Sommario. Denudare se stessi – La coscienza – Cogito ergo sum – Il Corpo Saturniano – Il Corpo Lunare – Il Corpo Mercuriale – Il Corpo Solare – Che cosa i latini intendevano per Corpus – dove principia l’integrazione dei poteri – L’auto suggestione guaritiva dei magnetizzatori – La volontà - Desiderio e speranza – La donna dominatrice del mondo – Il Corpo Lunare e il laboratorio delle false sensazioni – L’Illusione necessaria all’uomo – Il potere immaginativo – La Medicina Ermetica – La volontà come mezzo di guarigione – Il Mago Imperat – Ciò che si crea in astrale è realizzato in atto – Purità magica e purità religiosa – Il caduceo di Mercurio – Eros e Psiche – Mundus fabula est – La mitologia racchiude la sapienza dell’Urbe occulta – L’Amore è il fattore dei miracoli – La poesia è nella natura della materia – Volete e amate – Eros è fiamma e luce – Il maestro Ignoto – Che cosa è il magnetismo terrestre – I suoi rapporti con l’uomo – Le forze che emanano dalla terra – L’idea della redenzione –Le possibilità umane – La catastrofe dell’Atlantide – Sapere è scienza della coscienza – L’anima della Terra – L’origine del mondo – L’azione del magnetismo terreste sul corpo umano – Il miracolo di una cosa sola – Macrocosmo e microcosmo – Ogni corpo animato partecipa alla vita del globo – La catena di forze volitive – Che cosa è la direzione di efficacia – Suggestionare è suggerire – torna Saturno.

 

Discepolo. — Ho atteso con molta ansia questo Venerdì e questa ora di Sole perché volevo domandarvi un chiarimento su quanto riguarda il mettere a nudo il proprio individuo, il proprio sé, come un ritorno allo stato di natura, nella sua semplicità.

 

Giuliano. — Eccoci di nuovo alla confusione delle lingue: che cosa volete dire prima con la parola individuo e poi col ? Più in là direte: io denudo il me, l'ego, lo spirito, la personalità, ed allora tante parole, tante spiegazioni, tante parentesi, tante definizioni. Cominciamo col l'intenderci. Le parole di questo vocabolario quasi filosofico di noi stessi, e, più specialmente, della nostra coscienza, sono di un tessuto talmente elastico che il loro significato può allargarsi e restringersi a volontà. Per denudarci, secondo la natura essenziale nostra, cominciamo a ben determinare le parole che esprimono o debbono esprimere le nostre idee. Riferiamoci con semplicità all'atto di conoscenza delle nostre sensazioni e agli stati differenti sensitivi nostri, che si esprimono con una sola parola: la coscienza. Tanto possiamo parlare di noi stessi, per quanto ci è permesso di valutare i nostri atti, le nostre sensazioni esteriori o interiori. Dialogando noi due, valutiamo le nostre idee, ed, in sostanza, in maniera sintetica meditiamo su quello che diciamo e ascoltiamo. Il cogito ergo sum di Cartesio aveva origine nella coscienza dell'atto di pensare come frutto delle sensazioni di origine. Perché, quando le genti letterate insorgono contro le sensazioni, come unica base del meccanismo cogitativo o pensante dell'uomo, sono in errore sulla parola sensazione. Vi attribuiscono il solo significato basso ed elementare dei sensi colpiti da una reazione fisica e nervosa; ma sublimando queste crude e brutali ripercussioni per mezzo delle quali siamo a contatto della vita, voi avete parole astratte e idee che vi sembrano piovute dal cielo e non sono che deformazioni di sensazioni grezze che abbiamo ricevuto dal basso. Quindi dire: io penso, dunque sono, vale  dire: io sono in possesso delle sensazioni, dunque io esisto. Conclusione allegra: noi ci sentiamo grandi, piccoli, dotti, scemi, bene educati, offesi, padroni o servi, seconda la coscienza nostra, cioè solo per la valutazione che diamo ai nostri atti e pensieri prima e dopo che siano realizzati. Dunque la coscienza è Noi, in teoria ed in pratica.

 

Discepolo. — Ma Egel da una parte e Kant dall'altra, come il contemporaneo Bergson, vengono...

 

Giuliano. — Fateli venire dove vogliono, la nostra non è un discorsa di filosofia e uno studio comparato delle opinioni dei sublimi filosofi che hanno onorata l' umanità con le loro sapienti cocumere. Dovete ben capire che esaminandoci nelle idee e nei pensieri, negli atti sensorii e nelle ripercussioni impressionanti del mondo esterno, noi siamo egualmente dei filosofi, amici della sapienza, che è frutto della coscienza delle osservazioni. Dove esisterebbe la scienza sperimentale se noi non avessimo coscienza dell'esperimento? Dunque il nostro io, il , l'ego si compendiano nella sola affermazione dell' Essere che è la conoscenza e l'accettazione dell'esistente.

 

Discepolo. — Non pertanto queste parole di cui volete fare a meno, rappresentano cose diverse, quantunque nell'insieme sfiorano lo stato di coscienza e non sono integralmente la coscienza pura e semplice. Il sé vorrebbe dire la personalità profonda e più sentita che costituisce l'uomo, una qualche cosa di più essenziale che è l'individuo cosciente e incosciente insieme.

 

Giuliano. — L’Essere di Ermete Trismegisto, è l' Essere del Fui, Sum, Ero, cioè fui, sono, sarò, l'eterno e indistruttibile principio che si afferma in ogni vita. Ma voi ben sapete che i tanti metodi di scienze misteriose dell'uomo e per l'uomo, non lasciano intentato nessun mezzo per anatomizzarlo nei suoi componenti invisibili per poi dimostrare che, al momento della morte, un elemento va a ponente e un altro a mezzogiorno, e il nocciolo centrale si conserva per imbottire i fichi secchi. Noi dobbiamo sorpassare senza discussione queste piccole manie dello spirito religioso di popoli di gusti diversi. Dobbiamo pedestremente sapere che l'uomo è composto di carne, ossa, sangue, organi complessi e funzionanti con liquidi e essudati particolari (corpo saturniano) cioè corpo materiale visibile, che si rinnova consumando sé stesso e riproducendosi, come Saturno.

 

Discepolo. — Vi prego di non parlare troppo di questo Saturno interruttore perpetuo dei nostri dialoghi.

 

Giuliano. — Siate paziente, che è proprio il Dio della inquietante necessità della vita e della trasformazione. Man mano che nel corpo saturniano umano si addensano esalazioni e nubi della materia elementare costituente il Saturno, la vaporosa nuvolaglia si condensa in materia cerebrale e in tutta la rete nervosa, ed è sensibile a tutte le impressioni e alle reazioni dei contatti. E, mutevole come la luna, cangiante di aspetto, nascondente ora un lato, ora tutta se stessa come la luna, riapparendo ora in chiarezza ora in ombra poco scrutabile, come la luna, forma il corpo della coscienza e della mutabilità o corpo lunare.

 

Discepolo. — La Maria che posa il suo piede sul crescente lunare è simbolo cristiano cattolico.....

 

Giuliano. — ... e dei più significativi! La purità, la semplicità, la piana concezione dell'aspirazione a un non commosso stato di passione della terra, formano la mobilità della luna, che è l'astro della notte. Nell'oscurità pesante del corpo simboleggiato in Saturno e come Saturno, nella incertezza nebulosa del Corpo Lunare, di dubbia luce, vagante e mobile, crepuscolare e indefinita, sede dell' astrale dei Magi, zona priva di chiarezza, le immagini si arrestano, si formano, si deformano, si trasformano, si affacciano irriconoscibili alla coscienza o simboliche all'intelligenza. Questa, più mobile, più mutevole, più penetrativa, sorvola i mari torbidi e bui dell'astrale immaginativo e percepisce i caratteri divini delle interpretazioni auguste: il Mercurio, o Corpo Mercuriale della coscienza delle cose, viventi sull' estremo margine del centro di luce divina dell'uomo e del mondo, che compendia l' Essere eterno che si riproduce e continua, il Corpo Solare, o stella di splendore delle forze divine e della Eterna Luce.

 

Discepolo. — Ma anche voi, come i teosofi e gli altri, dividete l' uomo in quattro parti: Saturniana, Lunare, Mercuriale,Solare...

 

Giuliano. — Non confondete; non ho detto quattro parti, ma quattro corpi, ognuno dei quali è sublimazione del più basso, cioè del Saturno, padre di tutti gli altri. Ecco perché tutto proviene dal mondo della materia. La nostra Scuola Ermetica Italica procede nella sua analisi dal basso in alto, dalla Materia alla Luce, che è materia in stato di vibrazione; dalla Materia al Magnetismo, che è la potenziale specifica della sua atomizzazione; dalla Materia alla Trance, che corrisponde allo stato passivo della coscienza per la liberazione del Nume, che è intensificazione della Luce, perché, parlando, si crea e il verbum (parola) è fatto carne, cioè realizzato. Corpus, in latino, ha tanti significati diversi e concreti: Lucrezio gli ha dato il senso di materia e di elementi della materia, di sostanza, di atomi; Tertulliano ha scritto Spiritus,corpus sui generis, lo spirito è un corpo di natura sua particolare - ed anche nella chimica odierna gli elementi organici ed inorganici sono corpi, l'idrogeno e l'ossigeno sono corpi, come l'azoto e il mercurio. Il nostro organismo non ha parti oltre le divisioni anatomiche, ma i suoi componenti sono corpi di natura elementare e complessa, in modo che ogni atomo, molecola e cellula comprende specificamente questi corpi che sono, come origine, Saturniani, e poi, in istato di trasformazione, Lunari e Mercuriali, evolventisi e sublimantisi fino al corpo in vibrazione di Luce, che è Solare.

