Il quarto volumetto di questa collezione si occupa di Medicina Mistica, ed i lettori delle occulte scienze e gli studiosi e i praticanti troveranno nelle poche pagine di una conferenza condensate la scienza dei veggenti e la incredulità scettica del dottore riconosciuto e battezzato tale dalle cliniche officiali nei rimedi delle terapeutiche di tutti i sistemi.

Credo necessarie poche parole intorno all’argomento del libro ed all’autore.

Ordinariamente si confondono nel linguaggio comune le due parole Medico e Dottore, mentre che per la pratica della verità il dottore non è sempre un medico e molti medici veri non sognano neanche di essere dottori.

Mi spiego.

Il dottore nelle scienze mediche è, tal quale lo sperimentalismo lo concretizza, un uomo atto alla diagnosi dei morbi e alla applicazione dei rimedi riconosciuti efficaci per la scomparsa dei sintomi determinanti il male. Oltre ciò la sapienza degli uomini non va, e l’affannarsi delle università e dei laboratori mira all’unico scopo di trovare il rimedio da opporre ad ogni sintomo morboso.

L’azione del dottore in medicina innanzi all’infermo è efficace, nello stato attuale delle conoscenze scientifiche, a constatare gli organi infiammati o a conoscere, dopo la morte, per qual buco l’anelito vitale sia riuscito a prendere il volo per Terrasanta. In una zarzuela del teatro spagnolo, El Rey que rabió, si sente cantare a coro un simpatico consesso di medici, i quali, compulsate le sacre carte ed i più profondi autori, sono incerti se il cane è idrofobo o no… e l’ammalato giace.

Si spera, con le investigazioni di tutti i cultori delle scienze mediche sperimentali, di trovare, a furia di tentativi ragionevoli, il sistema di cura assoluto e di guarigione infallibile di tutte le forme note di alterazioni appariscenti dell’organismo umano ? ma, al punto in cui siamo, la terapeutica è tanto lontana dall’ottenere il risultato infallibile che i dottori veramente dotati di sincerità non esitano a confessare che se la natura non opera, la terapeutica officiale è impotente a ridonare la sanità alla materia corporizzata.

Dunque il rimedio più certo, più a buon mercato, più sollecito che opera in pro dell’ammalato, è la natura.

Che cosa è questa natura che esplica la sua forza in un organismo avvelenato fino ad espellerne il veleno? Che cosa è quello spirito di lotta che anima, secondo le ultime osservazioni batteriologiche, schiere di microbi contro legioni di altri microbi invasori in un organismo preso d’assalto come una cittadella nemica e difeso come un baluardo di vita e di indipendenza? Che cosa è questa natura agente in beneficio di una vita? o meglio, che cosa è la vita e lo spirito vitale?

Nessun dottore sa definire la natura in azione benefica su di un corpo ammalato, tutti i dottori però ne sentono l’azione benefica perfino nelle reazioni di quei veleni che la iatrochimica contemporanea somministra come rimedi.

Per medico invece dovrebbe intendersi quell’uomo che, dottore o no, provochi questo principio benefico ed inafferrabile a manifestarsi in beneficio di un infermo e a guarirlo ? qualunque sia il metodo o il mezzo impiegato, qualunque sia la droga prescelta, qualsiasi il sistema preferito.

Il principio di ogni guarigione è in noi. Il medico è il medium che dà alla carne ammalata la salute per mezzo del mediatore plastico o perispirito o corpo astrale, agendo come punto di unione tra lo spirito universale o Ente e lo squilibrio funzionale di un organismo. Il medico prende inconsciamente possesso del corpo sidereo dell’infermo e lo instrada in una corrente di salute, la cui reazione sulla carne è il rifiorire di essa: quando la ragione umana vuol prendere coscienza di questa legge, e distribuirne l’esercizio ai suoi soldati, la meccanizzazione dell’esercizio rende inutili o imperfette le realizzazioni e il fatto che la storia della terapeutica registra sistemi e rimedi tutti miracolosi e tutti bugiardi da cinquanta a cinquanta anni, dimostra che il rimedio preparato nelle officine iatrochimiche ha 10/100 del suo valore terapeutico reale della sua preparazione e i 90/100 di valore attribuitovi dalla fede. Gli estratti di chinino e l’aconito paiono delle conquiste indiscutibili della terapeutica sol perché tutti gli altri rimedi fanno cilecca appena vi si fonda un po’ su eroicamente.

