Della proporzione e della corrispondenza e riduzione delle lettere coi segni celesti e coi pianeti nelle varie lingue.
Dio ha dato all'uomo lo spirito e il discorso, che sono, come dice Ermete, l'impronta della sua virtù della sua potenza e della sua immortalità e con la sua onnipotenza e provvidenza ha stabilito diverse favelle, le quali, secondo le loro differenze, hanno caratteri propri e diversi di scrittura, espressi con segni che non furono stabiliti dall'azzardo o dal capriccio dell'uomo, ma bensì dall'intervento divino, cosa che li fa convenire e concordare coi corpi celesti e divini e coi loro poteri. Fra tutte la scrittura degli Ebrei è la più augusta la più santa e la più sacra, nelle figure dei caratteri nei punti delle vocali e negli apici degli accenti, come consistente nella materia nella forma e nello spirito essendo stata prima mente formata nel soggiorno di Dio, che è il cielo, collocandovi gli astri, dei quali le lettere ritraggono le immagini, come dicono i rabbini, così da essere piene dei misteri tanto pel loro aspetto forma e significato, che per i numeri che rappresentano e la diversa armonia del loro legame.
Perciò le più segrete Mecubali degli Ebrei, dalla figura di quelle lettere, dalle forme dei caratteri, dalla loro segnatura, semplicità e piccolezza, composizione, separazione, tortuosità, direzione, difetto, abbondanza grandezza e piccolezza relativa, coronamento, apertura chiusura, ordine, trasmutazione, collegamento risoluzione delle lettere dei punti e degli apici e calcolo dei numeri significati con le lettere, promettono spiegare tutte le cose, in qual modo provengano dalla prima causa e in che modo vi possano ritornare. Gli Ebrei perciò dividono in tre parti il loro alfabeto e cioè in dodici lettere semplici, sette doppie e tre madri e rappresentano, come caratteri delle cose, i dodici segni dello zodiaco i sette pianeti e i tre elementi, fuoco terra e acqua, non considerando essi l'aria come un elemento, ma come il legame e lo spirito degli elementi.
I punti e gli accenti vengono coordinati alle lettere e siccome tutto è stato prodotto e si produce per volere dello spirito supremo e pel potere dei pianeti e delle irradiazioni dei segni congiunti agli elementi, così da questi caratteri e punti delle lettere, che siqnificano questi prodotti, si costituiscono i nomi di tutte le cose, a quisa di Sacramenti e veicoli delle cose spiegate, che apportano con se dovunque la loro forza ed essenza. I maggiori secreti i concetti misteriosi e i significati ammirabili si trovano racchiusi in tali caratteri, nei loro grafici, nel loro numero ordine e rivoluzione, così che Origene ritiene che gli stessi nomi espressi in un'altra lingua perdono il loro potere, non conservando più il loro significato naturale. Lo stesso non è di quei nomi che significano ciò che si vuole, i quali non sono attivi nel loro significato. Ed è indubitabile che la lingua madre sia l'ebraica e chi ne conosce a fondo il meccanismo e sa disporne le lettere con ordine e proporzione, trova il modo e la regola d'apprendere o creare ogni sorta d'altre lingue.
Ventidue lettere quindi costituiscono la base del mondo e di tutte le sue creature; tutto quanto è stato detto e creato proviene da esse e tutto ritrae il nome e la virtù dalle loro rivoluzioni. Per penetrarne gli arcani necessita esaminare così a fondo le loro combinazioni, che ne scaturisca la voce della divinità e ne balzi il testo delle sacre lettere. Esse rendono efficaci la voce e le parole nelle operazioni magiche, perché la voce divina è la prima cosa in cui la natura esercita la magia.
Ma tutto ciò ha un carattere speculativo così profondo, da non poterne parlare in questo libro e ci conviene ritornare alla divisione delle lettere.
L'ebraico dunque ha tre lettere madri: é, å, à sette lettere doppie: ú, ø, ô, ë, ã, ð, á, e dodici lettere semplici:ù, ÷,ö,ò, ñ, â, î, ì, è,ç, æ, ä
La stessa divisione si riscontra nella lingua caldaica, a imitazione della quale le lettere delle altre lingue sono distribuite ai segni ai pianeti e agli elementi. Così, presso i Greci, A E H I O U W corrispondono ai sette pianeti; B G D Z K L M N P R S T sono attribuite ai dodici segni zodiacali e le altre cinque Q X F C Y rappresentano i quattro elementi e lo spirito del mondo.
Presso i Latini invece le stesse cose vengono indicate con un altro ordine. Le cinque vocali A E I O U e la J e la V, consonanti, sono attribuite ai sette pianeti; le consonanti B C D F G L M N P R S T presiedono ai dodici segni; K Q X Z rappresentano i quattro elementi; H, che è aspirata, indica lo spirito del mondo; Y, che è lettera greca e non latina e non è adoperata che nelle parole greche, segue la natura della sua lingua.
I dotti hanno però constatato che le più efficaci e le più significative sono le lettere ebraiche, avendo maggiori rapporti coi corpi celesti e col mondo, mentre le lettere delle altre lingue, che ne sono più lontane, non sono tanto efficaci.
La tavola annessa dimostra l'ordine e la disposizione delle varie lettere degli alfabeti: ebraico, caldaico, greco e latino. Tutte le lettere infine hanno altresì doppi numeri del loro ordine, ossia: numeri estesi, che esprimono semplicemente la quantità delle lettere secondo il loro ordine; numeri composti, che raccolgono in sé i numeri delle lettere precedenti; numeri integrali, che risultano dai nomi delle lettere secondo maniere diverse di contare. La conoscenza del potere di tali numeri, rivela, mercé le lettere, misteri meravigliosi celati in ogni lingua e assicura la divinazione delle cose future e delle cose passate.
V'hanno altri connubi misteriosi fra le lettere e i numeri, ma ci riserviamo parlarne abbondantemente nei libri successivi per poter porre fine al presente.
Tavola annessa con l'ordine e la disposizione delle varie lettere degli alfabeti: ebraico, caldaico, greco e latino.
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