 

Discepolo. — Sempre per seguirvi con le vostre parole, non vedo la ragione di questa divisione quaternaria del corpo umano, quando poi si debba conchiudere che tutto è uno stato, una condizione, di essere della materia. La materia voi la prendete come tipo centrale della sublimazione posteriore del nostro organismo fisico, cioè del sangue e della carne nostra. Tanto vale mandarci alle lezioni di biofisiologia che si insegna in tutte le università.

 

Giuliano. — Sono chiacchiere le vostre. Quello che noi insegniamo è per noi necessario come l'alfabeto per leggere. La materia costituente il corpo umano è la stessa materia organizzata che la fisiologia e la biologia studiano... ma non al modo nostro, né come si studia in chimica. Noi del corpo saturniano non ci occupiamo pel suo stato funzionale come il biologo, il medico e il filosofo. Noi pensiamo a conservargli la possanza e la valitudine fisica, per quanto la natura ce lo consente in rapporto alla eredità raccolta dai nostri genitori. Ma procedendo in senso inverso dello sviluppo, dalla materia pesante alla sua sublimazione, noi determiniamo il comando del corpo mercuriale, quando non del solare, sulla carcassa che ci contiene. Ecco perché quel bel tipo dell'alchimista Filalete dice che il figlio più piccolo (vale a dire il corpo essenziale del Mercurio e del Sole) mette in catene il suo genitore e lo comanda. L'integrazione dei poteri comincia da questo. Dominare, ricostituire, rinnovare il corpo fisico rifornendogli non solo le perdite delle calorie e il sangue che si consuma, ma ridonandogli il principio di vita che noi abbiamo portato nella regione più alta. Da questa ribellione al Padre Carcassa del piccolo Mercurio (Ermete) è generato il nostro sistema di medicina, chiamato appunto ermetico. La autosuggestione guaritiva o curativa dei magnetisti e i suggerimenti di tanta brava gente che predica la volontà dell' uomo come la più forte sanatrice di ogni tempo, come idea parrebbe essere la nostra e invece non la è. Essi dicono: Vogliate guarire, abbiate la volontà di guarire e guarirete - ma vogliate si intende abbiate la volontà di guarire. E sapete dirmi voi ed essi che cosa è questa volontà? Non impallidite perché io non vi tratto da ignorante. Non vi dico che non capite, vi dico che non sapete che cosa sia il volere e il suo meccanismo di azione affinché generi la trasformazione delle cellule malate in nuove e sane. Fausto che beve nella coppa la preziosa tisana che lo ringiovanisce, ha bevuto cinquecentomilionesimi di grammo di volontà pura che un farmacista come Mefistofele, laureato all'università del Tartaro, gli ha preparato con lunga e replicata e centuplicata distillazione di tutto l'apparecchio nervoso dello stesso Dottore Fausto. Volere è tutto un gran problema. Ognuno crede di avere una volontà e di saperla adoperare a proprio beneficio, ma, caro amico, in questo molti si chiamano Cesare e Napoleone, e si chiamerebbero più propriamente degli scemi all'acqua di lattuga.

 

Discepolo. — Io non divido il vostro pessimismo. Se noi diciamo io voglio, è certo che esprimiamo un atto libero per realizzare una cosa che abbiamo come idea ben determinata.

 

Giuliano. — Piano, amico mio. Quando l'uomo dice io voglio, è passivo di un consentimento come di un piacere da provare. Dite ad un ammalato: vogliate avere l'animo vostro pronto a guarirvi il corpo, a volere energicamente che guarisca, ed è guarito. L'ammalato vi guarda con diffidenza; chi è lo scimmione che sta male e non vuol guarire? Tutti i malati vogliono guarire, nessuno vuol soffrire e patire. Eppure questa che si crede espressione reale di un atto di volontà non è che desiderio e speranza - due dei tanti mostri che incatenano l'uomo al duro guinzaglio della vita, attraverso le pene dell'inutile attesa. La donna, che nell'umanità non è che la volpe delle favole di Esopo, per ignorante che sia, per incolta che possa essere, intuisce che lasciando sperare e desiderare può portare Ercole armato di clava a fare il giro di una piazza vestito da pulcinella…

 

Discepolo. — Amate poco le donne? Ne avete opinione non grata?

 

Giuliano. — Non vedete che tesso l'elogio della sua astuzia, della sua finezza, della sua sensibilità? Sora femmina (stile francescano), è Sora Volpe, come tipo; non perché tutte le volpi siano astute e che tra le donne non vi siano delle bestie, ma l' intuito del maggior numero delle donne è un omaggio al loro Creatore e un atto ammirativo al serpente che sfidò il loro senso di penetrazione. Equiparare la donna all'uomo nella vita sociale, far credere che l'uno equivalga l'altra, è una illusione di conquista per la donna. Tutto ciò che è gentile, buono, bello, pieno di grazie, e che si completa nel vocabolo amore, appartiene alla femmina, che, sotto l’apparenza della schiava, ha in ogni epoca dominato il mondo. Vedete che non le ho in dispregio: quando saremo più progrediti e la società umana sarà liberata dai vincoli delle idee ereditate dalle ore selvagge, l'uomo e la donna non si calunnieranno più a vicenda, non si tormenteranno come nemici, non avveleneranno il loro cuore per il possesso e la gioia di vivere con la ignoranza dei valori liberi della loro coscienza. Maga per naturale sensibilità, la donna è una contraddizione per sola discordanza coi precetti comuni della vita ordinaria. Circe guarda istintivamente le piccole miserie della realtà e non può reprimere gli scatti della sua sensibilità che sono nei limiti della natura universale, la quale è una realtà anche essa, non convenzionale né legiferata per costituzione.

 

Discepolo. — Parole un po’ oscure che meriterebbero un più ampio commento....

 

Giuliano. — Il quale potete farlo voi, se avete piacere di intrattenervi su questo soggetto, appunto per confessare che la donna, se ne dite bene o male, se l'elogiate o la vilipendete, è sempre la dominatrice di tutti gli esseri creati, anche quando essi fingono di ribellarsi e minacciarla. Come nel mondo visibile, cioè il mondo esteriore delle umane imperfezioni, così in ognuno di noi il corpo lunare fa la parte della femmina, ricettacolo di tutte le impressioni e di tutte le sensibilità che ci colpiscono, ci tormentano, ci conturbano, ci soggiogano; ed è cagione di tutte le emozioni che, pel minimo pretesto, scuotono il nostro essere e lo deviano dalla realtà, visione serena della verità. Potete predicare nella vita sociale quanto credete e nel modo più aspro contro Colombina, giurare, appena civetta col primo che passa, che non le crederete mai più in eterno, che scapperete con una motocicletta appena vedrete una Colombina come lei, che siete sicuro che vi farebbe dei tiri peggiori.... ma, sbollito il primo sdegno, mezz'ora dopo, vi farete manodurre dalla più scema femmina che incontrerete nella più umiliante posa della credulità amorosa. In noi è lo stesso. Il corpo lunare, infido, ci illude – Colombina ci incanta. Le sue immagini si presentano come d'argento ed oro. Noi crediamo con fede ed ardore, e quando nella notte vaga dell'astrale si fa penetrante un raggio di sole, gli apparsi nobili metalli diventano squame di pesce. Giuriamo di non ricadere nella trappola, ma non sappiamo resistere a lungo. Nel campo astrale ritornano gli incantesimi e ritorniamo vittime del laboratorio delle false sensazioni, della poesia bugiarda, della tenerezza dell'anima nostra bambina, credula, fino a curvarci, schiavi della prepotenza della fantastica contorsione della immaginazione nostra. Ecco perché coloro che provenivano dai misteri iniziatici e dalla perfetta gnosi predicarono, senza essere compresi, che i sensi nostri sono ingannevoli, e che il mondo esteriore, così come appare, è una menzogna. L'intelletto umano, che è del corpo mercuriale, analizzatore più sereno, quando l'alone illusorio della Luna non lo vela, è il solo riduttore alla certezza. Colombina ci abbaglia. È femmina, giovane sempre, non invecchia mai, ci seduce e ci entusiasma. La poesia e le arti belle, le ore, i minuti, gli instanti paradisiaci della vita non sarebbero possibili se l'uomo non possedesse questa strana proprietà di fondare ogni suo godimento sull'illusione immaginativa delle sue sensazioni. Una forma di ebrezza, come per vino, per alcool, per oppio. Il teatro, la commedia, la tragedia sono finzioni. L' uomo, sempre ingenuo e bambino, ne prende diletto. Si assiste ad uno spettacolo sapendo che è un artificio, una favola inventata da un poeta, ma nel momento che si assiste e si ascolta, si dimentica che è favola, vogliamo dimenticare e dimentichiamo che la scena è una bugia preparata per ingannarci, che abbiamo pagata la nostra sedia, che l'artista è un uomo pagato e, se fa la parte di Re Menelao, non è un Re di Sparta: non per tanto l'emozione ci prende, scattiamo in applausi, commossi, e se l'attore trafigge Paride con una spada inverosimile di cartone, gridiamo: bravo! E se l'illusione fosse per l'uomo necessaria come il pane? L' intelletto, spostato nel rinvenimento della giusta misura, si traduce in volontà nella percezione immaginativa della cosa da creare. Ecco perché nella magia creatrice la immaginazione delle cose ben definita, pittorica, miniata, cesellata nei più fini e definiti particolari, è volontà in atto, e creazione. L'Ermetismo, nella sua pratica magica, è per questo un'arte grande, ars magna - e l'ermetista e il mago sono artisti di cartello. Questo potere immaginativo pochissimi lo posseggono per natura: sono quelli che hanno precedenti storici della tanta screditata arte magica che mostrano una tendenza ad esercitare questa perfetta forma realizzante della volontà, e, molto spesso, gli isterici e i nevropatici impressionabili, si ossessionano cosi, senza creare niente, come per soffrirne solamente. Questo che ho detto mi pare che sia cosa chiara pei bambini lattanti.