La moda pei rimedi terapeutici è per la medicina empirica tal quale per le gonne delle donne ? ieri si era entusiasti pel rabarbaro, oggi per il mercurio e le sue derivazioni; ieri si decantavano le coppette miracolose, oggi l’arrosto di vitella sanguinante e la proclamazione dell’anemia universale. Ieri si gridava sui tetti che la carne di vipera era purificante, oggi gli ioduri e gli iodurati rappresentano le colonne di Ercole della purificazione… ieri i vegetali, oggi i minerali, ieri le tisane, oggi i sieri… e salva la statistica dei decessi per mille e per cento, si moriva ieri e si muore oggi ? perché quando l’orologio ha suonata l’ora della partenza, i sieri, i vegetali, i minerali non arrestano il treno diretto dello spirito per il mondo degli spiriti.

La medicina adunque è la scienza e l’arte di alleviare i dolori dell’embrionato umano, affinché al mondo di là non nascano aborti, e medico può chiamarsi sol colui che riesce a contendere alla morte i corpi prematuramente uccisi dalle correnti decomposte dell’etere vitale.

Questa missione del medico, istintivamente compresa o intuita dai mistici, è ritratta nella conferenza del signor Salvatore Catalano, dottore e medico italiano, ora residente nell’Uruguay, e che in questa conferenza ritrae, schiettamente simpatica nella sua semplicità, tutta l’arte del medico che ha fede. Il dott. Catalano è un apostolo dello spiritualismo, di lui il signor dott. Bernal y Velloso, in un articolo sul giornale La Irradiación di Madrid, così scriveva:

«Come Giacobbe, che aveva una moglie sterile e una concubina feconda, fu portato dalla mano di Dio su di un Monte di America, e di là tende ad ispirare al mondo la idea consolatrice dell’altra vita, nella quale le miserie della vita terrena non possono essere vinte in assoluto. Primo e solo, senza alcun appoggio morale e materiale, sostiene una propaganda come Gesù, in mezzo ad un popolo che non comprende le parole che Dio gli ispira: quasi tutte le notti ad ora fissa, quando tutti gli uomini dormono, determinata o istintivamente, Dio lo chiama ad orazione, svegliandolo quando dorme».

Così, intesa l’ispirazione come scienza di Dio, il lettore comprenderà la conferenza che ora pubblichiamo.

Attingere alla sorgente intellettuale di tutte le cose create l’amore pei propri simili e la forza di sanare i dolori altrui, è la grande missione dell’Illuminismo nella medicina profana. La virtù delle cose è irradiazione della virtù dell’Ente Unico; il minerale, la pianta, il siero non sono che manifestazioni diverse di questa virtù. Introdotti in un organismo squilibrato, cioè in un corpo donde è assente la potenza riproduttrice e trasformatrice benefica, devono richiamare gli spiriti fuggenti nella materia e riunire le labbra della ferita invisibile che permette alla vita intelligente di abbandonare la carne di una creatura pronta a ritornare nella zona della penombra, immatura a quella vita spirituale che forma l’ideale di Beatitudine per gli imperfetti e miseri e superbi figliuoli della terra.

Due fattori agiscono potentemente sulla salute della carne: lo spirito medianico del medico e l’intelligenza divina, il Raphael dei cabalisti. I rimedi sono mezzi, quasi simpatica attrazione della potestà equilibrante del potere della vita.

Questo potere medianico del medico non è definibile dalla filosofia umana.

È chiaroveggenza, è forza, è volontà, è scienza, è dottrina, è intuito, è fede… è tutto questo insieme; è or l’una or l’altra cosa, ma certamente è la manifestazione più potente del principio creatore e divino che si nasconde in fondo all’animo dell’uomo.

I materialisti hanno elevato un contraltare della materia al principio spirituale agente nella esplicazione della vita intellettuale animista; è la legge del binario che si esplica per la formazione del mercurio risultante dall’azione dell’intelligente fecondante sulla materia passiva. Un monaco alchimista dei secoli passati direbbe che il colombo dello spirito santificato si accinge a diventar serpente: luce divina in materia e fango: ma la parola si riconquide e l’umanità avanza, il velo che separa l’uomo dalla eternità e verità delle cose si squarcia e l’occhio intelligente della Mente Divina crea al suo riflesso vite e coscienze!

