CAPITOLO IV
CAPITOLO IV
Dell’unità e della sua scala.
Non essendo il numero che una ripetizione dell’unità, cominceremo dal considerare questa, perché l’unità penetra tutti i numeri ed essendone la misura comune la sorgente e la origine, li contiene tutti in se, restando incapace di moltiplicarsi immutabile e non soggetta a cambiamenti, il che fa si che, moltiplicata per sé stessa, non produca altro che sé stessa. L’unità è anche indivisibile non avendo parti e se talora la si divide non resta perciò frazionata, ma moltiplicata in altrettante unità di cui ciascuna non è più grande ne più piccola dell’intera unità, alla maniera della parte che è più piccola del tutto.
L’unità non si moltiplica in parti ma in sé stessa. Perciò gli uni la chiamano concordia, altri pietà, altri ancora amicizia, essendo così legata da non potersi scindere e Marziano, seguendo Aristotile, la chiama Cupido perché è unica e vuole che la si ricerchi costantemente e non ha altro che sé stessa e rifrange su sé stessa i propri ardori, senza alcuna espansione e copula.
Uno è dunque il principio e la fine d’ogni Cosa e non avendo esso stesso ne principio ne fine, non ha nulla a se davanti, nulla dopo. Uno è il principio di tutte le cose e tutte procedono verso l’uno e dopo di esso non v’ha nulla e tutto quel che è desidera questo uno perché tutto è venuto dall’uno; e per la immedesimazione delle cose è necessaria la partecipazione con l’unità; e come tutte le cose sono procedute andando dall’uno ai molti, così tutte le cose che si sforzano di tornare a quell’uno da cui sono procedute, bisogna che lascino la moltitudine. L’uno si riferisce dunque al Dio supremo, che essendo uno e innumerevole, crea tuttavia le innumerevoli cose e le contiene in sé. Così che v’ha un Dio, un mondo che è un Dio, un sole per un mondo, una fenice nel mondo, un re fra le api, un capo conducente nel gregge, un comandante in un’armata, le gru ne seguono una e parecchi animali venerano l’unità. Tra le membra del corpo vi è un unico principio che tutte le regge, sia questo il capo, sia, come altri vogliono, il cuore.
V’ha un elemento che sorpassa e penetra tutto ed è il fuoco. V’ha una cosa creata da Dio che è il soggetto d’ogni
ammirazione, che si trova nella terra e nei cieli, che è animale vegetale e minerale a un tempo, che si trova ovunque, che non è conosciuta, che nessuno chiama col suo Nome ma che è nascosta sotto numeri figure ed enigmi, senza la quale ne la Alchimia né la Magia naturale possono avere i loro successi. Un Adamo ha prodotto tutti gli uomini e tutti li ha fatti morire. Un Gesù Cristo li ha rigenerati o, come dice Paolo, un signore, una fede, un battesimo. E v’ha un Dio Padre di tutti, mediatore divino e umano, creatore altissimo che sta su tutto in tutto e in noi tutti. E v’ha un Dio Gesù Cristo per cui tutte le cose sono e noi per esso e un solo Dio spirito santo, nel quale tutte le cose sono e noi in esso.
SCALA DELL’UNITA’
Nel mondo Archetipo
IOD
Un’essenza divina, fonte d’ogni virtù e potenza. Il suo nome s’esprime con una sola e con la più semplice lettera.
Nel mondo intellettuale
L’ANIMA DEL MONDO
Una intelligenza suprema, prima creatura, sorgente della vita.
Nel mondo celeste
IL SOLE
Un sovrano degli astri, sorgente di luce.
Nel mondo elementare
La pietra filosofale
Uno strumento di tutte le virtù naturali e soprannaturali.
Nel mondo minore
Il cuore
Un primo vivente e ultimo morente.
Nel mondo infernale
Lucifero
Un sovrano degli angeli della ribellione e delle tenebre.