 

Discepolo. — Chiara per modo di dire: voi credete di essere limpido e che tutti vi capiscano, ma benché le idee siano semplici non mi sento di rispondervi affermativamente. Ho capito che noi abbiamo un corpo organizzato di materia, da cui si evaporizza un secondo corpo interiore di materia più tenue, e da questa un terzo corpo più sottile e breve che in sé contiene il sole, cioè il fuoco, principio di vita nell'universo. È così? Ora l'intelletto, la memoria, la volontà che l'antica filosofia diceva che fossero le tre parti dello spirito o anima dell' uomo, per la Scuola Ermetica sarebbero delle virtù del corpo Mercuriale.

 

Giuliano. — Ho detto Intelletto e Volontà. La memoria è meccanismo sottile di altra podestà, con altra sede, con altra divisione.

 

Discepolo. — Vogliate spiegarmelo.

 

Giuliano. — Spiegare come? Con una altra chiacchierata filosofica come ve la farebbe meglio un professore di liceo? Venire a rilevare un piano topografico per dire: qui risiede Pompei, là Ercolano, e più in là Aquileia, è opera oziosa, verbaiuola, che può riempirvi la testa di belle chiacchiere discutibili che lasciano il tempo che trovano. Io vi spiego elementarmente che cosa pensiamo noi e come ed in che modo differiamo, nella maniera di considerare l'uomo nella sua sintesi, dagli altri che fanno la filosofia come in tutte le scuole s'insegna. La dimostrazione che la nostra sia la sola verità, bisogna che il Discepolo dell'ermetismo la raggiunga da sé: montare dal basso all'alto, da Saturno alla Luna e da questa al Mercurio cum grano salis, se mi spiego bene. Poiché non dovete dimenticare che quel pizzico di sale, che dà sapore alle vivande scipite, è necessario per trovare il senso giusto delle cose che pur dico con chiarezza grande nei limiti delle espressioni umane. Dovete riflettere, e non dimenticare, che come è assurdo coi metodi ordinarii dello sperimentalismo dei gabinetti universitari esaminare e controllare i fenomeni delle occulte forze umane, così è sciocco credere che il linguaggio umano contenga tutte le parole che possano esprimere, e quindi dare con esattezza, le sfumature e la colorazione del mondo interiore umano. Avete osservato quante parole nuove, mezze di origine greca e mezze ostrogote, si formano ogni giorno in medicina, in psicologia, in psichiatria? Ebbene ognuna di esse vuol indicare un fatto di osservazione oggettiva: il medico, il psichiatra, il neuropatologo osservano ed esaminano la manifestazione morbosa in un ammalato e non su dì sé stessi. Figuratevi poi che incomprensibile vocabolario verrebbe fuori se dovesse l'ammalato creare le parole per ogni sensazione patologica! Dunque abbiate la saliera sempre a portata di mano. Vi porto un esempio recentissimo. Vi ho ricordato che l'Institut Metapsychique International de Paris ha favorito gli studi ed ha presentata bene agli studiosi seri questa nuova scienza del valore umano, ma ha cominciato col creare la metapsichica che sarebbe la scienza del metapsichismo, cioè l'elemento supernormale della natura di eccezione. La metapsichica si divide in metagnosia (che è la conoscenza supernormale) e la metergia (azione supernormale); questa metergia a sua volta si divide in metapsicorragia, che è spontanea ed involontaria manifestazione del metapsichismo e in telepatia, emissione di pensiero o sofferenza o passionalità, verso persona che ci interessa, o nell'agonia o durante un'angoscia. E poi un mondo di vocaboli nuovissimi che si susseguono, pei quali occorrerebbe un vocabolario nuovo metapsichico: meteterica, metabiotica, metacinetica, metafotismo, ectoplasma, teleplasma, metafanico, epifanismo, e altri che non mi vengono in mente. E credo che questo sia poco, perché non stiamo ancora a definire le perturbazioni interiori e a nominarle. Ed allora?

 

Discepolo. — Ricorderò il vostro consiglio.

 

Giuliano. — Per ritornare all'argomento della medicina Ermetica e alla volontà come mezzo di guarigione, vi dirò che nell'ermetismo magico tutta l'attività interiore volitiva consiste nella plastica immaginativa dell'uomo. Ho detto tante volte: immaginate bene e vi avvierete alla creazione di una volontà onnipotente in voi. Vi ricordate tutti i recenti esperimenti che vi ho fatto eseguire per riprodurre mentalmente un oggetto visto? Vi ho presentato un oggetto qualsiasi e vi ho pregato di guardarlo bene. Poi vi ho detto di chiudere gli occhi e di riprodurre in voi, naturalmente, la figura della cosa vista in ogni suo particolare. Tutti mi dicevate prima che il far ciò è la cosa più facile del mondo, ma in pratica avete sperimentato che non è tanto semplice ed agevole.

 

Discepolo. — Ho constatato che bisognerebbe esercitarsi pazientemente per ottenere una esatta riproduzione, come per fotografia.

 

Giuliano. — Quale più perfetto apparecchio fotografico del cervello umano? Anzi quale superperfetto apparecchio di rapide fotografie movimentate per cinematografo, prontamente mutate in positive? Ma... non si fissano queste vedute! Si cancellano rapidamente, si affievoliscono, illanguidiscono e scompaiono nell'incosciente, l'archivio delle impressioni dimenticate, da cui si evocano le sintesi figurative della memoria sommaria delle cose sentite e viste. Ora pochi come voi, hanno compreso la utilità e la necessità di questi esperimenti. Fissare l' immagine, riprodurre mentalmente, nella camera oscura del nostro corpo umano, questa cosa vista e ritratta, è una necessità dell'operatore ermetico, perché è una metà dell'alfabeto che dovrà scrivere in noi l'atto volitivo. Jubeo, comando. Il mago imperat. Comanda ai diavoli e impera sulle forme, con un libro a triplo sigillo salomonico, che l'ermetista integrato sfoglia nel suo interiore in immagini che può perfino proiettare per rendere sensibili e reali.

 

Discepolo. — Cum grano salis.

 

Giuliano. — Assolutamente, sempre con la saliera pronta.

 

Discepolo. — Non la perdo di vista.

 

Giuliano. — Immaginare bene vuol dire concepire l'idea della cosa da creare o da modificare nella sua visione reale, nell'astrale, cioè nel campo interiore senza luce, dove risiede quell'utero inafferrabile della creazione umana che produce i fantasmi della pazzia religiosa e che, o partorisce il genio delle grandi eccezioni umane nell'arte e nella scienza, o il mago possente al limite del bene e del male, tra il divino e il diabolico. Siate ammiratore del superuomo nelle idee semplici. Non nella pazzia del Nietzsche che raggiunge la insensibilità del supremo orgoglio, ma nella umanità latinamente intesa, nella protezione dei confederati nell'idea della giustizia, considerata come spirito di reggimento della società degli umani. Gli stregoni veri, o quelli che sono passati per tali, o quelli che hanno tentato di far male a nemici loro, son sempre partiti dall'assioma che tutto ciò che si crea in astrale è realizzato in atto. Le cose magistralmente pensate sono fatti veri, perché diventano reali. E se i sogni impressionanti per la loro verità, invece di essere premonitori, per la loro perfezione di forme in astrale fossero creatori? Le stregonerie di amore e di possesso, fatte con le statuette di cera, hanno questa origine. Trafiggendo la regione del cuore con un ago, il maleficiante immagina il pugnale che immola alla morte il suo nemico. Ma chi è quell'uomo capace di simile atto di potenza, che possa stabilire in idea la creazione di un assassinio a distanza? Dove sta quest'araba fenice di essere vivente che è capace di produrre un tal fenomeno, e che possa avere con tale onnipotenza un animo malvagio? L'ermetismo esclude il possesso di virtù supenormali senza il cammino ascendente verso la bontà assoluta che è amore per gli uomini e protezione per i deboli e gli inermi; s'intende i poveri dello spirito e della carne, nella massa della plebe e della folla. Anzi constata in una maniera continuativa che i discepoli che hanno l'animo purificato da ogni immondizia di odio, di avidità, di concupiscenza, di violenza, di prevalere, sono quelli che nella serenità superiore a tutte le miserie volgari riescono perfettamente ad addestrarsi nella figurazione immaginativa.

 

Discepolo. — Questa è quella che si chiama purità?