Il Catalano, l’autore di questa conferenza, non presenta la sua ispirazione col passaporto della filosofia disaminante. Ho creduto di farlo precedere da queste parole, non per raccomandare l’uomo, ma il sistema. Gli uomini passano, le verità restano: i nomi non sono che vanità, lo spirito solo è la gloria e il fasto della mente di Dio. I sistemi profani sono tentativi, quelli dovuti alla chiaroveggenza e alla intelligenza evocata sono metodi intuitivi della verità eterna: la fede per gli ignoranti è l’intuito vago di verità ignote, o meglio, il ricordo di una luce perduta dalla mente umana nella sua involuzione terrestre: per il veggente la fede è senza le bende che la calunniano, egli crede perché vede e il suo Dio in ogni istante gli parla la parola dell’amore e dell’abnegazione.

Ora il più nobile, il più santo, il più alto ideale dell’uomo progredito, è di spandere intorno a sé la fede in un mondo di Luce e il benessere nel dolore, quando il dolore della carne non è la pena di colpe spirituali che aspettano il perdono come un lavacro di salute! In questo caso il medico implora la sanità dello spirito: il medicamento è raccolto nel simbolico calice di redenzione, il calice della messa cattolica e la coppa dei tarocchi, e il perdono è la benedizione e la Luce. Ecco il Cristo delle dottrine messianiche!

Desidero che gli increduli, che leggeranno la conferenza che pubblichiamo nella sua semplicità di dizione, non sorridano increduli. Pensino e riflettano parola per parola, sillaba per sillaba quanto l’autore dice. Vi vedranno trasparire la fede dell’illuminato e la chiaroveggenza del pratico: non una macchia alla certezza che il Verbo di Dio sia realtà e verità. I medici cui manca la fede penseranno che il farmaco debba operare per sola virtù di materia, ma leggendo ricorderanno che tra le conquiste moderne della scienza profana si annovera questa che le sensazioni sono, secondo la volontà, una delizia o un dolore, e che il titolo di Medicina Mistica vi è messo da me; l’autore aveva modestamente intitolato lo scritto: conferenza scientifica. I contemporanei non avrebbero capito bene che la scienza è nella ispirazione alla fonte creatrice di tutte le cose, l’Eterno Inafferrabile delle cliniche materialiste incredule.

Roma, 10 Febbraio 1899. G. KREMMERZ


Applica

Signori e Signore,

“L’uomo deve redimersi da sé.„

Questa è la prima volta, e spero non sia l’ultima, che ascoltate la mia povera parola: però ricca di verità, di buon volere, e di provvidenziale forza, animata da colui che mi ha mandato, in tempo in cui i cataclismi si succedono e si succederanno l’un l’altro, per essere ascoltato. Spero che questo seme non voglia cadere sopra pietre, o fra le spine, ma in campo prescelto da Dio, alfine di essere nutricato per dare buoni frutti.

Nel ricevere questa luce, Signori, ognuno pensi per sé, per la sua casa, per la sua famiglia, e non dia ascolto a tutto quanto potrà essere suggerito da smodate ed indiscrete passioni.

Comprendete e operate pel bene di tutti.

Voi troverete in me un appoggio, ? un conforto, ? un sollievo, ? una speranza, ? una guida, ? un Padre, ? un medico del corpo e dello spirito, ? un Angelo custode!

Il vostro civile e progrediente paese è una delle tante fermate della mia astrusissima missione.

Intenda chi può.

Chi vuol sapere, studi ? chi vuole apprendere, comprenda ? chi cerca luce, creda.

Come l’uomo primitivo ignorava che si potesse seminare e conservare il raccolto, così l’uomo al presente ignora che vi siano uomini destinati a studiare, conservare e custodire le profonde, occulte ed incomunicabili cose della scienza.

Per convincersi, eccovi un esempio ed una affermazione sincera.

Quando la volontà del medico non è armonizzata con quella dell’Eterno fattore, è costretta a combattere, sola e con miserabili mezzi, le infermità, e perché accecata dalla scienza comune, non sa comprendere i mali che fatalmente uccidono.

Ciò posto, riesce salutare conoscere che, quando non s’infrappongono ragioni di giustizia divina, la volontà infinita per mezzo del potente volere del medico può realizzare le aspirazioni degl’infermi e delle addolorate famiglie.

