DEI SOGNI
I sogni talvolta sono eccitati in noi da intelligenza e conoscenza innata o dalle immagini e dalle cure divine che talvolta giungono alle verità; ma in gran parte ingannano e queste cose nascono da umani principi e giungono ai dormienti nel bel mezzo del sonno. Invece i sogni mandatici dagli dei non giungono così, ma vengono o tra la veglia ed il sonno o tra il sonno e la veglia o nella veglia stessa. Allora si odono brevi voci che ammoniscono all'azione e talvolta uno spirito incorporeo e non sensibile si fonde con quello di chi giace. E questo spirito non si vede ma lo si percepisce con un certo altro senso o coscienza che sta nella sensibilità, ed avanzando con un certo impeto e diffondendosi ovunque, senza che lo si possa toccare, allontana in modo meraviglioso le passioni dell'anima e del corpo; talvolta splende di una luce sincera e quieta; sotto l'effetto di esso la vista si oscura e si apre l'anima.
Ma tutti gli altri sensi intanto sono completamente svegli e presentono dove gli dei si mostrano nella loro luce e percepiscono quello che essi dicono e fanno con continua coscienza; e tutto questo è visto in modo più perfetto quando anche lo sguardo percepisce e l'intelletto è rafforzato, si colgono gli avvenimenti e gli spettatori ne sono commossi. Tali particolarità che descrivemmo non sono umane; toccano quando il nostro sonno è dovuto a pesantezza di capo o ad abbassamento ed oscuramento della vista o si è a metà tra la veglia ed il sonno, o per un improvviso risveglio o nella veglia stessa.
Tutte queste cose sono adatte a richiamare gli dei e sono mandate dalla divinità e precedono quegli altri fenomeni come se fossero parte dell'apparizione stessa. I sogni che derivano da cause umane hanno due difetti. Infatti giungono ai dormienti nel sonno più profondo e noi allora non siamo distintamente e pienamente coscienti di quanto ci capita e del nostro stato. Quando, invece i sogni ci sono mandati dalla divinità, noi non dormiamo completamente, ma seguiamo e ci rendiamo conto più chiaramente di quanto siamo soliti da svegli.
Perciò nei sogni di questo genere, specialmente, c'è un vero vaticino. L'anima ha una duplice vita; una insieme con il corpo, l'altra separabile dal corpo. Quando siamo svegli usiamo di più della vita che è comune con il corpo, tranne quando, talvolta, ci separiamo profondamente da esso o perché intuiamo qualche cosa o perché pensiamo con concetti puri; ma nel sonno possiamo staccarcene del tutto come da vincoli nascosti nell'animo ed usare di una vita separata da quella animale.
Quando l'animo dei dormienti si scioglie dal corpo, allora quella specie di vita che permane separabile secondo se stessa, sia intellettuale, sia anche divina, si sviluppa profondamente in noi e si conduce secondo la sua natura. Poiché l'intelletto contempla gli enti puri e l'anima abbraccia in se la ragione della vita, giustamente prevede le cose future secondo la causa che le determina, ordinate nelle precedenti loro cause.
Si è parlato dei presagi di un anima che ritorna in se da uno stato simile al sonno; in sé, ho detto, cioè nelle regioni prime ed intellettuali, ma sempre sotto una forma propria alla vita presente, cioè sotto la forma della particolare azione di questa, e della vita; ma se poi sviluppa la forma universale della ragione e del pensiero secondo la quale visse talvolta, allora avrà dei presagi riguardanti più la condizione universale delle cose mondane, sotto la quale potrà vedere anche le cose particolari.
Sia attraverso una forma universale di questo genere congiunge la sua mente e quella degli dei stessi, vedrà chiaramente ciò che appartiene ad un mondo superiore; e così, attraverso queste cose capisce in modo più assoluto le cause principali; ed in questo stato non solo il pensiero sarà perfetto ma anche l'immaginazione avrà immagini sincere delle cose corporee e divine. Poiché, in verità in tutte le anime vi sono dei principi generatori che fanno parte della sua potenza talvolta effettiva, talvolta cogitativa; e questi principi dipendono da quelli che ci sono negli dei; perciò l'anima ad essi congiunta suscita in sè questo principi in atto ed amplia al massimo le sue cognizioni sotto la guida della divina provvidenza, attraverso la quale giudica le cose passate e le future e tutte quelle temporali e le loro azioni e passioni ed i rimedi alle passioni e le cure per le malattie ed i vizi dell'anima e l'ordine delle leggi e le arti necessarie al genere degli uomini; così nel tempio di Esculapio sono accolti i sogni coi quali si curano i malati e questa arte medica è paragonata ai sogni divini.
L'esercito di Alessandro, che stava per morire di malattia scampò il pericolo con dei rimedi dati nel sonno dal dio Dionisio. Il re Lisandro aveva assediato la città di Afito e tolse l'assedio per l'ordine, avuto nel sonno dal dio Ammone. Molti simili esempi avvengono al di sopra della possibilità della ragione umana.
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