magari continuiamo a ragionare d’Amore, sì d’Amore per Dio, come il Maestro Kremmerz ci ha insegnato.
Un abbraccio fraterno.
Renato de Angelis
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