 

Giuliano. — Si, purità magica e ermetica, e non purità religiosa, che è cosa che non ci riguarda... La nostra purità, integralmente intesa, è la neutralità cosciente ed inalterabile che noi conserviamo rispetto ai nostri simili. Ogni odio e ogni amore, direi ogni interesse dell'operatore ermetico nella riuscita di una cosa voluta, rende inutile, annulla, distrugge il risultato aspettato. Per questo vi ho detto che il sentimento della giustizia, il profondo e inalterabile concetto che la divinità è magistralmente giusta, che il senso di questo sovrano equilibrio del nostro Essere che non sa far cadere la coppa della bilancia che pesa meno, è l'unico fattore di ogni progresso nostro verso la reintegrazione. Esiste uno ostacolo che ci avversa ogni volta che il nostro Essere barcolla e tende al male. Per questo, noi ermetisti, ridiamo dei pretesi stregoni. Perché la Medicina Ermetica facilmente ottiene dei risultati miracolosi? Perché in aiuto dei malati non si può accorrere con odio, nessuno può aiutare (o averne la volontà) un infermo a cui si voglia male: sarebbe in contraddizione col fine dell'opera.

 

Discepolo. — Ma ritorniamo appunto alla vostra Medicina: vi prego di farmi comprendere, con chiarezza, questo sistema medicale che voi prescegliete tra tutti i differenti metodi. E certamente non credo che tutto si arresti alla determinazione della volontà intesa differentemente dal come la intendono gli altri. E neppure credo che l'unico meccanismo sia questo di immaginare bene una cosa per determinarne l'atto volitivo e nello stesso tempo guaritivo. Il vostro ragionamento non coincide con l'aiuto modificatore dei magnetizzatori che fanno ripetere cento volte al giorno: io son guarito per creare una guarigione bella e propria; a voi questo non pare un atto di volontà...

 

Giuliano. — È un atto di fede. È assurdo che io malato dica: son guarito, perché in realtà io sento che sto male; dicendolo io compio un atto di fede o passivamente evoco l'immagine della guarigione. Credo quia absurdum. Ma la nostra Medicina è più complessa, più semplice e più filosofica. Avete mai visto il caduceo di Mercurio? È l'insegna dei farmacopoli di tutti i continenti conosciuti. Un bastone (virga), come scettro di comando, con due brevi ali alla cima. Due serpenti vi si attorcigliano sulla estremità superiore. Giove, il figliuolo di Saturno.....

 

Discepolo. — L'antipatico.

 

Giuliano. — S'innamorò di Rea, che, per nascondersi, si cangiò in biscia. Giove si mutò in serpente. Mercurio, ottimo sensale di matrimoni, li riunì intorno alla sua verga. Altri credettero che Mercurio incontrasse due serpenti irati: gettò il suo bastone a terra, e i serpenti si abbracciarono con amore. Altri dissero che il bastone pastorale fu donato da Apollo a Mercurio, in riconoscenza di avergli Mercurio permesso di attribuirsi l'invenzione della Lira; e il bastone fu simbolo di pace. Valeva a riconciliare i nemici, i rivali, i contendenti, gli innamorati in discordia.

 

Discepolo. — Non vedo il senso farmaceutico nella favola.

 

Giuliano. — ...In seguito fu simbolo di pace. Più che di pace, di Amore. Scrivete sempre questa parola Amore, con lettera maiuscola, e, se la pronunziate solamente, levatevi il cappello. Se non avete il cappello, inchinatevi come dinanzi ad una divinità. Esiodo disse che questo dio Eros esisteva prima del Caos. Eros, Amore, fu quello che Psiche amò nelle tenebre della notte, nella dolce incantagione della incertezza, del dubbio seducente di lunghe ore di passione. Fu Eros che la curiosità di Psiche fugò con la lucerna quando volle scoprire le sembianze del mostro.

 

Discepolo. — Ma è una lezione di Mitologia la vostra. Saturno, Giove con Rea, Eros, Psiche, Apollo, Mercurio...

 

Giuliano. — Non mi posso servire della religione bramanica per aprire un piccolo spiraglio di luce crepuscolare nella vostra magnifica testa! Ricordatevi che fummo latini, italici e greci immigrati, e che la Mitologia nostra, screditata dai rispettabili lampioni dei Santi Padri, è la più fine tessitura favoleggiata degli elementi filosofici della mente umana. L'iniziatura orfica non so per quanta parte contribuì a farla cosi profondamente significativa, né so se i Pitagorici vi comparteciparono con elementi essenziali e non pittoreschi. Nel cristianesimo cattolico l'orientazione è diversa, fin dalle origini, che furono dissolutive e antiromane: religione plebea, dall'aria comunista, diventata più tardi conservatrice e combattiva. Come abbiamo in noi un elemento femmina, conserviamo un corpo mercuriale. Fra il principio Solare o Apollineo, e la Luna cangiante; tra il Mercurio che si solleva ad altezze inconcepibili e Saturno grave che, pesante, ci mantiene legati alle necessità della vita, si cela il fabulosus Cupidus che arde in olocausto a Venere, sua madre, i cuori dei vivi, e così mal si cela, che par che dica, come in Esiodo, io fui prima che il Caos fu. L'amore quaggiù e lassù, è la chiave dell'enigma di tutti i cuori. Visione di vita e di morte. Il divino sagittario, che i pittori ci han trasmesso rappresentato da un puttino, è il più vecchio di tutti i bambini dell'universo. La biofisiologia delle università non lo studia. Lo esamina tra le passioni umane, causa di patimenti, di risse, di tanti reati comuni. Ignora che questo, che pare un fanciullo incosciente e divertente, decide di tutte le trasformazioni in natura, materia e spirito. Tra i minerali, tra le piante, tra i batteri e gli animali di tutte le specie, questo piccolo dio vecchio, che si chiama Amore con l'A maiuscola, è la causa delle mutazioni delle forme e il generatore di tutto ciò che è nuovo o rinnovato.

 

Discepolo. — Viva la favola!

 

Giuliano. — Gridate bene e sapientemente. Fabula è tutto ciò che è detto e parlato, anzi tutto ciò che è detto e vissuto. Mundus fabula est, anche il mondo è una favola. Guardatevi nella grave materia: nato debole, poppante al seno materno, infante, fanciullo, adolescente, giovane forte, adulto, declinante, vecchio, passate per lo stacco della morte, ritornate, ricominciate, ridiventate cenere. Siete voi stesso fabulosus, e tutta la vostra esistenza è una favola pittoresca. Quando vi sarete abituato a questo salire e ridiscendere, non dalla terra ai cieli, ma dalla fossa mortuaria sulla superficie della terra, la favola diventa amena se conservate il ricordo di quel che foste, soffriste, godeste prima di ora ed il senso del comico vi pervade e vi fa domandare se alla porta del campo santo non sia più appropriata una statua di Stenterello o di Arlecchino. Viva la favola, ma convenite che, venga o non venga dalla iniziazione orfica, la nostra magnifica e pittoresca mitologia, piena di verità profonde simboleggiate, di poesia, di soggetti e rappresentazioni artistiche, è il più perfetto capolavoro della mitomania della razza nostra. Il grande Occidente Latino e Italico ha distillato in essa tutta la sapienza della occulta Urbe, della eterna capitale del buon senso e della verità.

 

Discepolo. — Bisogna che io la studi bene... ma chi me ne dà il tempo?

 

Giuliano. — Saturno.....

 

Discepolo. — Mandatelo via, voglio godere un altro poco tutte le idee così curiose che avete la bontà di espormi.

 

Giuliano. — Dicevo semplicemente che Saturno, armato di clessidra, vi darà tutto il tempo che volete. Studiare non vuol dire solamente far la gobba sui libri, vale comparare, osservare, riferirsi ai termini delle cose avvistate nei simboli, tradurre nel linguaggio delle cose reali e comprenderne il significato. Io non dico cosa nuova. Che può esserci di nuovo sotto il sole, quando sono scomparsi mondi e civiltà di cui non abbiamo memoria, nè coscienza di ciò che furono? Quello che ho fatto io, fate voi stesso: non vi fermate mai alle prime apparenze delle cose, non vi mescolate ai volghi, alle plebi del sapere umano che guardano alla vita come ad una proiezione cinematografica; conservatevi puro, nel senso che vi ho detto prima, di ogni preconcetto, e cominciate a stabilire che ciò che si vede non è la realtà. La quale non sta nella visione della materia o dei corpi che si muovono e si agitano, ma nello spirito, ma nella significazione della cosa che si presenta, a cui sovente si dà un valore e un senso che non ha. E se l'apparenza nascondesse un atto di copula tra due anime in una fusione di possesso e di pace? Lo sapete voi? Siate attento: nella medicina ermetica l'autoguarigione di tutte le infermità e di tutti i morbi arriva inesorabile, come l'ora del sonno e dell'appetito, se l'immagine curativa, al di là di tutte le teorie delle scuole mediche, è fatta bene. La volontà di guarire si conferma nell'intelletto del male da scacciare. Vi è uno sponsale interiore tra il principio Sole luminoso e la Luna opaca; il Mercurio, figlio, rapporta a Saturno il comando divino. La guarigione arriva, può ritardare, ma arriva. Amore (con la lettera maiuscola) è il vecchissimo fanciullo che ha provocato il miracolo della ricostituzione. Riferiamoci alla medicina Ermetica, nella cura dei malati fuori di noi. Un guaritore ermetico e un infermo. Il primo, serpe maschio, Giove; il secondo, biscia, Rea. Se Amore non interviene, Ermete non nasce e non opera, non porta al Saturno dell'infermo la grazia dell'influenza divina. Divina? Si, degli dei celati nell'ombra, nei cieli della mente di Giove trasmutato in serpente. Traducete: se tra il malato e il suo guaritore non corre amore, se il guaritore non prende in un amplesso dolcissimo l'anima del suo malato, e nell' unione perfetta il potere della sua vitalità solare non inonda il corpo sofferente, il piccolo miracolo non avviene. Ci vuole Amore.

