Per ritrarti, amata Diana, e per pregarti di non lasciarmi mai, ricorro perciò sempre alle stesse similitudini.

 

I tuoi capelli, amata, sono adornati da stelle d’argento

come se il cielo stesso volesse velare il tuo capo

e sin d’ora da lungi portare per te

sulla terra tutta la felicità dei beati.


 

Circonfusa d’oro, come intinta nella luce del sole,

ti doni nel regale mantello del tuo amore,

mentre il tuo capo si china affinché l’alito

della mia bocca culli l’anima tua.


 

E con intimo gesto verso di te sollevi la mia mano,

affinché ti avvolga e ti carezzi

e come una collana intorno al collo ti sia ornamento

che sente il battito del cuore e il tuo calore.


 

E come un uccellino rannicchiato nel suo nido,

tu chiudi gli occhi e ti rannicchi nella mia mano

e senza dubbio sai che il nostro amore sarà eterno

perché ci veste come un abito sfarzoso.


 

Oh amata, stringimi a te come un sigillo reale

e imprimi in te l’anima mia come un’immagine;

perché tu sei come uno specchio puro

in cui scrutare Dio e la luce delle stelle.


 

Ancora due volte mi sarà dato attendere il sorgere delle stelle. Poi la mia vita si spegnerà.

La mia vera preghiera sono il canto del sole e il suono del mio amore per te. Solo due giorni ancora, cara Diana, e poi ti rivedrò.

 

 

 

 

 

 

 

 

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