1. Il primo principio della generazione degli uomini, degli altri animali e delle piante non è stato prodotto dalla terra, ma ne sono stati in ogni tempo la durata e l’adattamento. Poiché e necessario che le cose che sono nel mondo e che in esso sono adattate coesistano con lui. Il mondo essendo sempre stato, è necessario che le sue parti sempre siano coesistite con lui.

2. Io denomino parti del mondo il cielo, la terra e l'interval­lo ch 'è fra di loro, detto la regione media, che sempre tutti han­no dovuto esistere. Il mondo non potendo sussistere senza le parti, ma sussistendo per esse e con esse, dunque tutte le parti del mondo esistono necessariamente con lui, e se ne deduce assolutamente che le cose che sono contenute in tali parti coesi­stono con esse; per esempio il sole, le stelle, i pianeti coesistono con la terra e i venti: i cambiamenti dal freddo al caldo, dal cal­do al freddo nella regione media. Così dunque il cielo esiste ed è sempre esistito con le cose ch'esso contiene, e così la terra con le cose che essa nasconde e di essa nutrisce, e la regione media con le cose ch'essa racchiude.

3. Una certa sorta di esseri animati essendo stati collocati in ogni tempo in ciascun intervallo, ad esempio gli Dei nei cieli, sulla terra gli uomini e nella regione media i demoni; se si vuole essere logici occorre dedurne che la razza degli uomini è eterna dappoiché noi abbiamo provato che non solo le parti del mon­do esistono, e sono sempre esistite con lui ma che le cose che sono contenute in queste parti sono sempre esistite con queste parti.

4. Se si obietta che avvengono distruzioni e cambiamenti nelle parti della terra, il mare prendendo talvolta il suo corso in un altro letto, la terra essendo a sua volta allagata e ristretta dai venti e dalle acque che la insidiano, noi risponderemo che questi cambiamenti sono particolari: ch'essi non capitano e non capiteranno mai a tutta la terra.

5. Quanto a coloro che dicono che la storia greca comincia da Inaco Argia bisogna ciò riguardare non come un primo prin­cipio, ma come un cambiamento avvenuto nella Grecia la quale spesso è stata barbara e lo ritornerà spesso ancora. I suoi abitan­ti sono cambiati non solo per delle rivoluzioni umane, ma per effetto della natura, la quale in verità non è mai né più potente né più debole, ma è sempre più nuova, e prende un principio per rapporto a noi. Credo aver abbastanza parlato della natura del mondo, della generazione e della distruzione che avvengo­no in lui. Mi basta l'aver stabilito invincibilmente che tutto ciò che è, sarà nell'eternità; la natura sempre essendo da un lato attiva e in movimento; e sempre da altro lato passiva e in riposo e ancora, sempre da un lato dominante e dall'altro dominata.

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