E' l'Angelo che parla per bocca del prete Roberti.
Lucera 3 giugno 1899
L'esperimento riuscito a meraviglia persuase Prelato e tutti i presenti dell'assistenza benigna del soggetto, tanto che - ridottisi nell'episcopio - l'Arcivescovo chiese segretamente al Roberti se poteva egli esser investito di tanta e si bella virtù; ma il Prete rispose non averne la facoltà. E solo si offerse a dimorare per altri pochi giorni, e continuare a dare altra prova della sua assistenza, col risponder a qualsiasi altra interrogazione, la più astrusa che fosse, ed in qualsiasi branca dello scibile umano, scentifico, religioso o storico. Ed in fatti si impiegarono varie sedute, e furono proposte una cinquantina di quesiti, che si ebbero tutti risposte da meravigliare per brevita, esattezza e sublimità di concetti. Di tutto questo materiale ne daremo un po' alla volta conoscenza ai lettori del MONDO SECRETO, certo di far cosa loro grata; specie se si rifletti all'ignoranza del medio, alla stupefacienza dei pensieri; ed infine all'armonia e consonanza delle idee manifestate dall'assistente spirito nei primi di questo secolo, con gli studii magici e scientifici di questa fine di esso, che come ci sarà dato - rileveremo.
Dunque in una prima seduta si disse al Roberti:
- In rime vogliamo sapere chi è il Padre Eterno.
- Risposta

SONETTO

 

Io son l'Esser d'ogni ente, il Re del Fato
Che dentro e fuor di Me sol Me rimiro;
Io dò la fuga al tempo, al cielo il giro;
La vita al niente e alla vita il fiato.

 

Uso sempre pietà non mai compato;
Fulmino più vendette, e non mi adiro;
Col VERBO intento ed immortale Io spiro
Ineffabile amor, amante amato.

 

Son di tutti i possibili volume,
Posseggo sempre il sommo e sempre sono
Palese, ed invisibile nel lume.

 

Serve alla gloria mia l'empireo trono,
Beato di Me stesso ETERNO NUME,
Solo, non solitario, Io SON CHI SONO.

 

***
Commento.
La forma in persona usata nella risposta e l'elevatezza dei concetti racchiusi in una sintesi mirabile, c'impongono di credere che chi interloquisce è proprio DIO, ovvero uno dei principali raggi di sua INTELLIGENZA.
Quando poi la sostanza autoritaria è superbamente divina della risposta fuga in dubbio che parli uno spirito qualsiasi.
Detta definizione dell'Ente Supremo e - lo ripetiamo - in una sintesi mirabile, sono scolpiti armoniosamente principii e concetti di Fede, di Teologia, di Filosofia, e di Cabala.

 

***

Mentre all'alba di questo secolo lo Spirito Divino così favella di sè stesso; nell'ora presente del tramonto Giuliano Kremmerz così ragiona ed in modo meraviglioso della essenza divina (1).

"La natura, la materia, lo spirito, l'invisibile ed il visibile non sono che uno. Lunità è Dio".

 

Io son l'Esser d'ogni ente, il Re del Fato

Che dentro e fuor di Me sol Me rimiro.

 

"Tutti gli avvenimenti fatali sono volontà di Dio. La vita, la morte, il dolore, la gioia sono forme e momenti della vita psichica universale".

 

Io dò la fuga al tempo, al cielo il giro;

La vita al niente e alla vita il fiato.

La volontà divina elevata all'ennesima potenza, insomma. Indi nella seconda quartina e nei due primi versi Dio, enuncia la sua pietà per i difetti degli uomini, ma non li compatisce, in quanto che l'uomo non dovrebbe abusare del suo libero arbitrio, né mai dipartirsi dalla diritta via; onde s'attira i divini castighi; senza che L'ESSERE SUPREMO ne senta compatimento né dispetto.

 

Uso sempre pietà non mai campato
Fulmino più vendette, e non mi adiro

 

Ama e vien riamato dal suo Verbo, dal figlio, da GESU' CRISTO, che fa la sua unica individuale e sostanziale manifestazione sulla terra, onde soggiunge;

Col verbo intento ed immortale Io spiro
Ineffabile amor, amante amato.
 
