Nella prima sale alato, con elmo ricoperto da un drappo scuro, a cui è attorcigliato un serpente che si morde la coda, di colore nero, barba fluente, villose sopracciglia, rugoso, torvo, feroce e di orribile aspetto, zoppicante; nella sinistra ha una falce, nella destra un bimbo che porta alla bocca per divorarlo. Intorno a lui sono accesi molti ceri.


     Seconda immagine: un re bifronte, cioè con un secondo volto sulla nuca, tranquillissimo ed affidabile in entrambi i volti, che ha nella destra un bastone, nella sinistra una chiave d’oro, un ramo d’olivo e di fico insieme ad un tralcio carico d’uva; intorno a lui moltissime spighe.


     Terza: dal soffiare dell’Africo si formava, quasi fosse una nube spinta da un vento violentissimo, la figura di un individuo con due facce sulla testa, una di aquila, l’altra rostrata come quella di un ippogrifo. Anche le ginocchia hanno volti ed i piedi sono simili alle zampe di detti uccelli, con unghie ricurve e rapaci. Nella mano sinistra ha un uncino di ferro, nella destra uno scettro dello stesso materiale.


     Quarta: una vecchietta con una veste nera dal lungo strascico, che nella destra ha un gufo, con la sinistra tira per una cordicella un porco con un serpente attorcigliato intorno al collo a modo di collana.

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