 

Discepolo. — Io direi fede.

 

Giuliano. — Avete letto qualche libro del tempo di Charcot! Non è fede che solamente nell'infermo. Il guaritore è amore in atto. Chi si sente voluto bene, cioè amato, si sente attratto, come da una calamita, dall'amoroso. La sua anima è un fiore che si apre. Sente il riflesso dell'amore, vi si riscalda, ed ha fede. Il medicamento ermetico che è spirito,intenzione, efflato, immagine, è distillato nel lunare dell'infermo. Arriva il piccolo miracolo di una cosa sola.

 

Discepolo. — Che vuol dire miracolo di una cosa sola?

 

Giuliano. — Che il miracolo è compiuto, miracolo di pace. Come intorno al caduceo due serpi

nemici si sono allacciati, Mercurio vibrante ha detto: Amore e pace. O anime elette! Voi che studiate leggendo e guardando con gli occhi penetranti fuori le illusioni della materia e nella materia stessa, pensate al miracolo nascosto dalla lenta visione: sotto un raggio di amore, potente, accolto tra passione e fede, la cellula dei tessuti si sfalda, si ricostituisce, sana insomma e la vita cammina. Il cervello non sente più il pungolo del dolore, ricompare il sorriso, la calma, la salute: il miracolo di una cosa sola è compiuto come miracolo di amore.

 

Discepolo. — Non vi è della poesia?

 

Giuliano. — Vi è tutto un poema. Perché la poesia è nella natura stessa della materia. Non vi è nessun naturalista, nessun chimico, nessun fisico, nessun astronomo che degnamente siano tali e di reale valore, che innanzi al fenomeno della vita e alle evoluzioni creative e distruttive degli atomi, al trasmutarsi delle forme e alle relatività delle leggi della natura vivente, non diventi poeta e grande poeta! La fonte di ogni poesia è il gran libro della Natura: Poeta, vate, è colui che sta a contatto coi numi, i vecchi numi.....

 

Discepolo. — Cum grano salis.

 

Giuliano. — ...che elaborano l'atto di aumento e di decrescenza della vita delle cose vive. Dite poesia? Ma avete nelle notti di primavera assistito a quella musica e a quella poesia di collaborazione tra i fiori olezzanti e le farfalle bellissime, affinché la fecondazione pervenga alla continuità della flora? Una lezione di anatomia, su di un cadavere, in una sala di dissezione, pare orrida e immonda cosa, ed è un immenso poema di malinconia per l'assenza della vita in un complicato organismo, a cui la corruzione della carne fornisce vita nuova nel disfacimento putrido della carogna. Non correte ad emettere giudizi che vorrebbero essere dommi ed assiomi. Dove è presente Amore ivi è tutta una cantica impareggiabile di un nuovo stato di essere e di sentire in noi. Da questo punto di vista nessun atomo dell'universo sfugge alla solennità di note armoniose o di parole scelte tra le più nobili per esporre un inno di commozione per compenetrazione alle cose esistenti. La medicina ermetica, ve lo ripeto, è volontà e amore. Non scendete ai particolari. Non fate come i poverissimi di comprendonio che cercano gli elementi, e ben precisati, come per raggrupparli in una minuziosa costruzione di una ricetta per far crescere la barba agli eunuchi. Volete e amate. Queste sono due grandi parole e le due chiavi che aprono il sacrario. Volontà vi ho spiegato che cosa sia e come la s'intende.....

 

Discepolo. — Cioè mi avete detto che per volere bisogna immaginare bene....

 

Giuliano. — Concepire, immaginare, ritrarre bene l'idea, poi sentirsi nello stato di verità, d'accordo, ed in coscienza, della cosa pensata. È un atto di volontà, sia che la parola esprima il pensiero volitivo, sia che non lo esprima. La volontà è perfetta quando in coscienza l'idea plasmata è idea vissuta. Pace tra idea immaginata e coscienza, volontà in azione, Amore interviene e feconda.....

 

Discepolo. — Anche qui ci bisogna il grano di sale, perché Amore, dio mio, non sarà né quello di Platone, né quello del cuore di Gesù, né quello di Casanova e di Don Giovanni di Marana.

 

Giuliano. — Amore è amore. In latino Amor letto alla rovescia è Roma. Definire un sentimento, una sensibilità, una sensazione è risolvere l'enigma più astruso. Prendete sale e pepe e teneteli pronti. Esiste per l'ermetista e pel mago un senso di Amore che nessuno degli umani della plebe conosce. Non perché sia una forma tanto aristocratica che solo delle persone di una categoria selezionata possano intravedere, poiché, come un redentore, questo Eros si affaccia alla coscienza di tutte le creature umane. Come un buono a niente, questa sua figura incerta, non seducente per i mangiatori di polli freschi e per il bisogno di imitare i più stupidi e vanagloriosi, è discacciata come vile ed oziosa. Chi volete che esca dalla corrente comune, col senso comune contraddittore, che si raffini lo spirito dei sensi per accogliere un incerto amico, forse un reprobo non naturale? Questo Eros, come Lucifero, è fiamma e luce. È turbante. Si presenta come un demonio nell'oscurità della notte interiore. Mefisto? No. Satana? Neanche. Forse tentatore, forse preparatore. Al bivio vi agita e vi turba? La vostra angoscia vi opprime. Rivolge la sua parola alla vostra Psiche. Scende per sedurla, per incantarla, per prenderne possesso nella tetra notte di dubbio e di aspirazione ai cieli della favola. È il precipizio della turbante pazzia e il cammino per assurgere alla creazione in un campo di attività mentale, mentre l'immortalità dell' uomo si confessa vera e reale, e la paura vi trattiene. Vi si oppone o la fede religiosa, o l'incredulità, o la mostruosità del primo sentimento di separazione...

 

Discepolo. — Vorrei procedere in maniera positiva, ma voi di qui e di là diventate un'anguilla. Riconosco che ciò che mi state dicendo su questo Eros speciale è una pagina di un lirismo oscuro, perché questa specie di Eros nebbioso e nebuloso io non lo identifico.....

 

Giuliano. — Vuol dire che lo avete fatto passare sorridente quando egli è venuto a voi. Gli avete sorriso scetticamente, beffardo, e sarete andato a baciare la mano ad una giovane e atletica giuocatrice di tennis dalle caviglie elastiche. Non v'è creatura che non lo riceva e non abbia ricevuta la sua visita. Cavaliere delle pallide notti stellari, egli ha parlato certamente anche a voi. Tutto vi avrà detto, avrà interrogato la vostra Psiche, e tra una sigaretta ed un'altra gli avrete dato il vostro saluto ed avrete, in un monologo da furbacchione, pronunziata la vostra sentenza inappellabile: oh! Queste ore di vanità vuotissime e di fole, in cui le più scempie idee vi montano al capo, tra il brio di un bicchiere di buon vino e il desiderio inafferrabile di un amore senza la figura di una donna, un amore come deve essere quello dei poppanti, degli idioti...

 

Discepolo. — Fermatevi. Ricordo qualche cosa di simile, poco prima e qualche tempo dopo la pubertà. Delle notti serene e profonde di maggio. Mi levavo dal letto, avevo voglia di scrivere le mie confessioni...Che fanciullaggini! Un invito, che mi veniva da una voce remota, mi portava alla finestra che guardava sul giardino, sembrava che tutte le finestre delle altre case si popolassero, qui e là, di figure di donne in bianco, come spettri, come anime in amore, come anime trepide in cerca del lontano desiderio di un'anima gemella... Ma se volete accennare a questo genere di amore da adolescente, pieno di sogni, senza meta, vi avviso che il medico di famiglia lo spiegò a me e alla mamma: era una crisi della pubertà, occorrevano lunghe passeggiate, moto, ginnastica, poco studio, riposo moderato affinché l'ozio non mi infemminisse, dormir duro... Insomma ripresi, e il periodo delle illusioni notturne delle anime invocanti all'amore cessò... Non certo a questo amore indefinito e indefinibile da fiaba voi volete alludere?...

 

Giuliano. — Chi ve lo dice e chi può dirvelo? È trasformabile a sua volontà questo signorino. Claudio di Saint Martin lo chiamò il Maestro Ignoto. Velato. Bendato. Appare. Dispare. Improvviso come la folgore. Vi intenerisce fino alle lagrime. Vi commuove da farvi singhiozzare. Vi sorride. Scacciato dispare... e non ritorna più.

 

Discepolo. — Ed è un bene. Questa specie di Eros è il germe della follia: credetemi, io non so se sia stato proprio lui a visitarmi, ma vi assicuro che il medico mi guarì con mio gran contento. Mi sembravo come ammattito.

 

Giuliano. — Bene? Male? O ottimo Discepolo, e che ne sapete voi? Forse una vita mentale e dello spirito vostro, nuova e diversa dalla attuale e da quella che il vostro medico sospettava, avrebbe a quest'ora mutata ogni meta alla vostra esistenza.

 

Discepolo. — Dicevano che sarei finito al manicomio.