Ebbene nella citata pagina il Kremmerz scrive ancora:
"La profezia augurale dei Caldei, degli Egizii e dei Romani era fondata interamente su questa manifestazione della vita universale nella volontà occulta del grande ed intelligente Dio di tutte le verità.Ottavio di Jara scrisse prius enim devinobant Hebraei et per divinationem diligebant scripturas. Leggevano nelle lettere dividendole".
"Nelle manifestazioni grafiche il segno della volontà suprema, la profezia non è che in questo; l'alta magia è nell'interpretazione di tutta la natura come linguaggio dell'Unico Onnipotente ed Immutabile. La chiaroveggenza è nella sintesi d'impressione della natura universale. Tutti gavazzano e Geremia piange: tutti son ciechi e Geremia vede il nembo avvicinarsi come minaccia di Dio. I ciechi non vedono e la minaccia diventa inesorabile. Certe figure, certi segni, certe apparizioni misteriose non sono loquaci che ai veggenti".
E chi non vede che questi mirabili concetti sono sinteticamente racchiusi nella seconda quartina e nella prima terzina, dove Iddio dice di sé:

 

Son di tutti i possibili volume,
Posseggo sempre il sommo e sempre sono
palese, ed invisibile nel lume.

 
Ed infine l’ultima terzina è esplicata in questo periodo del signor Kremmerz che più in su si legge in pagina:
« Iehova è l’Ego sum qui sum, ed in lui sono tutte le verità; il Semoth dei cabalisti (scienza mistica) e il Sophisath (scienza della numerica); in lui e per lui tutte le manifestazioni della natura viva ed intelligente ».
 
Serve alla gloria mia l’empireo trono
Beato di me stesso Eterno Nume,
Solo, non solitario, IO SON CHI SONO.
 
Solo una parola divina ci poteva con questi versi dare un concetto plastico ed esatto della superbia divina, della divina grandezza. Se è vero che la parola è la materializzazione dell’idea, è l’atto generato dall’idea; queste parole, ordinate in versi, materializzano in modo sublimemente artistico l’essenza della gloria divina, su dove e come risiede, e quale essa è.
Ed ora man mano esporremo l’un dopo l’altro i diversi quesiti e le relative risposte, ottenute per mezzo del nostro medio.
1m Quaesitum.  — Quid est amor?
Responsum. —  Amor naturae vis insita est, cum qua diligentur omnia cum appetentia juxta genus suum ad unionem, fruitionem et conservationem. Ex amore oritur Orbo et Lex; cum qua ordinatur omnia ad universale bonum. Amor animalis affectus intensus est, cum quo animal aliquid adpetit, fruitur, amplectitur, et conservat cum interiori suavitate. Au tato creato sit amor, et Creator ipse Primus Amor. Si amor non esset, natura chaos esset.

1° Quesito. — Che cosa è l’amore?

Risposta. — L’amore è un insito impulso di natura con cui ogni cosa preferibilmente si ama con appetenza a seconda della propria specie per l’unione, il godimento e la conservazione. Dall’amore è derivato l’Ordine e la legge, mercè la quale ogni cosa è ordinata pel ben’essere universale. L’amore animale con intima dolcezza appetisce, gode, si ama e conserva. Nell’intero creato vi è l’amore. E lo stesso Creatore è il Primo Amore. Se amore non vi fosse, la natura non sarebbe che un caos.
 
*
*   *
 
2m Quaesitum. — Unde oritur Principium cognitarum Legum naturalium?
Responsum. — Auctor naturae est ordo, et ipsa natura est ordo. Non esset auctor naturae Creator nisi ordine cuncta creasset. Creatus est homo ad imaginem Creatoris. Propter felicitatem insitae hominis naturae Leges. Sublato ordine, nulla felicitas. Ubi nullus ordo, ibi tormentorum locus. Vis rationis sun naturae Leges. Ratio est ordo. Ubi non est ordo, ibi nec ratio. Ordo ergo Principium Naturae Legum.
2° Quesito. — Donde ha origine il principio conoscitivo delle leggi naturali?
Risposta. — L’autore della natura è ordine, e la stessa natura è ordine. L’autore della natura non sarebbe Creatore se non avesse il tutto creato con ordine. L’uomo è stato creato ad imagine del Creatore. Le leggi naturali sono innate nell’uomo a cagione della felicità. Tolto l’ordine niuna  felicità. Dove non vi è Ordine, ivi luogo di tormenti. Le leggi di natura sono la forza della Ragione. La Ragione è Ordine. Dove non è Ordine, ivi neanche Ragione. L’Ordine adunque è il Principio delle leggi naturali.
 