In questo, e nella medicina operatoria, consiste la grandezza della nostra divina arte.

Quando la medicina ordinaria ha esaurito inutilmente tutte le sue risorse, allora incomincia l’opera dell’Onnipotente.

Questo occulto sapere fu chiamato Taumaturgia.

Negli ultimi istanti Volgetevi a Dio, Lui solo salvar vi potrà.

Signori credetelo.

Questo alto procedere, che non può essere generale, per ragioni facili ad intendersi, dev’essere saputo provocare dal medico, come facevano i profeti, gli apostoli, molti Santi, diversi medici e magnetizzatori moderni.

Uomini che già vedete l’aurora del XX secolo, incominciate ad apprendere che alle volte per l’inclinare al male, da cui sono dominati gli uomini, l’Intelletto infinito viene a visitarvi con delle infermità, carestie, guerre ed ogni sorta di cataclismi per chiamarvi all’adempimento dei vostri doveri verso voi stessi, verso la società e verso Colui che con infinito sapere regge e governa l’universo.

I tempi sono già maturi. ? Tutto ciò che non ha piantato il Padre mio sarà svelto dalla radice ? diceva il Cristo.

Tutto ciò che è male, almeno nella via del possibile, dev’essere trasmutato in bene.

Questo è il cardine su cui dovrà girare l’organismo sociale del nuovo secolo. 
Questa è la via, la verità, la vita, come diceva il divino Redentore, non compreso ancora.
Credetelo, Signori, intendetelo ed attuatelo.

I medici ordinari, nel loro ignorante ed orgoglioso sapere, nelle infermità pretendono, coi così detti medicamenti, dominare la forza organico-vitale, che non comprendono, e non sanno, o non vogliono sapere, perché non vogliono intendere che è appunto questa forza che domina, modifica ed anche distrugge il loro volere, neutralizza l’azione dei così chiamati rimedi e rende vane le speranze dei medici, degl’infermi e delle famiglie.

Le leggi elettro-cosmiche del movimento organico-vitale sono fatali. Nelle infermità il contrariarle, con l’amministrazione di sostanze improprie, oltre che implica ignoranza, costituisce un delitto di lesa umanità. Conoscere queste leggi e saper secondare l’inclinazione naturale, in tutti i fenomeni della vita, è conoscere l’infinito.

Questa è Scienza trascendentale.

Nei fenomeni delle guarigioni, il gran potere occulto riposa in qualche cosa di veramente sovrumano, di soprannaturale, in qualche facoltà posseduta dal medico medium, più che dai rinomati rimedi. (1)

Se un medico di gran fama ottiene più guarigioni, è per l’influenza benevola che gli attribuiscono gli uomini che gli hanno fede, d’altronde ben meritata.

Questa è una delle tante forze misteriose che non si è saputo comprendere, né spiegare.

Senza fede non vi ha salute.

Questa è Scienza trascendentale.

E perché vi ho parlato di forza misteriosa e medianimica come una delle tante cause d’infermità e di reintegrazione nella salute, voglio porvi sotto l’occhio qualche esempio fra i tanti che ne potrei narrare. (2)

Quando dalla zona soffia il vento Nord, molti sentono sconcertato il sistema nervoso, si vedono assaliti da dolori di testa, da generale languore, da variabilità di carattere e leggerezza di spirito che non sanno comprendere né spiegare, né definire.

Perché?

Quando vi trovate alla presenza di persone di mal volere, sentite svolgere in voi un sentimento di antipatia, di disconvenienza, di ripugnanza che vi respinge; i vostri negozi, le vostre speranze, le vostre imprese, tutto cade nel vuoto, e se non vi allontanate sono tanto i rovesci che potranno anche farvi perdere la vita.

Perché?

Quando agendo sopra voi taluni influssi, pensieri, parole, pratiche di cui siete incoscienti, e vi sentite sconcertata tutta la persona, ed infermati d’una di quelle malattie senza nome, e che non trovano altro rimedio che la pazienza, la tolleranza e la rassegnazione, senza sapervi dare sufficiente ragione.

Che cosa è?

Enrico III ? Enrico IV ? e tanti altri, furono colpiti da una di queste cause misteriose.

