Desidero ringraziare il nostro Preside, Renato de Angelis, per la pubblicazione del Testamento spirituale del Maestro Salvatore Mergè, discepolo diretto di Giuliano Kremmerz e fondatore della nostra Schola.

Nel suo Testamento spirituale, il Maestro Mergè ricorda spesso che un ermetista non dovrebbe pensare soltanto a cambiare il mondo, ma piuttosto prima a cambiare sé stesso, aspirando fortemente a vivere una "vita nuova".

Le parole di Mergè sono davvero parole di “vita nuova”, costituiscono un tesoro grande, per il periodo che stiamo vivendo, di grandi tribolazioni, ma anche di Grande Speranza, per l’avvicinarsi alla Luce della Resurrezione Pasquale.

Il primo passo da compiere sulla via dell’ermetismo, secondo Mergè, è rendersi consapevoli dei limiti propri della natura umana, tale compito non è certamente semplice, egli indica la via da percorrere nell’Amore ed in una Volontà solare, facendo attenzione a rimanere con i piedi per terra, evitando ogni forma di autoesaltazione, e mantenendo una vita esteriore piena ed equilibrata.

Il Maestro Mergè, con gli insegnamenti del Testamento spirituale, ha inteso prendere per mano tutti noi, per guidarci verso il vero coronamento della ricerca ermetica, la trasformazione della nostra vita materiale, esteriore, in una “vita nuova”, spirituale, fatta di luce interiore.  

Egli non smette mai di metterci in guardia, avvertendo di non lasciarsi sedurre da una esistenza da superuomini, e di anelare piuttosto ad attingere alla fonte viva della spiritualità, mediante una radicale trasformazione delle condizioni del nostro modo di Essere.

Con tanta lungimiranza, Mergè aveva visto bene quando diceva che il progresso materiale delle scienze sarebbe stato del tutto ininfluente, rispetto ai limiti particolari della dimensione umana, di per sé stesso, tale progresso materiale, infatti, non può in alcun modo determinarne il superamento, anzi, come stiamo assistendo in questi giorni, può al contrario essere utilizzato CONTRO l’umanità intera.

Il Maestro Mergè nel suo Testamento spirituale ci ricorda che la vita umana è sacra, essa rappresenta per ciascuno di noi una grande opportunità, una leva formidabile, per risalire la china dei rimorsi, dovuti ad una materialità negativa, mettendosi al sicuro dal precipizio di un abisso d’angoscia senza fine.

Ogni vita umana, dice Mergè, è espressione della Luce, creativa, della Sapienza di Dio, perciò deve considerarsi sacra, restando in contatto con la dimensione senza tempo, universale, in cui trova la sua causa prima, nei disegni dell’INTELLIGENZA DIVINA.

Le nuove tecnologie non possono in nessun modo far spiccare all’uomo il “volo”, che compie, ma che può anche non compiere mai, con la generazione spirituale; questo è ciò che Mergè addita nel Testamento spirituale come il vero Miracolo da realizzare in noi.

Le pagine del Testamento spirituale ci portano a meditare profondamente sulla condizione umana, siamo esseri limitati, succubi degli stimoli fisici, mentali e dei senti-menti, tutto ciò per Mergè è il frutto della misera condizione dell’uomo in stato di ignoranza e non di certo un “premio” per il servizio reso al BENE.

Per la medicina odierna, non resta all’uomo che aggrapparsi alla sopravvivenza del corpo fisico, ultimo scoglio di salvezza ed unico fine della vita umana; la medicina ermetica, che Mergè conosceva bene grazie agli insegnamenti del suo Maestro Giuliano Kremmerz, guarda all’uomo nella sua integrità ed equilibrio, di corpo, anima e spirito; rivolgiamo, come il Maestro Mergè, i nostri occhi del cuore al Miracolo che può compiere in noi, in un istante fuori del tempo, soltanto la Luce di un Sole radiante.

L’ETERNITÀ, scrive Mergè, è la dimora di Dio, ETERNITÀ e VERITÀ sono due degli attributi dell’ASSOLUTO; non riponiamo la Fede negli uomini, ma solo nella certezza del TUTTO UNO.

Leggendo il Testamento spirituale, ci si trova proiettati di fronte alla figura di un intellettuale dalla sensibilità particolare, un autentico gigante dell’ermetismo spirituale del secolo scorso, qual è stato il Maestro Salvatore Mergè, fondatore della nostra Schola, interpretandone lo sconforto e le preoccupazioni per il destino del mondo moderno, viene spontaneo domandarsi:

Nelle condizioni attuali dell’umanità, possiamo davvero ancora comprendere cosa sia la spiritualità?

Siamo ancora capaci di trasformare radicalmente il nostro modo di essere per la generazione spirituale?

Riusciamo a credere che esistano pratiche, in grado di donare all’uomo una maggiore consapevolezza del Creato e del Creatore?