*
*   *
3m Quaesitium. - Si hetica principia sunt immutabilia, quonam Fato mutabilia sunt hominum scita!
Responsum. - En magna puaezio. Ad sessionem venite Padres. Quae sunt hetica principia? Nonne naturae leges? Quis auctor? Nonne Deus? Si immutabilis auctor, immutabiles leges eius, humana scita variantur, sicut variatur homo; mutabils homo, mutabiles opiniones eius. Ergo salutio non est Fati, sed facti; et est solutio profetitae veritatis.
3° Quesito. - Se i principii di Etica sono immutabili, come mai dal Fato poi le opinioni degli uomini divengono mutabili?
Risposta. - Ecco una grande quistione. Alla sessione venite Padri. Quali sono i principii di Etica? Non sono forse le leggi di natura? Chi è l'autore? Non è forse Iddio? Se è immutabile l'autore, immutabili sono le leggi di lui. Le cognizioni umane variano, siccome varia l'uomo; Mutabile è l'uomo, mutabili sono le sue opinioni. Dunque la soluzione non è mica del Fato, ma sibbene del fato, e la comprovazione è proprio della verità profetica.
*
*   *
4m Quaesitum. - quid est veritas?
Responsum. - silentium veritas est, quae potius tacendo discitur, postea loquendo praedicatur. Tempus tacendi, tempus loquendi Veritas est, per quam praesentia, proeterita et futura immutata dincantur. Veritas ipsa ad veritatis definitionem silentium ori imposuit, et tibi comendo in animo prudentiam, in vultu verecundiam, in lingua silentium, seu veritatem. Hac sunt veritatis characteres.
4° Quesito. - Che cosa è la verità?
Risposta. - Il silenzio è la verità, la quale piuttosto s'impara col tacere, poscia si propala predicando. L'opportunità di tacere, il bisogno di parlare è la verità, per la quale il presente, il passato e il futuro si dicono variati. la stessa verità impose il silenzio nella bocca per definizione della Verità, ed io ti raccomando nell'animo la Prudenza, nel volto la Modestia nella lingua il Silenzio, ossia la verità, che sono i caratteri della verità.
*
*   *
5m Quaesitum. - Anonimus Deum non crebit, quia Illum non cognoscit. Porba medioum illum cognoscendi, ut credat. Nequa valet adducere fidem, quia fides illi non est. Neque valet naturam videre et credere Deum, quia natura casu formata ab aeterno? 
Responsum. - Stultum cur Deum non credis! Hic rationes volo abducere quia reprobo Deus ab conditur. Deus jus manifestatur. Dilige Deum et tibi erit cognitio Dei. Dilectis Dei est manifestatio Dei. Homo indignius est Dei propter naturam corructam capax vero Dei propter primam naturam. Qui Deum nescit scitsum nescit. Si Deus non est, tu nihil es, aut illusio. Nam praeteritum transit, praeseus non est, futurum est iectum. Tu in vita non sistis, sed vivere sperat; felix non est, sed felicitatem anels: hoc insatiabile disiderium pendit ad futuram vitam permanentem et centrum felicitatis, quod est Deus Ergo propter naturam Deum, noscis, ex voluntate Deum negas.
5° Quesito. - L'anonimo Iddio non crede, perchè egli non lo conosce. Indicagli il mezzo di conoscerlo, affinchè creda. Né vale addurre la fede. poichè la fede egli non ha. Né vale fargli oservare la natura e credere iddio, perchè la natura è stata  ab eterno foramata dal caos?
Risposta. - Stolto; perchè non credi Iddio? Qui voglio addurre le ragioni perchè Iddio si occulta al reprobo. Egli si manifesta al giusto. Ami con preferenza Iddio ed avrai la condizione di Dio. La manifestazione di Dio è per i DILETTI di Dio. L'uomo è indegno di Dio ha cagione della sua natura corrotta, capace poi è di Dio a causa della peima natura. Chi iddio sconosce, sconosce se stesso. Se Iddio non vi è tu sei un nuente, ossia una illusione; Imperocchè il passato è passato, il presente non è, il futuro è l'obiettivo. Tu in vita non esisti ma speri di vivere; felice non sei, ma aneli la felicità; questo ingordo desiderio tende ad una vita futura permanente ed al centro della felicità, che è Iddio. Dunque tu naturalmente non conosci Iddio, e volontariamente neghi iddio.
*
*   *

6mQuaesitum. – Trinitas ministerium quod Theologi mirum in modum semper auxint, clare ac distincte explica, simulque doce, quomodo Deus est unus in essentia, Trinus vero in personis, omnesque inter se aequales?

