Notte del 27 luglio 2018 ore 22:22, Luna piena del solleone. Il giorno in cui si incontrano la razionalità astronomica con l’intelletto astrologico. Eventi su eventi si danno appuntamento, mescolando leggende e conoscenze scientifiche. Sole, Terra e Luna saranno allineate dando vita alla più vistosa eclisse del secolo. Proprio nel momento in cui la luna toccherà il suo pieno. Ma sarà anche nel suo apogeo e l’angolazione con cui la Terra devierà i raggi solari le conferirà una particolare colorazione di rosso mistero. E proprio allora essa si incontrerà con l’altro rosso del nostro sistema solare: il possente Marte. A pochi gradi l’uno dall’altra in un mitico e mistico talamo ramato.

L’avessero vista gli antichi questa notte, cosa non avrebbero scritto! Come un incantesimo, Selene avrebbe rubato il cuore agli innamorati, la favella ai poeti, il senno agli scienziati, la penna agli scrittori, lo scalpello a Michelangelo, il pennello a Raffaello, il timone e la bussola dell’anima a Leonardo.

Un gioco magico questo della Luna, una Iside che, svelata, raccoglie il suo velo e, pudica, si nasconde per essere vista solo dall’occhio dell’Ermetista in continua ricerca del Vero, dell’Uno, attraverso la Grazia muliebre, chiave della porta d’argento priva di serratura e ultimo accesso prima della porta solare dei Magi.

Luna, mutabile, e fonte di ogni mutazione. Lei che cresce e decresce e influenza, come insegna il M° Kremmerz, “vita vegetale e animale, alta e bassa marea, azione sulla materia, sulle piante, sull’uomo, sul sistema nervoso, sul sonno, sul riposo, sulla esaltazione, sull’intelletto, e sull’anima delle cose viventi” [G. Kremmerz, La Scienza dei Magi, Ed. Mediterranee, Roma 1976, vol. III, pag. 142]

La Luna è acqua, simbolo antico e orientale di ogni cambiamento; è fertilità, è forza di rinascita. È piena anche se nascosta stanotte, invisibile ai nostri occhi mortali, ma splendente alla luce del cuore (anch’esso rosso) dove brilla riflessa di un bagliore carminio. Come sangue vivo, rosso. Come fuoco ardente, rosso. Come Amore puro e passionale, rosso. Come forza impetuosa, rossa.

Anche nell’infermità la sua influenza. Paracelso, Maestro di scienza, molto ci dice sui medicamenti lunari, sostanze che corrispondono analogicamente al periodo lunare. Perché dopo la malattia, il ritorno alla vita

Luna di solleone. Dunque il Leone: forza faber, azione e non pensiero, atto e non potenza, pratica e non teoria. Questa Luna agente e non solo riflettente, stanotte, svanendo ai nostri sensi, si riempirà di Sole (Vita), Terra (Umano), Marte (Energia). E, nell’attimo in cui ricomparirà, il suo ruggito leonino metterà il mondo in azione rigenerante, quasi come una medicina che cura il male dei mali dell’uomo: l’accidiosa pigrizia, mortale avversaria di scienza e multiforme ingegno.

Che i Divi Magi ci accompagnino in questa rinascita affinché, usciti dall’utero lunare, si diventi fiamma d’azione fulgida per trasmutare la natura naturans (forza che crea) in natura naturata (frutto dell’azione compiuta). [Cfr. G. Bruno, De la causa, principio e uno, La Scaligera, Verona, 1941; B. Spinoza, Etica, Armando Editore, Roma 2008; G. Kremmerz, La Scienza dei Magi, idem, Vol. II, pag. 222].

 

                                                                                               Morgal

Un fratello di Hermes

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