Mergè ci aveva visto lontano, additando il grave pericolo che deriva all’Umanità dalla confusione intorno alla dimensione spirituale, confusione oggi, un po’ ovunque, sotto gli occhi di tutti.

Il progetto umano di un Paradiso tutto terrestre, inteso come il luogo della realizzazione di ogni desiderio materiale - come dice spesso il Preside della nostra Schola, Renato de Angelis - è una grande illusione, che l’uomo dai tempi di Adamo ed Eva non ha mai voluto abbandonare, esso porta nel suo grembo più danni per l’umanità di quanti possiamo immaginare.

Insieme al primo alimento, il latte, ogni madre, dovrebbe dare ai propri figli anche un altro alimento, altrettanto essenziale alla crescita dell’uomo futuro, integro, la “Fede”.

È arrivato il momento che tutti convertano il proprio Cuore, purificato dall’Amore infinito, alla Gloria che ci attende!!!

L’ermetismo non è e non deve diventare un nuovo credo, come oggi da parte di molti sedicenti neokremmerziani si vorrebbe lasciar intendere; “non intendiamo fondare una religione nuova”, Giuliano Kremmerz scriveva, presentando pubblicamente la nascente Fratellanza di Myriam, egli ne aveva profetizzato bene, con lungimiranza, il pericolo di fraintendimento, e cercò con i suoi insegnamenti ai rari discepoli, tra cui Salvatore Mergè, di scongiurarne in merito ogni equivoco, anche per il futuro.

Salvatore Mergè chiarisce, con il suo Testamento spirituale, ancora una volta categoricamente, che il sacrificio della pratica ermetica, è un sacrificio di Amore cristiano, fatto di tantissima Preghiera quotidiana, per il nostro prossimo e per il nostro ascenso; soltanto consacrando la nostra vita all’Amore, con la A maiuscola, egli dice, diveniamo sempre più consapevoli della necessità di dismettere gli abiti che abbiamo preso in prestito dagli elementi di questa Terra, e che formano la nostra triplice veste, fisica, psichica e mentale.

Il monito di Mergè, per tutti noi, è quello di abbandonare i falsi ideali cui ci siamo aggrappati, in questa esistenza terrena, come a nuovi idoli, sacrificando sull'altare della Verità tutto ciò che pensiamo rappresenti il nostro essere, evitando il grande errore di fare di noi stessi, il nostro TUTTO.

Il pensiero individuale non può determinare il nostro essere, semmai è vero il contrario, il nostro modo di essere determina il nostro modo di pensare, questo significa riconoscersi prima di ogni altra cosa, come dice il Maestro Renato de Angelis nei suoi scritti, “PURI INIZIATI, rivestiti della luce creativa d’Amore”.

L'Amore infinito diviene in noi, Luce purissima, ovvero Conoscenza di ciò che è VERO; gli uomini sono gli occhi di Dio nel Mondo, come scrive Mergè, un barlume di luce riflessa dalle onde che si generano sulla superfice di un ABISSO INFINITO.

La Sapienza, nei momenti di sconforto, viene in nostro soccorso, nonostante tutto non ci ha mai dimenticato, siamo noi che non gli prestiamo ascolto per la cecità dalla quale siamo oppressi, in questa epoca di suggestione collettiva.

Rileggiamo con attenzione le parole del Testamento spirituale di Salvatore Mergè, meditiamone il contenuto per riceverne l’eredità spirituale.

Il benessere è divenuto il credo di una nuova religione mondiale, senza Cristo, essa ci vuole tutti succubi del potere assoluto di una grande illusione, di libertà materiale, nel tentativo di renderci incapaci di accorgerci della Vera Bellezza del MONDO.

Un modello di società civile, aperta a tutto indiscriminatamente, eccetto che alla spiritualità, ha preso la forma di un nuovo dogma, senza verità alcuna.

L’umanità, decaduta sotto il peso del secolo scorso, passato nel culto dell’ignoranza di Dio, come Mergè aveva previsto, si ritrova oggi senza una meta, in uno stato di inazione spirituale, sospeso tra l’inerzia e la dissoluzione finale.

Il più prezioso degli insegnamenti che Mergè ci ha lasciato, è quello di non perdere mai la Speranza, in quanto siamo Figli di Dio.

Il mondo invecchia, la SAPIENZA resta invece immutabile, eternamente giovane, per la sua candida purezza, Essa non ha mai smesso di attenderci, perché è Amore infinito; come conclude Mergè nel suo Testamento spiritualese solo riuscissimo a rivolgere, per un istante, lo sguardo in ALTO, saremmo capaci anche noi di nuovo di Amare, rimarremmo abbagliati, senza parole, per il Miracolo che il Vero Amore compie in noi.

Salutiamo, augurando a tutti con Amore, una Felice Pasqua!

 

Fr+ Serio

un fratello di Hermes

 della Schola di Salvatore Mergè

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