Il diritto di insegnare, è dato a due categorie di Maestri, quelli che hanno ricevuto il mandato dall'alto, oppure quelli che lo hanno ricevuto da un altro Maestro.

Mandato di successione della Scuola Ermetica del Kremmerz

     I primi Maestri sono i messaggeri dello spirito, essi sono la loro scuola, hanno in se la sapienza, e solo raramente si rifanno a tradizioni precedenti e se lo fanno aggiornano queste tradizioni, attualizzandole per i contemporanei.

     I secondi ottengono il diritto di insegnare dal proprio Maestro, dopo un tirocinio più o meno lungo presso di lui. Questo tirocinio li rende sapienti della scienza che hanno imparato; normalmente questi Maestri proseguono la Tradizione della loro scuola così come gli è stata tramandata, e la tramandano essi stessi ai loro allievi.

     Esempio classico è quello di Gesù e dei suoi discepoli: Gesù era sommo Maestro realizzato in se stesso, ed ha ripreso la tradizione storica in cui viveva trasformandola in una nuova dottrina, più attinente all'epoca che stava nascendo. I suoi discepoli sono stati investiti da lui, con il compito di andare ad insegnare per il mondo la sua nuova dottrina, e da allora questa tradizione viene tramandata da prete a prete nella chiesa cattolica.

     Il primo tipo di Maestro prende su di se tutta la responsabilità della propria missione, ecco perché egli prima di presentarsi al mondo deve purificare completamente il proprio essere materiale, affinché nessuna ombra possa deviare minimamente la fluidità del proprio agire, in caso contrario pagherebbe molto caro i propri errori.

     Il secondo tipo di Maestro, si affida completamente alla dottrina che gli è stata tramandata, e da lì prende tutta la luce necessaria per compiere la propria missione umana.

     Per molti anni ritenni il mio mandato solo un pezzo di carta, in quanto il lascito che il mio Maestro mi fece con esso, lo consideravo solo un simbolo, per la mia dedizione alla scienza che egli negli anni della mia giovinezza mi trasmise.

     Ero ingenuo allora, pensavo che il mondo, fosse abitato da persone che vogliono il bene dell'umanità, ma con gli anni e con la maturità capii com'egli la “sapesse lunga”.

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     Forse tutto ciò è da annoverarsi ai suoi trascorsi giapponesi, terra in cui la trasmissione da maestro ad allievo veniva e viene ancor oggi sancita con la consegna di un rotolo scritto che attesta la facoltà di insegnare, questo per evitare polemiche e diatribe all'interno della scuola stessa.

     Il mio Maestro mi diede il mandato di successione, ed alla luce dei numerosi fatti che durante la mia vita si sono susseguiti e continuano tutt'oggi a susseguirsi, non potrò mai ringraziarlo abbastanza.

     La vita di questo mandato fu accompagnata da circostanze fortunate e da persone angeliche quali la mia compianta “tata”, che si batterono affinché esso non andasse perduto, vista la mia incapacità in quel periodo di capirne completamente l'importanza.

     Si sa, da giovani si crede di avere il futuro nelle proprie mani, e non si riesce lontanamente a capire quanto alcune persone ci amino e quante altre invece vogliano il nostro male.

     Il mio Maestro un giorno poco prima di morire, ha pensato a me, ha pensato che sarei stato il suo erede, ha pensato che ne ero degno, ed ha costruito per me il più grande talismano che avesse mai potuto costruire, un talismano che mi ha reso autonomo e mi rende ancora autonomo nel fare le mie scelte per il bene della mia scuola, senza che nessuno abbia il diritto di obiettare alcunché.

     La mia tata, che mi ha sempre amato come una mamma ama un suo figlio, un giorno si batté affinché il mandato rimanesse in mio possesso, non so se ne avesse intuito il suo vero valore, ma ella, che pensava solo al mio bene e si batte perché restasse mio.

     Il mandato oggi è con me nella mia stanza, è un foglio in cartapecora vergine di agnello, avvolto in una carta da pacchi, mi è stato dato così, e da ormai 45 anni così lo conservo.

     Non ne ho mai fatto un quadro, da appendere e da mettere in bella mostra, lo conservo ancora come mi è stato dato, perché il vero mandato fa parte di qualcosa che non è di questo mondo, il vero mandato è l'amore che ci unisce e che ci permea tutti quanti.

     Una cosa vorrei sottolineare di questo manoscritto, all'interno di esso il mio Maestro si firma come Delegato Generale, non della sua accademia, ma della fratellanza tutta, e conoscendolo bene, mai e poi mai si sarebbe macchiato del disonore di attribuirsi un titolo che non gli apparteneva, d'altro canto era il più giovane tra la schiera dei maestri/discepoli del Kremmerz.

     Ho fatto silenziosamente la mia opera per 45 anni, senza mai e sottolineo mai fare polemiche con nessuno.

     Fino ad ora ho guardato avanti con occhi bassi, ma oggi forse è venuto il momento di cambiare.

     Oggi la cosa che mi preme maggiormente è che l'eredità del Kremmerz, che trasmise per intero al mio Maestro, il quale la trasmise per intero a me, venga trasmessa ai miei successori, senza che alcuno possa confutarne la bontà.

     Il mandato è solo la medaglia della trasmissione, perché i segreti, e sottolineo i segreti veri, mi sono stati trasmessi tutti anch'essi, ed è forse per questo che non ho mai prestato molta attenzione al mandato in se stesso, ma senza di esso forse oggi la mia accademia non esisterebbe più.


I Fratelli di Hermes
discepoli della scuola del Kremmerz

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