 

Giuliano. — A quale? Non siamo noi sempre circondati da alienati anche tra gli uomini che con noi convivono? Così tutti lo perdono; quelli che eccezionalmente lo invocano dopo per riconquistarlo, possono ritrovarlo a stento, se da essi in epoca propizia è stato messo alla porta e fugato. Ma il mio scopo, se rispondo alle vostre obbiezioni, è di accennarvi gli elementi, i fattori di quella medicina che noi chiamiamo ermetica e il vasto campo di applicazione di queste teorie che riportano l'uomo alla sua natura e l'individuo alla storia del suo passato, rivificandolo. Volontà, intelletto e Amore sono i tre componenti il gran farmaco universale degli alchimisti. La nostra scuola non può scegliere un campo di applicazioni più vasto, meno soggetto alle passioni umane, più facile a farci conservare e operare senza scopo utilitario. La Medicina Ermetica è una scienza applicabile a tutti i casi della vita, e a tutti i disastri corporali e spirituali di questo grande animale che i latini chiamarono Homo, da Humus che è terra, fango, creta. Alla sua conservazione, al suo sviluppo, alla sua evoluzione concorre l'elemento terra che lo ha prodotto e gli presta i materiali necessari al suo corpo saturniano. Le forze che lo hanno fatto sono terrestri come i materiali della sua conformazione. Il magnetismo.....

 

Discepolo. — Ritorniamo ai magnetizzatori subito? Ecco che piantiamo là questo Eros che cominciava ad interessarmi. Vi ho già detto che, con Saturno sempre in vista e con il vostro metodo di non dire mai tutto esaurientemente, non posso farvi le mie congratulazioni.

 

Giuliano. — Vi prego di non farmi ripetere ciò che a sazietà ho scritto e ripetuto tante volte. L’ermetismo, la magia, lo psichismo e le altre dottrine di questo genere non s'insegnano col metodo comune, e come si apprendono in tutte le scuole le altre discipline. Il maestro d'ermetismo espone gli elementi delle teorie e delle pratiche nostre. Il Discepolo li lavora e li studia nel suo laboratorio più remoto e monta verso la realtà della pratica e della realizzazione ermetica. Quindi, se aspettate da me regole precise, ricordatevi anche che 1'ermetismo è una dottrina e la magia è un'arte, e il senso artistico vi guida nei dettagli più particolari. Vi ho parlato di questo Eros psichico che apre la rosa della vostra anima verso le regioni dell'infinito, ve ne ho dato i caratteri per identificarlo nel caso lo troviate sulla vostra via. E il resto non è indispensabile e lo lascio alla mercé vostra. Passo innanzi per studiare altre forze potenti che agiscono per diritto materno su l' uomo. E comincio ad accennarvi al magnetismo, non quello dei magnetizzatori, ma al magnetismo terrestre che è una forza scientificamente nota e studiata nella fisica, quella forza che la bussola del nostro Flavio Gioia svelò ai marinai per indicare la via sugli oceani, quella che ha rapporto con l'ago calamitato e con la sua polarizzazione, al magnetismo insomma che ci circonda e ci avvolge, da quando, passando per le braccia di una madre, diventiamo adulti e poi vecchi.

 

Discepolo. — Questo argomento, per esempio, io non l' ho visto trattato né preso in considerazione da nessuno di quelli che espongono teorie e meditazioni sullo spirito e sulla mente nostra.

 

Giuliano. — E si spiega. Non ritenendo materia terrestre l'uomo psichico e mentale, e confondendo scienza e fede, prendono un prodotto terrestre per spirito del settimo cielo; non possono capire che tutte le forze che la terra possiede hanno potestà sull'uomo complesso, quello dei quattro corpi, come vi ho spiegato. Perciò, se mi accingo a dirvi qualche parola sul magnetismo terrestre nei precisi rapporti con l'uomo, è per darvi lo spunto ad altre considerazioni che farete voi stesso. Le forze magnetiche vive del globo terrestre agiscono complessivamente su tutto l'organismo umano. Non solo dell'esteriore, saturniano, ma di tutta la sua personalità morale e intellettuale. Ho già a voce e negli scritti, con esempi semplici e ripetuti, dimostrato che le cause fisiche agiscono sul nostro morale e le cause morali reagiscono sul nostro fisico e che, in conclusione, noi siamo una unità bene organizzata, come un telaio, in cui la spoletta che trasporta le sensazioni dai centri psichici ai centri fisici, non fa altra opera che di spostare, topograficamente e insensibilmente, con velocità maggiore delle vibrazioni della luce, le nostre impressioni. Un uomo che si immerge in un lungo digiuno per povertà angosciosa, è molto diverso dallo stesso uomo se ha mangiato e bevuto. Prima, affamato, guarda il mondo con odio e disprezzo. Dopo, muta la sua nera visione in rosea. Perché nella mia piccola Porta Ermetica faccio la conciliazione a tavola imbandita? Perché mangiando bene, gli spiriti marziali, polemici e dispettosi che sono in noi, si assopiscono nel gaudio di una digestione riposante: allora il paradiso si tocca con le mani, e, direi, i piedi dei convitati vi passeggiano dentro come in casa propria. Le torture medievali, se dovessimo evocare le anime piene di virtù di quei carnefici e filosofi della ragione divina, dovettero cento volte al giorno dar la prova di questa verità. Un uomo, che è stanco di fatica, differisce da sé stesso dopo il riposo. Una madre preoccupata pel figlio malato, sente il suo isolamento nella vita e lo sconforto di continuarla; se il figlio risana, guarda l'esistenza con piacere. E questi sono stati della vita umana che si osservano tutti i momenti e in tutti i gradi sociali; ma se il magnetismo terrestre involge e coinvolge tutta la terra, se prende la sua superficie e dal centro della sua emanazione si irradia attraverso l'atmosfera e la sorpassa, e in amplesso possessivo pervade tutte le creature viventi, le cause di mutamenti sentimentali e le vere ragioni di improvvisi disordini fisici in noi ci sfuggono e, quando una esplicazione ci manca, attribuiamo ai nostri nervi, alle passioni, alla noia, gli effetti o le variazioni sensibili anormali della nostra esistenza fisica e morale. Quante cose ignorate, caro amico, e quante cose neanche sospettate circa le influenze a cui soggiace l'uomo sulla terra! Il re dell'universo, come l'uomo nei momenti di ebbrezza chiama sé stesso, è servo inglobato delle forze che emanano dalla Madre Terra. Altro che figlio del cielo! Il magnetismo è la energia tipica a cui nessuna particella viva si sottrae. La scienza non ha ancora sondato l'origine misteriosa di molte condizioni speciali e insondabili dell'animo nostro, di molte deficienze e improvvise debolezze del nostro organismo, di indeterminati mutamenti del nostro pensiero. In grado diverso, secondo la nostra costruzione elementare, in base all'influenza e ai caratteri del momento in cui l'atto generativo ci ha legati ad un uovo di.... gallina, noi siamo in un modo o nell'altro più o meno sensibili, e di questa sensibilità nostra, per la stessa ragione di origine, abbiamo maggiore o minore coscienza. È un po' desolante per noi sentirci incatenati ad un elastico guinzaglio. Un caso certo di irresponsabilità per tante bestie umane. E se uomini di civiltà scomparse avessero trovalo e scientificamente provato questo stato ineffabile di incatenatura nostra, non può essere scaturita da questa conoscenza la prima idea di una redenzione? La separazione del feto dalla partoriente in una scala più elevata; la terra madre e i terrigeni figli? Avete conoscenza della pila di Volta, delle onde erziane, del telefono e del telegrafo senza fili, degli apparecchi di captazione o di emissione di messaggi aerei? L'organismo umano, cioè l'uomo nel suo complesso, perché non potrebbe essere un apparecchio naturale di tal genere, non sviluppato ancora, cioè non esercitato e non producente ad alla tensione quello che i precedenti meccanismi sensibilmente realizzano con effetti visibili ed utili? Il pensiero umano, la volontà come immagine, come forza, come intensità trasformatrice, come affetto, come odio, come dissolvente o coerente non potrebbero essere lanciati a distanza e compiere alti e movimenti esteriori e lontani come preciso e concreto mezzo di comunicazione e di coercizione? Io vi espongo dei quesiti e degli enigmi da risolvere, o, per lo meno, bastevoli ad attrarre la vostra attenzioni di studioso su fantastiche possibilità. Mi direte che molti di questi problemi sono dei paradossi e delle esagerazioni: non nego che potrebbero essere dei sogni come se ne fanno tanti all'epoca dei fichi freschi, ma potrebbe anche darsi che questo uomo, antichissimo prodotto della fauna terrestre, possa nascondere un bottone, come quello dei campanelli elettrici, che toccato in un certo modo, o con tante battute, metta in moto qualche trappola che compia cose inaudite. Non era Icaro un mito paradossale, e Bellerofonte e Perseo, cavalieri di bestie alate, giuochi di fantasia? Non erano queste pure favole, senza la possibilità che costituissero il ricordo di aviatori di epoche remotissime, mutati in semidei dalla ignoranza dei posteri? E se oggi ancora non avessimo conoscenza dei velivoli, non sarebbero per noi sempre delle favole?

 

Discepolo. — L’uomo ha sognato e fantasticato sempre. Non mi stupisce che l'ermetismo sogni un po’ specialmente in argomenti sbalorditivi come questi, che sospettano miniere di oro in una qualunque zucca vuota di semi. L’uomo potrebbe essere una macchina intelligente, buona a tutto, macchina economica che non avrebbe bisogno di artefici speciali per essere costosamente riparata o preparata. Volare senza velivolo, scagliare un fulmine a distanza, mentalmente, come farebbe Giove dall'Olimpo, se un piatto di taglierini al sugo è mal preparato; parlare con un amico in Califonia, mandandogli un pensiero, un'idea senza neanche la spesa di una busta e mentre ci facciamo la barba....In ogni modo i vostri uditori o lettori vi devono ringraziare: i bei sogni sono delle ore felici in cui la mente nostra divaga o si adagia mollemente, come in riposo dolcissimo, per indovinare se di qui a decine di millenni le leggi naturali non siano già mutate sul globo terrestre, e se non sarà comodo allora camminare coi piedi in aria e non come oggi! Lo avete voi stesso detto non so in quale occasione.