Agamennone fu ucciso da Clitennestra nell’uscire dal bagno, dopo che da costei fu avvolto in una maglia incantata: “I fatali lavacri ti aspettano”.

Paracelso, come tanti altri, otteneva guarigioni portentose.

Come?

Ora è già saputo che i rimedi si possono fare agire in lontananza, meglio che se fossero stati presi per la via dello stomaco, o per le vie aeree, all’insaputa dell’infermo, e quasi come la telegrafia elettrica senza filo, la telepatia, e la fonografia.

Come?

Anche il fluido magnetico, a grande distanza, a seconda del potere della volontà magnetizzatrice, si può fare agire sopra persone sensibili.

Come?

Questa è Scienza trascendentale, che non si apprende nelle scuole, né nelle università, ma dopo lunga ed anche pericolosa iniziazione.

Da quanto è stato detto trascendentalmente, si deve restare convinti, che pel male che l’uomo commette sopra la terra o in esistenze anteriori, la giustizia infinita lo punisce con le traversie della vita, con le infermità, con la morte del corpo, e con un periodo relativamente temporaneo di purificazione dello spirito, vivente in diversi stati o modi di esistere, in unione col perispirito, che non l’abbandona mai.

Credere o non credere ? volere o non volere ? comprendere o non comprendere ? bisogna convenire che in tutti gli stati della vita personale si deve subire la potentissima ed inevitabile influenza del mondo astrale, che nelle basse ed imperfette sfere, come la Terra, è causa d’infermità, guerre, carestie, naufragi, fallimenti, incendi, terremoti, diversi generi di catastrofi e cataclismi, che ben furono chiamati flagelli.

Siccome il Creatore è il solo ed unico artefice della macchina umana, quando questa si discompone, o si ammala, Egli solo interviene nel fenomeno della guarigione; sovente con la cooperazione dell’esperto medico, libero dell’inceppamento universitario, per poter bene impiegare le diverse forze della natura, che poco o nessun rapporto hanno con le ordinarie farmacie.

Tutta la scienza del curante non potrà mai opporsi all’indeclinabile volere del sommo Artefice. Quando l’ora è sonata, bisogna rispondere.

Le famiglie è necessità che si rassegnino, l’impazienza a nulla giova; si ricorra alla santità della ragione, e si benedica Colui che dispone le cose. Operare in contrario è assolutamente impossibile.

Il medico quando può, con parola ferma, serena, autorevole, sacerdotale, indurrà le esasperate famiglie a tergere le lagrime, e dirà che il gran transito, la dolorosa separazione, la naturale scena, non è che apparente. Il sublime passaggio, che chiamiamo morte, non condurrà il nostro congiunto in Paradiso, in Purgatorio, o all’Inferno, come si faceva credere nei tempi andati, ma nel mondo degli spiriti, nel piano astrale, nella patria degli uomini, che hanno vissuto sopra la Terra, a vedere la luce.

Si dica che l’avvenimento dello sprigionamento dello spirito dalla carne non è un dramma luttuoso, una perdita irreparabile, un’entrata nel nulla, ma una semplice, graduale, ripetuta ed eterna disincarnazione, un felice ritorno alla vita spiritica, una grata conquista di consolatrici speranze, un rapido volo alle regioni aeree, dove si va ad incontrare la giustizia divina, senza pene, né ricompense, ma soltanto comunicazione di luce destinata a graduale ed infinito progresso psichico.

Dopo di tanto criticare, negare e dubitare, ora è convenuto da tutti, e più da eminentissimi scienziati, che le intelligenze spiritiche forniscono taluni uomini e taluni medici d’una forza, potenza, o facoltà eccezionale, quando li giudicano degni di tanto favore e l’effetto possa riuscire utile.

