PSALMUS 128

Canticum graduum.

Sæpe expugnavérunt me a juventúte mea, dicat nunc Israël.

Sæpe expugnavérunt me a juventúte mea: étenim non potuérunt mihi.

Supra dorsum meum fabricavérunt peccatóres: prolongavérunt iniquitátem suam.

Dóminus justus concídit cervíces peccatórum: confundántur et convertántur retrórsum omnes, qui odérunt Sion.

Fiant sicut fænum tectórum: quod priúsquam evellátur, exáruit:

De quo non implévit manum suam qui metit, et sinum suum qui manípulos cólligit.

Et non dixérunt qui præteríbant: Benedíctio Dómini super vos: benedíximus vobis in nómine Dómini.



SALMO 128

Canto delle ascensioni.

Dalla giovinezza molto mi hanno perseguitato, - lo dica Israele -

dalla giovinezza molto mi hanno perseguitato, ma non hanno prevalso.

Sul mio dorso hanno arato gli aratori, hanno fatto lunghi solchi.

Il Signore è giusto: ha spezzato il giogo degli empi.

Siano confusi e volgano le spalle quanti odiano Sion.

Siano come l'erba dei tetti: prima che sia strappata, dissecca;

non se ne riempie la mano il mietitore, né il grembo chi raccoglie covoni.

I passanti non possono dire: "La benedizione del Signore sia su di voi, vi benediciamo nel nome del Signore".

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