 

Giuliano. — L’ermetismo consiglia: bisogna guardarsi indietro. L’uomo, attraverso le epoche diverse, dalla vita selvaggia alla civiltà, vi presenta aspetti curiosi di demonio o di serafino, di bestia da soma o di sacerdote sapiente e segreto. Scomparvero popoli e civiltà di cui la storia non ci ha trasmesso memoria, e l'uomo moderno di tanto in tanto ne scopre le vestigie. Ci dicono di cataclismi immani, effetti sospettati di maggiori misfatti: continenti, popoli, razze, sommersi e spariti. Chi non oserebbe supporre che quegli uomini che si sono dileguati senza lasciare traccia della loro sapienza, non abbiano posseduto le chiavi di arcani a noi non soltanto ignoti, ma neanche da noi pensati come fantastici paradossi enunciati per scherzo? Chi vi dice che il culmine della progressione umana non sia stato raggiunto in epoche lontanissime? E che la tradizione religiosa di un peccato di origine o di una prevaricazione, non sia la tipica accusa a questi lontanissimi progenitori che inabissarono il loro mondo, ignorando la distruttibilità della loro onnipotenza per la incoscienza del loro orgoglio? Le acque dell'oceano che si chiusero sulle terre della Atlantide sparita, dovrebbero saperne qualche cosa e dircela. Gli Egizi e i popoli del Messico e della Columbia, profughi di quel continente scomparso, portavano con loro parte o tutto il corredo scientifico di quella civiltà che noi supponiamo culminante? O furono caste inferiori, meno dotte, che si dispersero per salvazione, senza possedere completo il patrimonio della dottrina che fece, per abuso, precipitare negli abissi tutto ciò che di mala opera avrebbero potuto lasciarci in eredità? Sognate o sogniamo! Se col monachismo, prima e dopo S. Benedetto da Norcia, la vita religiosa parve un rifugio, l'uomo potette desiderarla o per sazietà profonda del suo spirito, o per paura incosciente nelle ore della crisi cristiana, quella crisi che distrusse l'imperio di Roma e permise che le orde barbariche venissero ad opprimere i latini già vinti dal comunismo delle anime del pescatore Pietro e dell'ardente rivoluzionario Paolo. Ho trovato qualcuno che mi ha fatto l'elogio dell'evo medio - come del digiuno dopo una sbornia - come del riposo per degnamente sognare e vivere la vita delle lunghe notti della illusione immaginativa. È una idea come un'altra. Beato colui che sa vivere sognando stati deliziosi e quella felicità che non troviamo svegli; disgraziati coloro che non sanno sognare la gioia dei desideri raggiunti e i propositi della vita nell'amore delle cose! Ma sapere è scienza della propria coscienza, e non sappiamo fino a qual punto le forze naturali che la terra manifesta, sprigionandole dal suo cervello intelligente, di una intelligenza a cui l' uomo non ha ancora potuto avvicinarsi, possano essere intuite e comprese da noi per viverne di amore. Comprendere l'anima, la essenza pensante della Madre Terra, su cui la passione della umanità si prolunga e si contorce dalla culla alla morte, è intendere l'anima delle cose brute e i frammenti delle pietose e immote pietre che nacquero dal caos nella prima ora in cui non doveva esservi stato né nozione di tempo, né intenzione di forma. Ma allora, quando l'amore già sorvolava l'enorme, l'immenso, l'infinito oceano di vapori, di fuoco, di acqua, di melma, e diceva agli atomi: Io sono la vita! Il magnetismo polarizzò l'atto della separazione e della sintesi, e diresse e comprese, accompagnando il fulmine irrequieto di luce e di suono, la nascita della forza indistruttibile che raccolse nelle sue spire, come serpente infinito, la causa della attrazione al centro di ogni vita al suo albore. Così, pronubo dei primi amori, tra le molecole dei primi elementi, il magnetismo diresse, nel suo cammino, nell'eclittica intorno al Sole che è Luce, la massa globale ancora non popolata di dinosauri e di mostri.

 

Discepolo. — Ancora un po’ di lirica sulla origine del mondo!

 

Giuliano. — Lirica cantata e suonata! Non volete sentir parlare di questa grande poesia del magnetismo terrestre, perché le cognizioni che ne apprendete in fisica sono poveramente incomplete. Il mostro umano è un errore magnetico. L’uomo completo, sano, equilibrato, è una concordanza magnetica. Appena la donna è sposata da un uomo, in essa si stabilisce una presa di possesso delle forze emanate dalla terra, primeggiando il magnetismo coordinatore di tutta la vita del globo. Così la gestazione del nascituro è svolta sotto il predominio di questa forza che continua ininterrottamente per nove lune a nutrire la sensibilità, delicata o sorda, dell'essere che viene alla luce sotto l'influenza protettrice di questa irradiazione che tutta avvolge la massa elementare dell'organismo in formazione. Il carattere specifico che accompagnerà per tutta l'esistenza questo corpo nuovo di un embrione di anima in attesa, che se ne investirà trasportandovi la sua storia precedentemente vissuta, si forma e prende consistenza prima che esso si rituffi nella passione della vita umana e delle sue miserie. Per questa ragione l' uomo rievoca per istinto il ricordo della posizione fetale in ogni momento di pericolo o di tormento nella vita. Il Freud è nella verità quando accenna a questo ricordo incosciente, ma vi dà una spiegazione diversa. Se sentite freddo, vi raggomitolate come nella situazione prenatale, nel seno materno, quando il circuito magnetico vi chiudeva e proteggeva, e tutte le correnti o le onde della elettricità, del calore, del suono, esagerate in potenza, vi rimenano al ricordo di una protezione magnetica, tipica, che è restata sul vostro incosciente senza mai cancellarsi. Ho citato il senso del freddo perché più completo l'esempio. Nell'organismo umano la sensazione della mancanza di calore si riferisce all'assenza o alla diminuzione della vita. Il cadavere e il corpo malato. L’azione o la semplice influenza del magnetismo terrestre sul corpo umano, caro amico, nella sua vera e intera estensione, nessuno degli studiosi che vantano fama ed autorità scientifica l' ha sospettata e ne ha detto parola. Al massimo troverete qualcuno che ha accennato agli errori dell'astrologia e alle stupide osservazioni degli astrologhi che hanno avuto delle pretenzioni strane, fino a fare delle profezie sulla vita di un uomo, fondando il loro giudizio su posizioni molto fantastiche di pianeti, lune e asteroidi al momento della nascita, come per far ridere i polli nel gallinaio. Eppure, se nella scienza sperimentale delle università ha valore l'osservazione continua e documentata, non dovrebbero passare indifferenti alla severità della ricerca certi rapporti costanti tra la natura visibile e gli organismi di tutti gli animali; rapporti sensibilissimi specialmente sul corpo umano, e quando dico corpo voglio intendere l'uomo fisico, intelligente e psichico, cioè l'uomo completo. Non mi direte quindi che con due parole ho  voluto dare il ben servito alla astrologia: quello che io derido è l’astrologia  empirica dei sistemi pseudo-astronomici, come se ne fabbricano nell'America del Nord e fuori Italia nella nostra Europa, con temi figurati ad imitazione dell'astrologia medievale mal compresa e male imitata. Nel Commentarium del 1911 io ho ricordato un libro del 500 contro la astrologia superstiziosa e volgare (che è quella di oggi), libro di Geminiano Montanari di Modena, professore all'Università di Bologna e poi in quella di Padova, che dimostra profanamente come il buon senso della nostra stirpe non si è lasciato mai portar per il naso dai mistici vaniloqui di altra gente di altri paesi. E di astrologia, e del primato italiano anche in questa, avremo occasione di parlare presto.

 

Discepolo. — Ho letto qualche libro che accenna alla profonda relazione che esiste tra le condizioni metereologiche in generale e la grande sensibilità nervosa degli animali, e la influenza che esse hanno sulla flora in genere e sulla vita marina. Di solito sono scritti di erudizione compilati da dilettanti che vanno alla ricerca di argomenti curiosi, o da persone che si danno grande aria di sapere cose preziose che nessuno sa e che la scienza non approva.

 

Giuliano. — Tutta la filosofia ermetica, magica e cabalistica, che poi si riduce alla numerica di Pitagora, è fondata sul numero 1; vale a dire sull'universo naturale delle cose. Il miracolo di una cosa sola è il meraviglioso assieme dell'universo, il macrocosmo, a cui in omologa analogia corrisponde il microcosmo, cioè l' universo piccolo e più breve che è l'essere umano.

 

Discepolo. — Ne ho letto in diversi autori non contemporanei, ma non con convinzione; perché se questi proporzionali diritti di rassomiglianza tra il grande universo e il piccolo mondo contenuto nella parola uomo fossero cosa provata, vi sarebbe da capovolgere tutta la sintesi scientifica moderna.