FINE DELLA SCALA DELL’UNITA’
Dell’unità e della sua scala.
Non essendo il numero che una ripetizione dell’unità, cominceremo dal considerare questa, perché l’unità penetra tutti i numeri ed essendone la misura comune la sorgente e la origine, li contiene tutti in se, restando incapace di moltiplicarsi immutabile e non soggetta a cambiamenti, il che fa si che, moltiplicata per sé stessa, non produca altro che sé stessa. L’unità è anche indivisibile non avendo parti e se talora la si divide non resta perciò frazionata, ma moltiplicata in altrettante unità di cui ciascuna non è più grande ne più piccola dell’intera unità, alla maniera della parte che è più piccola del tutto.
L’unità non si moltiplica in parti ma in sé stessa. Perciò gli uni la chiamano concordia, altri pietà, altri ancora amicizia, essendo così legata da non potersi scindere e Marziano, seguendo Aristotile, la chiama Cupido perché è unica e vuole che la si ricerchi costantemente e non ha altro che sé stessa e rifrange su sé stessa i propri ardori, senza alcuna espansione e copula.
Uno è dunque il principio e la fine d’ogni Cosa e non avendo esso stesso ne principio ne fine, non ha nulla a se davanti, nulla dopo. Uno è il principio di tutte le cose e tutte procedono verso l’uno e dopo di esso non v’ha nulla e tutto quel che è desidera questo uno perché tutto è venuto dall’uno; e per la immedesimazione delle cose è necessaria la partecipazione con l’unità; e come tutte le cose sono procedute andando dall’uno ai molti, così tutte le cose che si sforzano di tornare a quell’uno da cui sono procedute, bisogna che lascino la moltitudine. L’uno si riferisce dunque al Dio supremo, che essendo uno e innumerevole, crea tuttavia le innumerevoli cose e le contiene in sé. Così che v’ha un Dio, un mondo che è un Dio, un sole per un mondo, una fenice nel mondo, un re fra le api, un capo conducente nel gregge, un comandante in un’armata, le gru ne seguono una e parecchi animali venerano l’unità. Tra le membra del corpo vi è un unico principio che tutte le regge, sia questo il capo, sia, come altri vogliono, il cuore.
V’ha un elemento che sorpassa e penetra tutto ed è il fuoco. V’ha una cosa creata da Dio che è il soggetto d’ogni ammirazione, che si trova nella terra e nei cieli, che è animale vegetale e minerale a un tempo, che si trova ovunque, che non è conosciuta, che nessuno chiama col suo Nome ma che è nascosta sotto numeri figure ed enigmi, senza la quale ne la Alchimia né la Magia naturale possono avere i loro successi. Un Adamo ha prodotto tutti gli uomini e tutti li ha fatti morire. Un Gesù Cristo li ha rigenerati o, come dice Paolo, un signore, una fede, un battesimo. E v’ha un Dio Padre di tutti, mediatore divino e umano, creatore altissimo che sta su tutto in tutto e in noi tutti. E v’ha un Dio Gesù Cristo per cui tutte le cose sono e noi per esso e un solo Dio spirito santo, nel quale tutte le cose sono e noi in esso.
SCALA DELL’UNITA’
Nel mondo Archetipo
IOD
Un’essenza divina, fonte d’ogni virtù e potenza. Il suo nome s’esprime con una sola e con la più semplice lettera.
Nel mondo intellettuale
L’ANIMA DEL MONDO
Una intelligenza suprema, prima creatura, sorgente della vita.
Nel mondo celeste
IL SOLE
Un sovrano degli astri, sorgente di luce.
Nel mondo elementare
La pietra filosofale
Uno strumento di tutte le virtù naturali e soprannaturali.
Nel mondo minore
Il cuore
Un primo vivente e ultimo morente.
Nel mondo infernale
Lucifero
Un sovrano degli angeli della ribellione e delle tenebre.
FINE DELLA SCALA DELL’UNITA’
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