O sant'asinità, sant'ignoranza,
santa stoltezza e pia devozione,
qual sola puoi far l'anime si buone
che umano ingegno e studio non l'avanza.

Non giunge faticosa vigilanza
d'arte qualunque sia o invenzione,
né dei sapienti contemplazione,
al ciel dove ti edifichi la stanza.

Che vi val (curiosi) lo studiare,
voler sapere quel che fa la natura,
se gli astri son pur terra, fuoco e mare?

La santa asinità di ciò non cura,
ma con man giunte e in ginocchio vuol stare
aspettando da Dio la sua ventura.

Nessuna cosa dura
eccetto il frutto dell'eterna requie,
la qual ci dona Dio dopo le esequie.
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da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/poesie/poesie-d-autore/poesia-145574>

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