PSALMUS 52

In finem, pro Maeleth intelligentiae David.

Dixit insípiens in corde suo: Non est Deus.

Corrúpti sunt, et abominábiles facti sunt in iniquitátibus: non est qui fáciat bonum.

Deus de cælo prospéxit super fílios hóminum: ut vídeat si est intéllegens, aut requírens Deum.

Omnes declinavérunt, simul inútiles facti sunt: non est qui fáciat bonum, non est usque

 ad unum.

Nonne scient omnes qui operántur iniquitátem, qui dévorant plebem meam ut cibum panis?

Deum non invocavérunt: illic trepidavérunt timóre, ubi non erat timor.

Quóniam Deus dissipávit ossa eórum qui homínibus placent: confúsi sunt, quóniam Deus sprevit eos.

Quis dabit ex Sion salutáre Israël? cum convérterit Deus captivitátem plebis suæ, exsultábit Jacob, et lætábitur Israël.



SALMO 52

Al maestro del coro. Su "Macalat". Maskil. Di Davide.

Lo stolto pensa: "Dio non esiste". Sono corrotti, fanno cose abominevoli, nessuno fa il bene.

Dio dal cielo si china sui figli dell'uomo per vedere se c'è un uomo saggio che cerca Dio.

Tutti hanno traviato, tutti sono corrotti; nessuno fa il bene; neppure uno.

Non comprendono forse i malfattori che divorano il mio popolo come il pane e non invocano Dio?

Hanno tremato di spavento, là dove non c'era da temere. Dio ha disperso le ossa degli aggressori, sono confusi perché Dio li ha respinti.

Chi manderà da Sion la salvezza di Israele? Quando Dio farà tornare i deportati del suo popolo, esulterà Giacobbe, gioirà Israele.

 

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