Ottenuto questo, il favorito non deve insuperbire, né dimenticare che la facoltà può essere ritirata, soppressa, ed anche perdersi, essendogli stata concessa come prova, lo stesso che la fortuna a certe persone che non ne sanno comprendere il fine. (3)

Gli spiriti sono intelligenze libere, non si lasciano comandare, ma si mostrano sensibilissimi con chi li sa pregare. Possiedono poteri e facoltà distinte, speciali, incomunicabili, proteggono con tutte le forze, e non dimenticano che chi li dimentica. Se si occupano a muovere i tavoli, ed altri arnesi, a sonare strumenti musicali, a materializzarsi, a rendersi tangibili e invisibili, (4) perché non voler credere che, come medium, possono intervenire nella cura delle malattie? Essi operano sopra la materia, e quando sono giunti ad un alto grado di progresso esercitano un’azione potente sopra di essa; voi potrete averli come medici e come chirurghi, come li ebbe S. Costanzo vescovo di Perugia; come compagni, come li ebbe Giovanni di Parma, Generale dei minimi di S. Francesco; come guide, come l’ebbero Tobia, Balam, Giacobbe; come soccorritori, come li ebbero i santi Fermo e Rustico, che per vari giorni ricevettero di che cibarsi; come ospiti, come li ebbe Lot, quando ne alloggiò tre; potrete parlargli, come Saul parlò con lo spirito di Samuele, e vederli, come li videro Mosè, Maria, Gesù e tanti altri.

Chi non studia, non sperimenta e non esercita la divina arte, non può possedere sovrumane facoltà.

La medicina moderna, o meglio, dell’avvenire, di cui da cinquant’anni sono studioso seguace, come provano i miei scritti, i miei esperimenti e la lunga lista delle mie straordinarie guarigioni disinteressate, (5) nasconde la chiave del segreto, come fanno i numerosi specialisti con i loro inutili sciroppi, pillole, polveri, unguenti, essenze, elixir ecc., immortale scaturigine di medica ciarlataneria e di raffinata impostura.

L’arte medica di cui vi parlo (Magia naturale) è legittima figlia delle scienze occulte, (6) dalle quali il medico trae la conoscenza di taluni principi, o forze naturali atte a guarire quelle infermità che non si potrebbero risolvere per processo spontaneo.

E nelle guarigioni mediche, per processo medico propriamente detto, l’artista, quando può e sa, non deve mancare di magnetizzare i rimedi ..., gli alimenti, le bevande, la parte inferma, ed anche la persona, quando ne riconosce la suscettibilità, o la sensibilità, ed accompagnare la magnetizzazione con delle parole potenti ..., all’insaputa degl’infermi e degli astanti, per evitare il ridicolo, che ordinariamente suole partorire la stupida ignoranza.

Terrà il rimedio nelle mani e poi dirà come io dico:

Spirito eterno, attività infinita, intelligenza increata, Tu che vivi, e dai vita all’Universo, concedimi che le intelligenze superbe, di cui disponi per realizzare i tuoi imperscrutabili disegni, al tuo santo nome secondino la mia volontà, come secondavano quella di Ermete, di Salomone, di Gesù, degli Apostoli.

Fa che il mio buon volere, scaturigine della tua essenza, permanente ed operante in me, funzioni in pro degli uomini, come operavi in Alberto, Apollonio, Avicenna, Cardano, S. Francesco, S. Luigi ecc. ecc.

Fa che la mia volontà unita alla tua eserciti pieno dominio sopra il corpo, lo spirito degli uomini e sopra le cose, come lo esercitavano Zoroastro, Paracelso, Pitagora, Le Brun, Cagliostro ecc. ecc.

Intelletto infinito, Tu che congiungi il Cielo alla Terra, che ti riveli alla umanità col meraviglioso numero delle tue opere e più di tutto con la divina facoltà intuitiva, col sentimento della coscienza, e col misterioso potere suggestivo, esaudisci la mia preghiera, e fa che questo mio infermo (7)… guarisca.

Spiriti celesti, intelligenze sovrumane, esseri messaggeri dell’infinito volere, correte in mio aiuto, soccorretemi.

In nome di colui che tutto può, ascoltate la mia voce, rispondete al mio incanto!

Sia il vostro esercito, ove la mia volontà, mossa dalla grazia, irrecusabilmente v’impone!!

Si recitino alcuni versi del Salmo 40. (8)

Io ho lungamente e pazientemente aspettato il Signore, ed Egli si è inclinato verso di me, ed ha ascoltata la mia voce.

Egli mi ha tratto fuori d’una fossa ruinosa, d’un fango pantanoso, da una tempesta soffocante, da molti naufragi, da un abbandono senza conforto, che la sola fede e speranza in Lui mi fa sopportare.

Egli ha indirizzati i miei passi, ed ha posto nella mia bocca un nuovo cantico.

Eccolo:

Beato l’uomo che ha riposto tutta la confidenza in Dio.