Responsum. – Theologis sufficit fedes, Philosofis ignorantia, quia Philosofia non est Tribunal competens, ut comprehendere possit  hoc  tam sublime ministerium. Mihi vero convenit iter dirigere ad castum. Pater est voluntas, Filius est Sapientia, et Spiritus est Vivificatio. Voluntatis est imperari, Sapientia est disponere, et Spiritus est vivificare. In principio Deus singolariter creavit celum et terram. Cur increatione hominis pluraliter dixit: FACIAMUS  HOMINEM? nonne eum hac plurali tate voluit indicare Trinitatem ? et postea Sapientia Filii disposuit praeceptum Patris dicendo: AD IMMAGINEM ET SIMILITUDINEM nostram: deinde singulariter: ET INSUFFLAVIT, indest Spiritus Dei INSUFFLAVIT IN FACEM EIUS?  Voluntas DISTINGUITUR a Sapientia, et dpiritus a Volutnat et Sapientia. Eu tres persone distinctae realiter; et tamen Voluntas non potest exsister sine Sapientia, nec Sapienti asine Voluntate, nec Spiritus sine Voluntate et Sapientia; nec haec duo sine Spiritu. Ecce unitas Deitatis. Si in originale extat Unitas in Trinitate, etiam in immagine debet esse. Anima hominis componitur a voluntate intellectu, et spiritu vitae. Haec sunt realiter distinctae, et tamen Voluntas non potest Existere sine intellectu, nec Spiritus sine intellectu et voluntate. En Trinitas personorum in unitate animae. Si te ipsum non capis, nec capere poteris Unitatem in Trinitate.

 

6° Quesito. – Il mistero della trinità, che i teologi sempre in modo meraviglioso commendano, tu chiaramente e distintamente esponi, e ad un tempo insegni, in che modo Iddio è Uno in essenza e Trino nelle persone e tutte tre fra loro eguali?

Risposta. – Ai teologi basta la fede, ai filosofi l’ignoranza, perché la filosofia non è il Tribunale competente che comprendere possa un tanto sublime mistero. A me per fermo conviene indirizzare il cammino alla capacità. Il Padre e la Volontà, il Figlio e la Sapienza e lo Spirito e la Vivificazione.

Il comandare è proprio della Volontà, il disporre della Sapienza ed il vivificare dello Spirito.

Nel principio Iddio singolarmente creò il Cielo e la Terra. Perché nella creazione dell’uomo pluralmente disse: Facciamo l’uomo? non è stato forse che con tale pluralità volle indicare la Trinità? E poscia la Sapienza del Figlio dispose il precetto del Padre dicendo: A nostra immagine e similitudine; indi singolarmente: ED INSUFFLO’, cioè LO SPIRITO DI DIO INSUFFLO’ NEL VOLTO DI LUI? La Volontà si distinse dalla Sapienza e lo Spirito dalla Volontà e dalla Sapienza. Ecco realmente tre persone distinte, e pur non di meno la Volontà non può esistere senza della Sapienza, né la Sapienza senza la Volontà, né lo Spirito senza della Volontà e della Sapienza, né queste due senza dello Spirito. Ecco l’Unità di Dio. Se nell’originale esiste l’Unità della Trinità, eziandio nell’imagine esistere deve. L’animo dell’uomo si compone di Volontà, Intelletto e Spirito  di vita. Queste tre cose sono realmente distinte, e pur tutta via, la Volontà non può esistere dell’Intelletto e della Volontà. Ecco la Trinità di persone nell’Unità dell’Anima. Se tu non comprendi te stesso, non puoi capire la Unità nella Trinità.

 

Avv. VINCENZO LONGHI

 

Het gebruik van vardenafil beschermt oughout of uw lover niet tegen HIV infectie (het trojan dat helps veroorzaakt) for tegen andere seksueel overdraagbare aandoeningen. levitra 10 mg

Als oughout symptomen jeep misselijkheid, duizeligheid, pijn op fitness borst of wrist pijn bij aanvang lorry levitra no prescription fuente seksuele activiteit na vardenafil gebruik, moet u afzien lorrie verdere activiteiten of moet u het voorval fulfilled uw voorschrijvende martial arts styles involving zorgverlener zo snel mogelijk tegul bespreken.

Notify your doctor clomid without delay if you grow any visual complications and be careful when doing hazardous functions, especially under conditions of shifting floor lamps.

I cookie vengono utilizzati per migliorare il nostro sito e la vostra esperienza quando lo si utilizza. I cookie impiegati per il funzionamento essenziale del sito sono già stati impostati.

Accetto i cookie da questo sito.