 

Giuliano. — La concezione unitaria dell'universo è antichissima. Non possiamo dire che sia di tale o tale altra origine, perché attraverso tante civiltà scomparse, continenti spariti, razze e imperi distrutti, certe idee sono eredità tradizionali, verbali, forse semplicemente trasmissioni di idee raccolte posteriormente in immagini astrali. Ma tutti quelli che hanno pensato alla visione e alla realtà del Cosmos, in epoca in cui si pensava di più e si correva meno in ferrovia, in motociclo o in automobile, non hanno potuto non convincersi che l'Essere, cioè tutto ciò che esiste, è Uno. Le forze cosmiche sono talmente compenetrative e sintetiche, che la percezione dei più severi fisici, astronomi e meteorologi conclude per l'unità delle forze in natura. Dunque le loro differenze sarebbero delle modalità secondarie o maniera di azione sensibile di una unica emissione di energia o di attività. E allora come sarebbe possibile sottrarre alle forze che sono inerenti alla unità di origine tutta la produzione terrestre, dalla vita dei cristalli a quella dei vegetali e a quella dell' uomo? Manifestazioni di vita che per la loro parte elementare, e per le forze che ne determinano l'aumento e la decrescenza, imprestano alla madre terra tutto ciò che hanno e posseggono? Vedete voi la luna? Senza fare dell' inutile silenografia pseudo-dottrinale, guardatela nel suo corso. Essa è lo stemma simbolico della Natura della terra a cui serve di ornamento poetico, se siete poeta. Questa simpatica amica del silenzio notturno e degli innamorati, cammina in un'orbita fissa, e ogni giorno, ogni ora, ogni minuto cangia di forma e di aspetto. Piange e ride. Falcata, cresce fino alla pienezza di massimo splendore, poi decresce e scompare per ricominciare il suo corso. Così la vita umana, la vita terrena, la vita universale. La Luna è sempre la stessa, una, muta di apparenza; l'aspetto suo è cangiante, come tutto è mutevole sulla terra e nei cieli visibili. Che cosa separa il prodotto della terra dalla terra che l'ha generato? Le medesime forze che esteriormente influiscono sulla terra stessa. Le forze e le loro perturbazioni, studiate nella metereologia, sono veramente esteriori alla terra, o in combinazione con le forze terrestri assumono varietà di aspetto per leggi di associazione non ancora conosciute? E se fosse così, perché dovrebbe un organismo animale sensibile sottrarsi a questa influenza? Avremo occasione altra volta di riparlare di questa relazione di continuo scambio di forze e di azioni tra produzione e causa produttrice, tra madre e figliolanza; per ora ho accennato alla grande importanza del magnetismo terrestre nella sua azione sull'organismo sensibile dell'uomo, e sulle sue parti meno sensibili su cui il magnetismo polarizzante del globo agisce imperiosamente, quantunque spesso inavvertito dalla coscienza nostra. E del magnetismo ho voluto dirvi qualche parola, per spiegarvi il significato veramente positivo della medicina ermetica. Noi non consideriamo l'uomo come un corpo organizzato isolatamente, come una unità biologicamente separata nella natura; noi in ermetismo vogliamo considerare l'uomo come vivente in un ambiente, in un contenente, non diviso da lui che per tenuità o attenuazione di materia a cui inesorabilmente è attaccato senza potersene mai dividere, quindi mai isolato. Ponete un pesce vivo in un grosso vaso d'acqua. Il pesce è mobile nella piccola massa di acqua, ma l'acqua lo contiene ed è a sua volta contenuta e trattenuta dal recipiente che è in contatto con la terra alla quale il vaso si appoggia. Provatevi a isolare, nel senso vero di questa parola, un corpo terrestre dalla terra. Non è possibile. L'uccello che vola non può uscire dall'aria che è il prolungamento della terra solida; aria, alito della terra.

 

Discepolo. - Questo isolamento vero, date le premesse, non mi pare che sia possibile. Se sotto una campana pneumatica sottraete l'aria ad un organismo animale, questo è obbligato a posarsi sul piatto inferiore della sua prigione e resta in tal modo lo stesso in contatto con la terra. È materialmente impossibile fare altrimenti.

 

Giuliano. — Ora se è impossibile, per la stessa ragione di non separazione qualunque corpo animato deve subire con maggiore o minore sensibilità la necessità della sua partecipazione alla vita energetica del globo a cui è legato. Magnetismo, Elettricità, Luce, Suono, Calore, non possono passare avanti a noi, attraverso noi, su di noi, senza che ne subissimo una reazione sensibile. Sensibile? Voglio dire che i nostri sensi avvertono, controllano, determinano, precisano o se ne sentono agitati. Ma esistono altre influenze che non danno la diretta sensazione della loro presenza, ma producono una reazione sulla nostra unità organica causando riflessi sensibili che generalmente noi non attribuiamo alle vere cause e alle forze che li hanno generati? Il magnetismo terrestre, in combinazione con l'elettricità in natura, determina dei disordini nervosi di secondo tempo che a loro volta precisano un patema organico o l'arresto totale o parziale di una funzione che non crediamo affatto in rapporto con influenze non precisabili. Così un corpo malato, disorganizzato e dolorante è considerato da noi come un organismo che non ha potuto resistere, per la sua struttura, a forze alle quali altri uomini hanno resistito senza lottare. Di più il malato, interrotto il suo circuito magnetico costitutivo, non può ritornare ad esso senza una forza supplementare che lo riduca allo stato precedente di equilibrio, perché se l'uomo è stato colpito da questo disordine, per l'assioma della non possibile separazione dalla terra, anche l'aura emanata da lui è malata. Ricordatevi le epidemie. Tenete d'occhio le scuole e il carattere delle malattie contagiose. Organismi che resistono e organismi che ammalano e soccombono. Contro il concetto del contagio per microbi, se si determina la potenzialità repellente di organismi forti per vitalità quasi battericida, il carattere inesorabile delle infezioni per questa sola via è soggetto a revisione. Così se per minorazione o deviamento di magnetismo terrestre attrattivo un uomo diventa malato, una catena di forze volitive umane può dargli la sanità come per miracolo, fulmineamente.

 

Discepolo. — Ma che cosa volete indicare per catena di forze volitive umane? La volontà di altri uomini che guarisce l'ammalato?

 

Giuliano. — No. Non la sola affermazione volitiva per simpatia e generosità, ma una vera catena magnetica di volontà, per comprendere la quale bastano poche parole che voi, con la vostra saliera a portata di mano, potete capire perfettamente. Se la terra ha un magnetismo che sta alla calamita attrattiva nei rapporti intimi di una forza causale verso la sua manifestazione più concreta, il microcosmo, homo sapiens, ha una forza di attrazione ricostituente che egli espone nella determinazione caratteristica della sua direzione di efficacia.

 

Discepolo. — Sono parole nuove.

 

Giuliano. — Sono parole vecchie che esprimono un'azione che, dallo stato selvaggio al civile, tutti gli uomini hanno posseduta senza precisione di fine. L'aura umana, che è emanazione atomica o molecolare del nostro corpo, trasporta al di fuori di noi anche le forze macrocosmiche, come il magnetismo, che ci attraversano, combinate con  energie nostre particolari e che sono umane, ma omologhe alle energie terrestri. In tal caso, mutata l'aura in forza attiva essa, sotto l'imperio della volontà, si dirige dove vuole e sul punto che vuole. È questa che io chiamo direzione di efficacia, quasi centro di un bersaglio a cui si vuole arrivare per colpirlo nella parte più sensibile. Ora mettete, congiunte in catena col contatto delle mani, più persone animate di volontà determinata, con direzione precisa di scopo, modificazione da raggiungere toccando e circondando semplicemente il corpo di un ammalato, e vedrete che a questi la catena ha portato un contributo magnetico di effetto preciso.

 

Discepolo. — Suggestione?

 

Giuliano. — Sempre la vecchia parola che nella bocca delle persone incredule e poco riflessive taglia corto a tutte le riflessioni. Avete assistito all'esperimento fatto giorni or sono in un circolo di amici. Un amico, tra i molti riuniti, si pose ritto poggiando il peso del corpo su di una gamba sola, e potette resistere in tale posizione per 7 minuti. Costituimmo una catena come sopra accennata, e la stessa persona, in contatto con i componenti la catena, resistette nella medesima posizione 22 minuti e 6 secondi. Dunque fisicamente la catena, con direzione efficace, produsse visibilmente qualche effetto.

 

Discepolo. — Questo l'abbiamo visto ed io credetti esprimervi anche allora la mia idea: la forma suggestiva della catena, e la suggestione dell'esperimento stesso.

 

Giuliano. — Ma suggestionare, mio ottimo e paziente amico, è suggerire, ed io vi spiegherò, in maniera evidente e alla luce delle cose che precedentemente vi ho chiarito, che non bisogna associarsi al comune degli uomini nell'adoperare una parola il cui senso è alla portata di tutti ma un po' contraffatto. E se non fosse pronta a suonare la ventiquattresima ora della Dea Venere, col Sole rabuffato e con Saturno che reclama la falce, continuerei ora stesso .....

 

Discepolo. — Vorrei che una commissione di astronomi, seccata da questo tragico mammalucco, lo cancellasse dal numero dei pianeti utili!

 

Giuliano. — Eppure Saturno è padre di tutte le divinità, e le falcia con inesorabile coraggio quando vecchie non sono più buone a nulla, neanche a farci ridere. Saturno è il Tempo, qualche cosa o qualche animale che nacque camminando, che continua a camminare, che non si arresterà mai. Per lui la morte non esiste.

 

Discepolo. — Dunque non me ne libererò?

 

Giuliano. — Mai. Vi convoco per l'altro Venerdì, in ora di Mercurio, e vi rivedrò con piacere.

 

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