Egli non pretende sacrifizio, né olocausto, per lo peccato, ma soltanto il progresso infinito nel bene.

Egli mi ha forate le orecchie, aperti gli occhi, sviluppato il sentimento, comunicata la parola, spiritualizzata l’anima.

Allora io ho detto: Ecco Dio in me. Egli ha scritto il mio nome nel gran libro della vita eterna.

Dio mio, io resto soddisfatto nel fare la vostra volontà, nel comunicare la parola di salute agli uomini, nel riscattare o redimere tante persone, divorate dalle passioni, ed avvilite dalla putredine dei vizi.

Io ho predicato il vostro amore, la vostra clemenza.

Non sono stato ascoltato dagli uomini, sempre sordi a tutto ciò che ha qualche cosa di celeste, ma non per questo i miei labbri si sono serrati.

Voi lo sapete, mio Dio, sorreggetemi in questa tenace volontà, e fate che non vadano perduti i miei travagli, i miei affanni, le mie pene, i miei pericoli.

Piacciavi liberarmi da tante strette, correte in mio aiuto, soccorretemi!

Io sono povero, ma ricco del vostro potere, e assistenza dei vostri spiriti.

Dio mio, non tardate.

Poi si reciterà il Salmo 91. Chi dimora nel nascondimento dell’Altissimo, alberga all’ombra dell’Onnipotente.

Io dirò al Signore, voi siete il mio ricetto, voi siete la mia fortezza, voi siete la potenza in cui tutto confido.

Tengo fede che voi, mio Dio, mi sciogliate dal laccio dei nemici e mi salviate dalla pestilenza mortifera del mal volere degli uomini.

Voi mi farete riparo, ed io col vostro aiuto mi ridurrò in salvo.

Io, sorretto dalla fede in voi, non temerò spavento notturno, né saetta, né pestilenza, né sterminio che distrugge in pieno giorno. Solo mirerò la retribuzione serbata agli empi.

Voi comanderete i vostri Angeli, ed essi mi guarderanno in tutte le vie.

Ho detto.

Nico Pérez, 31 Luglio 1897 (Repubblica dell’Uruguay). Dott. SALVATORE CATALANO

 

(1) Non vi può essere buon magnetizzatore se non è aiutato dagli spiriti in più o meno numero, e con più o meno sicurezza. Anche, taluni spiriti o intelligenze possiedono la facoltà magnetizzatrice, e la dimostrano per mezzo di taluni medium, e si devono sapere pregare.

(2) Il Biometro di Baraduc dimostra sperimentalmente che l’Io intelligente è qualche cosa di superiore all’organismo visibile, e che la vita non è una funzione chimica di questo, né un complesso di funzioni, ma il risultato d’un principio intelligente possessore del suo proprio movimento, che costituisce in noi condensazione di forza vitale in sistemi organici materiali che crea e ritiene. Per le esperienze di Mosso e di Kiesow si sa che con la volontà si può anche modificare la circolazione sanguigna; ma ciò non è possibile a tutte le volontà, siano pure dottorate.

(3) La fortuna è uno dei tanti mezzi efficaci per praticare il bene. Se al fortunato si presentano favorevoli occasioni per metterlo in pratica e le fa sfuggire per la superbia, per ignorante avarizia e per inclinazione al male, abusando del suo libero arbitrio, egli s’ è posto da sé fuori legge ed attirata la giustizia divina per lo peccato.

(4) Possiedo fotografie di spiriti, la cui realtà non può essere posta in dubbio.

(5) L’abnegazione ed il disinteresse sono la pietra angolare della nostra istituzione, ? E sopra questa pietra edificherò la mia Chiesa ? disse Gesù a Pietro.

(6) Scienza di ciò che è, molto del quale deve restare nascosto.

(7) Si nomini l’infermo.

(8) I Salmi, le parole dei Profeti, ed altri passi degli Evangeli, sono tante concezioni ed ispirazioni divine, forze occulte che non tutti gli uomini sanno comprendere. È uno dei tanti modi, come Dio si rivela all’uomo; così Dio con la sola parola guarì infermi, mondò lebbrosi, aprì gli occhi ai ciechi, fece camminare paralitici, guarì la serva del centurione e la suocera di Pietro, risuscitò la figlia della donna di Naim e Lazzaro.

 

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